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CO2: la IEA aggiorna le statistiche annuali

A causa della crisi economica globale tra il 2008-2009 le emissioni sono calate per la prima volta dal 1990, ma per il 2010 si prevede un rimbalzo di grandi dimensioni

(Rinnovabili.it) – Quanta CO2 emettono le nazioni e quali sono i settori più inquinanti? Nelle fasi preliminari che condurranno ai negoziati sul clima di Durban, le ultime informazioni sul livello e la crescita delle emissioni climalteranti, compresa la loro origine e distribuzione geografica, risultano essenziali per gettare le basi di un accordo globale. Per fornire un contributo e un sostegno al processo intrapreso dalle Nazioni Unite, l’Agenzia internazionale dell’energia ha messo a disposizione le sue statistiche annuali. La pubblicazione  “CO2 Emissions from Fuel Combustion 2011 – Highlights“, scaricabile dal sito della IEA, mette in luce una situazione globale dove le economie emergenti – guidate da Asia e Medio Oriente – non sono riuscite a fermare la crescita emissiva (+3,3% nel 2009) e i paesi sviluppati hanno potuto registrare un netto calo (-6,5%) solo grazie alla crisi economica.  Le statistiche per il 2009 mostrano che i livelli di emissione per il gruppo di paesi che partecipano al Protocollo di Kyoto sono state appena il 15% al disotto dei livelli del 1990. I principali risultati indicano che:

1.        Le emissioni globali di CO2 nel 2009 sono sino assetate attorno ai 29 miliardi di tonnellate

2.       Due terzi delle emissioni globali nel 2009 provenivano da dieci paesi, con le quote di Cina e Stati Uniti di gran lunga superiori a quelle di tutti gli altri. (Insieme, questi due paesi hanno prodotto il 41% della CO2 mondiale)

3.       Tra il 1990 e il 2009, le emissioni di CO2 dovute alla combustione di carbone sono cresciute dal 40% al 43% e per il gas naturale dal 18 al 20%, mentre sono scese quelle legate alluso del petrolio (dal 42% al 37%).

4.      I settori della produzione energetica, elettricità e calore, e dei trasporti hanno prodotto quasi due terzi delle emissioni globali nel 2009, contro il 58% nel 1990.

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