Bioplastica: dalla fioritura algale alle tavole da surf

Da una start-up americana la soluzione alla proliferazione marina delle microalghe: trasformarle in una bioschiuma restituendo acqua pulita all’ambiente

Bioplastica: dalla fioritura algale alle tavole da surf

 

(Rinnovabili.it) – La combinazione fra temperature delle acque in aumento e micro inquinati sversati dagli scarichi urbani e industriali, sta progressivamente accelerando il processo di fioritura algale. Quello che è a tutti gli effetti un fenomeno naturale, sotto la spinta antropica ha, tuttavia, letteralmente perso il controllo determinando serie conseguenze ecologiche sia sulla fauna marina che, indirettamente, sulla salute umana. Ma alla Bloom, giovane start-up del Mississippi, è stato trovato un modo per trasformare il problema in una risorsa. Come? Convertendo queste microalghe in bioplastica.

 

L’intero processo è abbastanza semplice: avvalendosi un’unità di raccolta mobile sviluppata dalla società madre, la Algix, Bloom è in grado di “aspirare” le fioriture d’acqua dolce nelle zone problematiche, separare le alghe, rimuovere i nutrienti in eccesso, e quindi restituire acqua pulita.

Il raccolto viene essiccato, pellettizzato e quindi trasformato in un espanso flessibile ad alte prestazioni, che può essere impiegato nella realizzazioni di articoli sportivi, calzature o altre applicazioni. “La proteina vegetale trovata nelle alghe presenta proprietà interessanti quando sono applicate forze termo meccaniche”, spiega la società. Calore e pressione denaturano le catene polimeriche di aminoacidi, deformandole e allungandole; imprigionandole in una resina di etilene vinil acetato restituiscono una schiuma in grado di sostituire quelle convenzionali, in termini prestazionali, ipoallergenica e naturalmente antimicrobica.

 

Traction Pad

 

Va detto però che la nuova bioplastica contiene per ora solo il 15-60% di alghe a seconda della formulazione specifica e che l’espanso, a causa della presenza della resina, non è biodegradabile. L’analisi dei dati del Ciclo di vita è tuttavia positiva e non solo in quanto il procedimento restituisce all’ambiente acqua pulita e filtrata, ma anche perché i prodotti così ottenuti possiedono un’impronta di carbonio notevolmente più bassa rispetto a quelli di origine fossile. Ma per chi non si accontentasse, la società assicura di star lavorando su un’alternativa al 100% bio. Il primo prodotto in commercio, realizzato la bioplastica algale, è una tavola da surf a trazione progettata in collaborazione con lo statunitense Kelly Slater, il pluricampione mondiale di questa disciplina.

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