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Pellet, legna e cippato: a settembre 2025 riscaldarsi costa fino al 76% in meno rispetto al gas

AIEL conferma: mercato stabile per pellet, legna e cippato. Crescono efficienza e risparmi, con costi tra 33 e 79 €/MWh.

Prezzi pellet 2025: risparmi fino al 76% per il riscaldamento.
Prezzi pellet 2025: risparmi fino al 76% sul gas – Immagine realizzata con IA

Prezzi del pellet 2025, stabilità e risparmi record per chi sceglie le biomasse

A settembre 2025 i prezzi del pellet restano competitivi e confermano la convenienza dei biocombustibili legnosi rispetto a gas e gasolio. Secondo le rilevazioni AIEL – Associazione Italiana Energie Agroforestali -, i costi di pellet, legna da ardere e cippato mostrano variazioni contenute, con valori in calo o stabili rispetto al 2024. Il risultato è un vantaggio economico notevole per le famiglie italiane: fino al 76% di risparmio sul riscaldamento domestico rispetto ai combustibili fossili, con un impatto positivo anche sulla sostenibilità ambientale.

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Un aumento moderato ma il mercato resta competitivo

Il prezzo medio nazionale del pellet certificato ENplus® A1 si attesta a 5,6 euro per sacco da 15 kg, con un incremento dell’8% rispetto a settembre 2024, pari a circa 0,40 euro a sacco. Si tratta di un aumento stagionale dovuto all’avvio della stagione termica, ma che non compromette la competitività del pellet.
Produrre 1 MWh di energia richiede circa 208 kg di pellet, equivalenti a 14 sacchi, per un costo medio di 79 €/MWh. Il confronto con i combustibili fossili è chiaro: 105 €/MWh per il gas naturale e 139 €/MWh per il gasolio, valori superiori rispettivamente del 25% e del 43%.
Il pellet rimane quindi una scelta strategica per il riscaldamento domestico, capace di offrire risparmi concreti e contribuire alla riduzione della dipendenza energetica dalle fonti fossili.

Prezzi del pellet in autobotte: una soluzione efficiente

Anche la distribuzione in autobotte registra prezzi competitivi. A settembre 2025 il pellet sfuso certificato ENplus® si colloca a 393 €/t, con un aumento del 15% rispetto al 2024 e un valore energetico medio di 82 €/MWh.
La consegna in autobotte, calcolata per tragitti entro 50 km, resta conveniente soprattutto nelle aree non metanizzate, dove il pellet rappresenta spesso l’unica alternativa sostenibile. Le rilevazioni mostrano inoltre stabilità rispetto ad aprile 2025, segno di un mercato ormai maturo e bilanciato.
Le autobotti certificate ENplus® garantiscono qualità del trasporto e tracciabilità del prodotto, contribuendo a mantenere costante il livello di servizio su scala nazionale.

Prezzo della legna da ardere: calo fino al 14%

I dati AIEL indicano che il prezzo legna da ardere è in diminuzione in tutte le classi di qualità. La Classe A1 registra un calo del 14% rispetto al 2024, mentre la Classe A2 segna un ribasso del 7%, attestandosi su 200 €/t. Anche la Classe B scende a 175 €/t, confermando la tendenza al ribasso.
Per un appartamento medio italiano con fabbisogno annuo di 10 MWh, la spesa per il riscaldamento a legna si aggira sui 570 euro, con un risparmio del 46% rispetto al gas naturale e del 58% rispetto al gasolio.
Il prezzo varia in base alla stagionatura e al confezionamento: la legna secca con umidità inferiore al 20% garantisce un rendimento termico più alto e minori emissioni inquinanti, rendendola una scelta vantaggiosa anche in termini ambientali.

Prezzo del cippato: il più economico tra i biocombustibili

Il prezzo del cippato – biocombustibile rinnovabile ottenuto dalla triturazione degli scarti di lavorazione del legno – conferma la sua posizione di combustibile più economico nel 2025. In Classe A1 il valore medio si attesta a 136 €/t, in lieve calo dell’1,3% rispetto all’anno precedente. In termini energetici, il costo è di soli 33 €/MWh, una cifra che permette a una bifamiliare con consumo di 20 MWh l’anno di riscaldarsi con circa 660 euro.

Il risparmio è significativo: –68% rispetto al gas naturale e –76% rispetto al gasolio.
Le differenze di prezzo tra le classi di qualità A2 e B1 (rispettivamente 107 €/t e 55 €/t) dipendono dal contenuto di umidità e dai costi di trasporto, che incidono da 20 a 50 €/t. La filiera corta e la disponibilità di materia prima locale contribuiscono a contenere i costi, garantendo stabilità e riducendo l’impatto delle fluttuazioni globali.

Il nuovo peso della RED III sui costi per certificazioni e sostenibilità

Dal 2025, i produttori di pellet, legna e cippato devono rispettare criteri ambientali più stringenti previsti dalla Direttiva RED II e confermati nella nuova RED III. Queste norme impongono di dimostrare l’origine sostenibile della biomassa e la riduzione delle emissioni lungo l’intera filiera.

Le aziende italiane, aderenti ai sistemi di certificazione ENplus®, Biomassplus® e ariaPulita®, devono quindi sostenere nuovi costi per audit, tracciabilità e adeguamento dei processi. Tuttavia, questi standard contribuiscono a consolidare la fiducia dei consumatori e a valorizzare il prodotto sul mercato europeo, rafforzando il ruolo delle biomasse legnose come pilastro della transizione energetica.

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About Author / Alessandro Petrone

Giornalista da oltre 20 anni, nel corso della sua carriera si è occupato di politica, economia, attualità e costume. È stato Caporedattore e Direttore Responsabile per una Casa Editrice che pubblica magazine generalisti in Italia, Germania, USA e Cina. Ha scritto e collaborato con aziende e media che si occupano di automotive, con particolare attenzione ai temi della mobilità sostenibile. Si è avvicinato al mondo dell’energia lavorando come ufficio stampa per multinazionali del settore. Da allora, si occupa assiduamente di temi legati alla transizione energetica, soprattutto nel settore automotive, e alle energie rinnovabili, scrivendo per La Repubblica, AdnKronos, 9 Colonne, The Post International. È altresì appassionato di tecnologia, informatica, fotografia e cucina con un passato da attivista LGBTQIA+.