Quando l’economia circolare parla pugliese

Premiate a bordo di Treno Verde sei esperienze innovative che hanno saputo fare dei rifiuti nuove risorse

 

Quando l'economia circolare parla pugliese

 

(Rinnovabili.it) – C’è chi dà nuova vita al cartone, riciclandolo e trasformandolo in arredamenti di segn o chi consente di realizzare parco giochi e impianti sportivi recuperando pneumatici fuori uso che altrimenti finirebbero in discarica o peggio ancora abbandonati lungo le strade. Sono alcune delle storie dell’economia circolare raccontate questa mattina a bordo del Treno Verde, il convoglio ambientalista di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane arrivato oggi a  Bari.  

“Mentre in Europa è centrale il dibattito sull’economia circolare, in Puglia, l’economia lineare la fa ancora da padrona e lo dimostra sia la media percentuale di raccolta differenziata, ferma al 36,2%, che l’elevata quantità di rifiuti urbani conferiti in discarica, pari al 52%, oltre a un’impiantistica ancora carente – afferma Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – Fortunatamente, non mancano le esperienze virtuose nella nostra regione, come i Comuni ricicloni e Rifiuti free o le esperienze imprenditoriali che oggi salgono a bordo del Treno Verde per accompagnare il nostro viaggio verso Bruxelles”.

 

Sono sei in tutto i campioni pugliesi della Circular Economy saliti sul podio del Treno Verde –  in sosta fino a domani al binario 1 ovest della stazione barese – e premiati con una medaglia realizzata con The Breath, un innovativo tessuto in grado di adsorbire e disgregare le molecole inquinanti.

C’è chi, ad esempio, come Corvasce ha l’obiettivo quello di ridare nuova vita al cartone, riciclandolo in arredamento di design. Un’innovazione introdotta nel 2009 con il progetto Ecomobile, per il quale ogni anno vengono impiegate quasi 22mila lastre di cartone riciclato. Alla sua nascita, oltre 30 anni fa, l’azienda di Barletta si occupava di Serigrafia industriale, poi nel 1992 il passaggio al mondo della stampa digitale, congiunta al settore dell’arredamento e del design. Oggi, con il cartone riciclato Corvasce produce non solo mobili, ma anche contenitori, espositori e arredi utilizzati in fiere e negozi. O la Teorema Spa, società fondata nel 1987 nella zona industriale di Capurso, una delle più importanti società private attive nel campo dei servizi ambientali, delle bonifiche di siti contaminati, che ha realizzato un macchinario per la lavorazione e il recupero dei rifiuti solidi urbani provenienti dalla raccolta differenziata, come imballaggi in carta e cartone, plastica, vetro, alluminio e metallo.

All’insegna della tecnologia anche la Radiobag, l’innovazione dell’azienda Sfregola materie plastiche di Barletta. Si tratta di un sacchetto per i rifiuti con all’interno un microchip. Un brevetto che permette a pubbliche amministrazioni, municipalizzate (oltre 40 i Comuni che ne usufruiscono) e società di raccolta, di tracciare il percorso dei rifiuti dal momento in cui vengono buttati nel cestino sino all’arrivo agli impianti. Non solo con microchip, la Sfregola produce anche sacchetti biodegradabili per la raccolta differenziata, multi-materiale, “porta a porta”, quella per i rifiuti solidi urbani, organici, chimici e speciali.

Ripristinare i pneumatici dalla loro carcassa o riciclare i materiali di quelli fuori uso è, invece, la mission di Corgom, azienda dall’anima pugliese fin dal nome creato dall’unione delle parole Corato (comune della città metropolitana di Bari) e Gomme. Proprio a Corato è stata inaugurata l’azienda alla fine degli anni ‘70 e da allora è sempre rimasta fedele non solo alla sua terra, ma anche alla sua missione di trasformare in un business il riuso dei pneumatic: quando uno pneumatico non si può più ripristinare, i materiali di cui è composto vengono ridotti di volume e riutilizzati per creare materiali da adoperare nel settore edilizio, sportivo e ludico.

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