Il futuro di Roma si prospetta bollente, come attestano i dati del primo documento sulla “Strategia di adattamento climatico”. Aumentano le giornate molto calde, le ondate di calore e la temperatura media. Inoltre, la combinazione di umidità e temperature elevate accresce il disagio termico

Come affrontare il riscaldamento della città
Roma è sempre più calda. Se i cittadini percepiscono nettamente l’aumento delle temperature in maniera empirica, gli scienziati lo confermano con una serie di dati.
Dopo un 2024 bollente, il 2025 non sarà da meno
Il 2024 è stato l’anno più caldo per la capitale, con numerosi episodi di caldo estremo: la temperatura media giornaliera di 19,7°C ha superato di 2,5°C la media 1991-2020.
Inoltre, sono diminuite le precipitazioni ma sono aumentati gli episodi di piogge intense e violente. È stato un anno relativamente secco, con un novembre anomalo caratterizzato dalla mancanza quasi totale di precipitazioni.
Gli indicatori climatici degli anni passati documentano l’aumento delle giornate molto calde, delle ondate di calore e della temperatura media.
Le proiezioni per il futuro mostrano un’accelerazione e un’intensificazione di questi fenomeni, con un impatto negativo anche sulla salute delle persone. Infatti il disagio termico è dovuto alla combinazione di umidità e temperature elevate, che ha innalzato la temperatura percepita fino a 45°C.
È importante sottolineare che il 2024 non è un caso isolato, ma rientra in una sequenza di anni – come il 2022 e il 2023 – in cui si è registrato un significativo aumento della temperatura media.
Se i giorni sono bollenti, anche le notti sono torride. Nel 2024 quelle con temperatura minima giornaliera superiore a 25°C sono state 36, ovvero 30 in più rispetto alla media 1991-2020.

La strategia di adattamento climatico per Roma
Il primo passo per attuare una strategia di adattamento è creare un sistema di monitoraggio per comprendere le evoluzioni climatiche.
Roma Capitale ha individuato un sistema di indicatori in linea con il PNACC (Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici) grazie al quale definire una profilazione utile a elaborare le azioni da realizzare, come si evince dalla Strategia di adattamento climatico – Primo report di monitoraggio climatico di Roma Capitale.
Il monitoraggio dei dati
Il Rapporto – che aiuta a capire l’andamento climatico attuale e futuro della città – è frutto della collaborazione tra il CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici) e Roma Capitale, con l’obiettivo di fornire dati e strumenti operativi per affrontare gli effetti del cambiamento climatico a Roma.
Il monitoraggio si inserisce nel percorso metodologico della RAST (Regional Adaptation Support Tool), promosso dalla Missione UE sull’Adattamento al Cambiamento Climatico.
Elemento centrale è l’utilizzo della piattaforma Dataclime sviluppata da CMCC: grazie a un monitoraggio interattivo degli indicatori climatici permette di individuare le aree più vulnerabili, come quelle soggette a isole di calore urbane.
Inoltre, Dataclime integra dati diversi: dati osservati dalle stazioni meteorologiche, dati climatici da modello elaborati dalla Fondazione CMCC e dati satellitari.
4 priorità da affrontare
La prima strategia di adattamento climatico approvata dal Comune di Roma ha individuato quattro priorità da affrontare:
- piogge intense e alluvioni che mettono a rischio quartieri e infrastrutture;
- sicurezza degli approvvigionamenti idrici in uno scenario di riduzione delle precipitazioni e periodi più lunghi di siccità;
- adattamento dei quartieri alle crescenti temperature con conseguenze sulla salute delle persone;
- impatti sul litorale costiero dei processi di erosione e di fenomeni di piogge e trombe d’aria sempre più violenti, in uno scenario di innalzamento del livello del mare.

Le proiezioni al 2050
Tutti gli scenari climatici analizzati, basati sul confronto con le medie degli anni 1981-2010, prevedono per Roma un futuro con temperature in rialzo.
La valutazione del Rapporto si basa sugli scenari definiti dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite) – RCP2.6 mitigazione aggressiva, RCP4.5 forte mitigazione e RCP8.5 ad elevate emissioni – e tutti richiedono interventi rapidi ed efficaci.
Vediamo di seguito cosa potrebbe cambiare a Roma in base a questi tre scenari:
- le notti tropicali potrebbero aumentare di 14 giorni (scenario RCP2.6), 22 giorni (scenario RCP4.5) e 28 giorni (scenario RCP8.5);
- il numero di ondate di calore estive potrebbe aumentare del 125% (scenario RCP2.6), 186% (scenario RCP4.5) e 243% (scenario RCP8.5);
- il numero di giorni con disagio termico estremo da umidità e temperatura (temperatura percepita > 45°C) potrebbe aumentare di 7 giorni (scenario RCP2.6), 12 giorni (scenario RCP4.5) e 14 giorni (scenario RCP8.5).
Esistono soluzioni alla portata dei cittadini, a parte l’uso di ventilatori e condizionatori? Ne suggeriamo un paio a costo zero: schermare il sole con tende e tapparelle e arieggiare negli orari più freschi. Ovviamente non rinfrescano l’aria, ma fanno sì che in casa non si raggiungano temperature intollerabili.
L’amministrazione comunale potrebbe, da parte sua, incrementare la presenza del verde, che svolge un fondamentale ruolo di raffrescamento delle città.