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Ricicliamo davvero meno del 10% della plastica che produciamo nel mondo

Le falle della filiera e le sfide del futuro circolare in uno studio apparso su Nature che analizza l’intera supply chain globale della plastica

Plastica globale: solo il 9,5% viene davvero riciclato
via depositphotos.com

Nel 2022 sono stati prodotti circa 400 milioni di tonnellate di plastica nel mondo. Di queste, appena 38 milioni — pari al 9,5% — provengono da materiali riciclati. Mentre 200 paesi provano a raggiungere un accordo internazionale vincolante sulla plastica globale, che punti proprio su riciclo e riduzione della produzione, la supply chain mostra debolezze strutturali che rendono questi obiettivi meno a portata di mano.

È quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su Communications Earth & Environment, che per la 1° volta offre un’analisi completa dei flussi globali di produzione, consumo e smaltimento della plastica globale lungo l’intera filiera, incluso il commercio internazionale.

Riciclo in stallo: dove si inceppa il sistema

Il dato di fondo? La maggior parte della plastica continua a essere prodotta da combustibili fossili, mentre solo una minima quota riesce a completare il ciclo virtuoso del riciclo. E anche quando la plastica viene raccolta con l’intento di essere riciclata, una parte consistente finisce comunque incenerita o in discarica.

Lo studio evidenzia che su 268 milioni di tonnellate di rifiuti plastici generati nel 2022, solo 74,75 milioni sono stati effettivamente selezionati per il riciclo. Ma il percorso si fa ancora più tortuoso: solo la metà di questa quota è stata realmente riciclata. Il resto? Un 41% è stato incenerito e l’8,4% finito in discarica.

Il risultato è che, in termini assoluti, soltanto 38 milioni di tonnellate di plastica sono rientrate nel ciclo produttivo come materiale secondario, a fronte di una produzione vergine dominata (per il 98%) da fonti fossili — in primis carbone e petrolio.

Il riciclo, insomma, è ancora lontano dall’essere un pilastro della gestione sostenibile della plastica. Le criticità sono molteplici: dalla complessità dei materiali plastici (diversi polimeri, additivi e contaminanti) alla scarsa convenienza economica del materiale riciclato rispetto al vergine, specie in periodi di petrolio a basso costo. A tutto questo si aggiungono infrastrutture inadeguate, standard di progettazione poco orientati alla circolarità e carenze nella raccolta differenziata.

I numeri per regione: USA maglia nera del riciclo

Tra i grandi produttori e consumatori di plastica, gli Stati Uniti spiccano per il più alto consumo pro capite (216 kg/anno) e una delle peggiori performance di riciclo: solo il 5% della plastica generata nel 2022 è stata riciclata. Il 76% è finito direttamente in discarica. L’Europa ha performance migliori, ma ancora insufficienti: circa il 29% della plastica è stata smaltita in discarica, il 38% incenerita e solo una frazione è tornata a nuova vita.

La Cina, sebbene sia il primo produttore e consumatore mondiale di plastica (oltre 80 Mt consumate nel 2022), ha adottato un modello basato in larga parte sull’incenerimento controllato, con l’obiettivo dichiarato di arrivare a “zero discariche” per i rifiuti urbani entro il 2030. Ma anche qui, la quota effettiva di plastica riciclata resta modesta.

Un’economia ancora lineare: serve un salto di paradigma

Il quadro che emerge è quello di una filiera della plastica ancora fortemente lineare, fondata sull’estrazione di risorse fossili, la produzione di oggetti a breve ciclo di vita (il packaging, ad esempio, rappresenta quasi il 40% dell’uso totale) e lo smaltimento sotto forma di rifiuto, spesso senza alcun recupero.

Lo studio invita a un cambiamento radicale, basato sui principi dell’economia circolare: progettazione eco-compatibile, uso di materie prime secondarie, ottimizzazione dei processi di raccolta e selezione, e investimenti nel riciclo meccanico e chimico. Fondamentale sarà anche ripensare la governance della plastica a livello globale, puntando su regole condivise e obiettivi vincolanti — come quelli attualmente in discussione nell’ambito del trattato ONU sulla plastica.

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