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Caldaia ionica: come rinuciare al gas e avere una casa ecologica al 100%

Caldaia ionica

 

State ristrutturando casa e siete alla ricerca di una soluzione sostenibile per il riscaldamento dei vostri ambienti e per la produzione di acqua calda per usi sanitari? Vorreste eliminare totalmente il problema delle fughe di gas del vostro appartamento che potrebbero causare possibili incendi o scoppi? State cercando una soluzione ecologica che vi permetta di avere un risparmio sulla bolletta del gas?

La soluzione a questi problemi è la caldaia ionica, un generatore di calore funzionale molto apprezzato dagli utenti e che possiede numerosi vantaggi rispetto ad altri sistemi tradizionali, come la pompa di calore o la caldaia tradizionale a metano.

 

Come funziona una caldaia ionica?

ImmagineQuesto generatore di calore è composto da un serbatoio di accumulo e da un Modulo Ionico che produce acqua calda con un elevato rendimento, indipendentemente dai fattori esterni, quali temperatura di mandata e condizioni ambientali, come il freddo e l’umidità. La novità però sta nel modo in cui viene riscaldata l’acqua, che avviene tramite un processo di elettrolisi che consiste nel far passare una corrente alternata tra due elettrodi immersi all’interno di una soluzione alcalina. Questa soluzione altro non è che un liquido tecnico speciale brevettato (Ekoterm Power). Il calore, prodotto dall’ “attrito” che avviene tra gli ioni presenti nel liquido, viene poi trasferito, grazie all’impiego di speciali scambiatori, all’interno del serbatoio e di conseguenza alle utenze domestiche.

 

Quali sono i suoi principali vantaggi della caldaia ionica rispetto ad altri sistemi di riscaldamento?

Il metodo, totalmente innovativo di riscaldamento dell’acqua, porta con se notevoli vantaggi, sia in termini economici, che di tempo e pratici. Vediamo quindi insieme i principali motivi per cui è molto vantaggioso acquistare una caldaia ionica:

  • Veloce e pratica da installare

L’installazione di questa caldaia è semplice e veloce: non è infatti necessario avere una canna fumaria, né prese d’aria o fori di areazione a parete. L’unico vincolo per la sua installazione è quello di un tecnico abilitato, che dovrà essere contattato per venire a fare un sopralluogo e successivamente montare la caldaia.

 

  • Zero costi di manutenzione

A differenza della caldaia a metano e della pompa di calore, che richiedono controlli frequenti, questa caldaia una volta installata non avrà bisogno di altro: è infatti quasi totalmente esente da manutenzione programmata e bollini di ogni genere.

 

  • Poco invadente: non ci sono vincoli pratici

Se avete poco spazio in casa, questa caldaia è la soluzione ideale. Il suo ingombro è decisamente minore rispetto a quello di una pompa di calore o di una caldaia tradizionale e non avendo vincoli particolari (come prese d’aria o canne fumarie a cui deve collegarsi) può essere collocata in qualsiasi angolo della casa. Inoltre, se lo spazio all’interno dell’abitazione è poco, la caldaia ionica può essere posizionata all’esterno dell’abitazione anche nei paesi più freddi. Questa caldaia infatti è in grado di lavorare anche a temperature molto basse.

 

  • Eco-friendly ed economica

La caldaia ionica dispone di un sistema integrato di risparmio energetico che gli permette non solo di abbattere i costi dei consumi per riscaldamento, ma che gli consente inoltre di eliminare totalmente anche tutti i pericoli (fughe di gas, esplosioni, fumi tossici) dovuti al gas e alla canna fumaria e l’inquinamento ambientale sfruttando al meglio le energie rinnovabili come FV e Solare Termico.

 

  • Rapida, silenziosa e non inquinante

Altra caratteristica molto interessante è la sua estrema silenziosità, compattezza ed affidabilità. La cella Ionica infatti non produce calcio e non si brucia, annullando quasi totalmente i rumori. Oltre a questo, un’altra caratteristica positiva è la sua rapidità nel produrre calore, che è quasi istantanea.

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Se sei interessato ad un preventivo per l’installazione di una caldaia ionica o semplicemente per avere maggiori informazioni sui suoi vantaggi e benefici, compila il form! Un consulente Fingreen sarà a tua completa disposizione, pronto a rispondere ad ogni tuo dubbio o domanda.

 

 

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Domande frequenti sul Modulo Ionico e il pannello di controllo

Ma riscaldare con l’elettricità non è più costoso che con altri combustibili?

C’è uno stereotipo secondo cui riscaldare utilizzando l’energia è “troppo costoso e quindi sconveniente”.

In alcuni casi è vero, come ad esempio nel caso di generatori di calore che utilizzano resistenze per riscaldare l’acqua, che hanno COP inferiore a 1, che poi risentono anche della precipitazione del calcare e vedono il loro già basso rendimento diminuire costantemente.

Ma ad esempio le pompe di calore hanno dimostrato che è possibile riscaldare utilizzando l’energia raggiungendo rendimenti molto elevati, con COP superiore a 3,5, ma purtroppo questo è valido solo nei riscaldamenti a bassa temperatura, 35-40 C° massimo, e in condizioni ambientali esterne non estreme.

Il Modulo Ionico sfrutta una tecnologia Brevettata basata su elettrodi che producono energia a spese del movimento Ionico che generano, grazie ad un fluido tecnologico speciale e ad una progettazione eccellente della camera di Ionizzazione.

Più di 10 anni di installazioni in tutta Europa e in Asia, hanno dimostrato che il Modulo Ionico permette corposi risparmi se installato in sistemi di riscaldamento a Gpl o Gasolio, e consente risparmi interessanti nel caso di Gas metano di città.

Qual’è la differenza fra il Modulo Ionico e quelli presenti sul mercato?

Il progetto del Modulo Ionico usa soluzioni brevettate per rispettare le normative Europee sul basso voltaggio Nr. EN 60335-1. Il nostro Modulo Ionico è in Classe 1 sulla sicurezza elettrica, come evidenziato nel test Nr. T25D07, T37D08, non ha quindi limitazioni per l’installazione nell’Unione Europea. Altri produttori di Moduli Ionici (Galan, Evrika, ecc…) in virtù della loro progettazione non rispettano le normative Europee sul basso voltaggio, sono considerati dannosi e pericolosi ed è proibita l’installazione in Europa.

Il Modulo Ionico ha la Certificazione CE?

Si

Come funziona il Modulo Ionico?

Si tratta di un sistema Brevettato che vanta decine di migliaia di installazioni in tutto il mondo, da quando è stato creato 10 anni fa.

Il principio di funzionamento è semplice quanto geniale e si riferisce al Moto Browniano, che qui trova la sua migliore applicazione.

All’interno del Modulo Ionico c’è uno speciale liquido che genera calore a spese della conduzione degli Ioni. Gli Ioni negativi e positivi del liquido si muovono verso i rispettivi elettrodi, generando calore, che poi viene convogliato nell’impianto di riscaldamento attraverso il serbatoio speciale.

Per quale tipologia di riscaldamento è adatto il Modulo Ionico?

Il Modulo Ionico Stafor è adatto per riscaldare abitazioni, capannoni, stabilimenti produttivi e strutture ricettive e pubbliche. E’ adatto per utilizzo con tutti i principali sistemi di riscaldamento quali Radiatori, Pavimento, Fan Coil, accumuli per sanitario e sistemi combinati, come ad esempio Termodinamico, Solare termico, biomasse e gruppi di generazione calore in genere.

Posso staccarmi dal gas installando il Modulo Ionico ?

Assolutamente SI. Basterà installare un piano di cottura ad induzione e il gioco è fatto. Niente più bolletta del gas.

Quanto spazio mi serve per installare il Modulo Ionico?

Solitamente 1 metro quadrato è più che sufficiente ad ospitare l’impianto e un piccolo accumulo termico per l’acqua sanitaria.

Quanto tempo occorre per l’installazione del Modulo Ionico?

Solitamente non si impiega più di un giorno. I nostri tecnici vengono al mattino e entro sera la sua abitazione o il suo edificio sarà riscaldato dal Modulo Ionico.

Quanta potenza elettrica al contatore mi serve per installare il Modulo Ionico a casa mia?

Solitamente 10 Kw di potenza sono più che sufficienti, molto dipende dalle dimensioni della casa e dall’isolamento termico, oltre che dai normali fabbisogni della famiglia. Consigliamo sempre di passare alla trifase, perché il singolo kwh costa meno generando un notevole risparmio nel tempo, inoltre la tensione è più stabile.

Qual’è la garanzia del Modulo Ionico?

La garanzia è di 10 anni.

Come può il Modulo Ionico raggiungere un COP di 1,57 in riscaldamento?

Nei conduttori solidi solo la metà, statisticamente, degli Elettroni liberi reagisce al voltaggio applicato. Nei conduttori liquidi, usando una camera di Ionizzazione speciale, tutti gli Elettroni liberi reagiscono al voltaggio applicato. Questo significa che teoricamente è possibile raggiungere un COP di 2 e il Modulo Ionico Stafor ha raggiunto COP 2,04 come certificato dal Dipartimento di Ingegneria ambientale dell’Università Anyang di Seoul. Al momento per le valutazioni termiche utilizziamo lo standard minimo di COP 1,57, confermato dal centro di Metrologia dell’Unione Europea, protocollo N° 016tp11.

Quali sono i costi operativi del Modulo Ionico?

I costi operativi del Modulo Ionico, in termini di Kwh necessari al suo funzionamento dipendono da diversi fattori quali le dispersioni termiche dell’edificio, la temperatura media invernale (gradi giorno), la presenza di un recuperatore di calore, le modalità operative dell’edificio in cui è installato e altri fattori minori.

Le installazioni effettuate ci confermano comunque che mediamente, in un edificio con dispersione termica di 80W mq., il consumo medio di kwh per un’abitazione standard è di 4-8 kwh (1-2 €/m2) al mese durante la stagione invernale. Quindi per una casa di 120 m2 x 6 kWh (media fra 4-8) = 720 kWh x € 0,24 = € 172,80 al mese per 5 mesi circa di ciclo invernale di riscaldamento.

Ci sono limitazioni per l’installazione del Modulo Ionico?

L’unica limitazione è la disponibilità dei Kw di potenza necessario al suo funzionamento. Solitamente le abitazioni in Italia hanno contatori da 3 kw ad un massimo di 6 kw monofase. Per utilizzare il Modulo Ionico è necessario aumentare la potenza a 10 Kw. Grazie alla riforma del mercato tariffario sarà possibile ottenere questa potenza anche in Monofase, oppure si può richiedere il passaggio alla Trifase, che non cambia assolutamente niente, rispetto agli utilizzi di corrente.

Posso installare il Modulo Ionico se ho i radiatori di ghisa?

Si, non ci sono limitazioni di tipologia di impianto per il Modulo Ionico, l’unica accortezza da usare è di effettuare un lavaggio del circuito prima dell’installazione.

E’possibile far funzionare il Modulo Ionico con l’acqua?

No. Per il suo funzionamento il Modulo Ionico deve lavorare con il suo apposito liquido, che sta alla base del suo funzionamento e del suo straordinario rendimento.

Come viene regolata la Potenza nel Modulo Ionico Stafor?

La potenza viene regolata grazie all’apposito liquido tecnologico Staterm Power, utilizzando la tabella specifica per la regolazione della potenza.

Il modulo Ionico Stafor produce emissioni di CO2?

No. Perché il suo funzionamento è elettrico e non c’è nessuna combustione. Invece le caldaie per il loro funzionamento hanno combustione e quindi emissioni di CO2 direttamente dove funzionano, non a caso quando si accendono le caldaie per il riscaldamento, i valori di inquinamento nelle città raggiungono livelli altissimi, provocando gravi problemi e disagi alla cittadinanza.

Devo fare la manutenzione annuale come nella caldaia tradizionale?

Assolutamente NO. Il modulo Ionico Stafor è privo di manutenzione, perché per il suo funzionamento non si genera combustione e non vi sono parti in movimento. Si possono quindi risparmiare € 80-100 all’anno che usualmente si spendono per la caldaia tradizionale.

La resa del Modulo Ionico cambia al variare delle condizioni ambientali esterne?

Assolutamente NO. Il rendimento del Modulo Ionico è inalterato fino a -40 C°.

Il Modulo Ionico produce rumore durante il funzionamento?

NO. E’ estremamente silenzioso, anche perché utilizza circolatori inverter e non c’è nessuna combustione o espulsione fumi.

Il Modulo Ionico ha bisogno di canna fumaria per il suo funzionamento?

NO. Proprio perché non c’è nessuna combustione non vi è necessità di canna fumaria per l’espulsione dei fumi. Si risparmiano anche i costi di manutenzione della canna fumaria, si consideri che molti incidenti avvengono proprio a causa di mancata manutenzione della canna fumaria.

Ciò permette corposi risparmi anche in caso di nuove costruzioni, in quanto le canne fumarie sono costose e hanno manutenzione.

Posso installare il Modulo Ionico Stafor in parallelo a generatori di calore a biomassa, quali idro-stufe a pellet o legna?

Assolutamente SI. Il Modulo Ionico Stafor lavora in perfetta integrazione con i gruppi a Biomassa.

Se posseggo un impianto Fotovoltaico o Solare Termico ho dei vantaggi ad installare il Modulo Ionico?

Assolutamente SI. Perché può usare il Fotovoltaico per produrre parte o tutta l’energia che serve al Modulo Ionico per il suo funzionamento, raggiungendo così la piena autonomia energetica. Il modulo Ionico porterà inoltre la quota di autoconsumo dell’energia Fotovoltaica a livelli irraggiungibili in altro modo.

Nel caso del solare Termico o Termodinamico i vantaggi sono molti, il principale è che producono direttamente acqua calda gratuitamente o quasi, che quindi mi farà risparmiare Kwh in bolletta.

Il Modulo Ionico è l’unico sistema per i riscaldamenti ad alta temperatura che permette di raggiungere l’autonomia energetica, è il primo passo su questa strada.

Se ho un sistema di isolamento a cappotto ho dei vantaggi ad installare il Modulo Ionico?

Assolutamente SI. Con un isolamento a cappotto avrò bisogno di potenze inferiori e consumerò meno Kwh per il funzionamento del Modulo Ionico.

Il Modulo Ionico è dotato di un sistema di gestione e controllo intelligente?

SI. Per gli impianti in cui installiamo il Modulo Ionico utilizziamo termostati wifi intelligenti, che permettono di efficientare al massimo l’impianto, arrivando addirittura alla geo-localizzazione dell’utente per minimizzare i consumi.

Mi conviene utilizzare le valvole termostatiche?

Le valvole termostatiche sono molto utili per risparmiare energia e noi ne consigliamo sempre l’utilizzo.

Consigliamo anche l’utilizzo di valvole termostatiche digitali che dialogano con un sistema di gestione wifi complessivo, per ottenere il massimo dei risultati.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.


Rinnovabili • Giornata mondiale della terra

Giornata mondiale della terra: cos’è e quando si festeggia?

Giornata della Terra: l'evento che ogni anno mobilita un miliardo di persone per la salvaguardia del Pianeta Terra. - Earth Day

Giornata (mondiale) della Terra

Giornata mondiale della terra
Giornata Mondiale della Terra

La Giornata Mondiale della Terra è una manifestazione internazionale per la sostenibilità ambientale e la salvaguardia del nostro pianeta.

Conosciuta nel mondo come Earth Day, la Giornata della Terra di aprile, è levento green che riesce a coinvolgere il maggior numero di persone in tutto il pianeta. Si calcola infatti che ogni anno, nel periodo dell’equinozio di primavera, si mobilitino circa un miliardo di persone.

Storia della Giornata Mondiale della Terra

L’Istituzione della Giornata mondiale della Terra si deve a John McConnell, un attivista per la pace che si era interessato anche all’ecologia: credeva che gli esseri umani abbiano l’obbligo di occuparsi della terra e condividere le risorse in maniera equa. Nell’ottobre del 1969, durante la Conferenza dell’UNESCO a San Francisco, McConnell propose una giornata per celebrare la vita e la bellezza della Terra e per promuovere la pace. Per lui la celebrazione della vita sulla Terra significava anche mettere in guardia tutti gli uomini sulla necessità di preservare e rinnovare gli equilibri ecologici minacciati, dai quali dipende tutta la vita sul pianeta.

La proposta ottenne un forte sostegno e fu seguita dal festeggiamento del “Giorno della Terra” della città di San Francisco: la prima celebrazione della Giornata della Terra fu il 21 marzo 1970. La proclamazione della Giorno della Terra ufficializzava, con un elenco di principi e responsabilità precise, un impegno a prendersi cura del Pianeta. Questo documento venne firmato da 36 leader mondiali, tra cui il Segretario generale delle Nazioni Unite U Thant, Margaret Mead, John Gardner e altri (L’ultima firma di Mikhail Gorbachev è stata aggiunta nel 2000).

Un mese dopo, il 22 aprile 1970, la definitivaGiornata della Terra – Earth Day” veniva costituita dal senatore degli Stati Uniti Gaylord Nelson, come evento di carattere prettamente ecologista. Questa Giornata della Terra era però pensata come una manifestazione prettamente statunitense, fu Denis Hayes (il primo coordinatore dell’Earth Day) a rendere la manifestazione una realtà internazionale: dopo aver “contagiato” le città americane, Hayes fondò l’Earth Day Network arrivando a coinvolgere più di 180 nazioni.

giornata mondiale della terra 2023
Villaggio per la Terra 2023 a Roma

La proclamazione della Giornata della Terra si inseriva in un contesto storico dove si era appena presa coscienza dei rischi dello sviluppo industriale legato al petrolio: nel 1969 a Santa Barbara, California, una fuoriuscita di greggio aveva ucciso decine di migliaia di uccelli, delfini e leoni marini. L’opinione pubblica ne fu scossa e gli attivisti iniziarono a ritenere necessaria una regolamentazione ambientale per prevenire questi disastri.

earth day giornata terra
Nel 2020 si è celebrato il 50° anniversario della Giornata Mondiale della Terra – Earth Day

Giornata Mondiale della Terra: le prime celebrazioni

Le prime celebrazioni del Giorno della Terra si svolsero in duemila college e università , circa diecimila scuole primarie e secondarie e centinaia di comunità negli Stati Uniti. Anche se l’evento ebbe una portata nazionale si dovette aspettare il 1990 per vedere un altro Earth Day significativo.

Nel 1990 la Giornata della Terra mobilitò 200 milioni di persone in 141 paesi ponendo l’attenzione sulle questioni ambientali nel palcoscenico mondiale. Le attività del giorno della Terra nel 1990 diedero un impulso enorme alla cultura del riciclo in tutto il mondo e contribuirono ad aprire la strada per il Summit della Terra organizzato dalle Nazioni Unite nel 1992 a Rio de Janeiro.

Per trasformare la Giornata della Terra in un evento annuale, piuttosto che uno che si verificava ogni 10 anni, Nelson e Bruce Anderson, organizzatori principali dell’ Earth Day New Hampshire nel 1990, hanno costituito Earth Day USA. Questo comitato ha coordinato le successive celebrazioni del Giorno della Terra fino al 1995, incluso il lancio di EarthDay.org. Dopo il 25 °anniversario del 1995, l’organizzazione passò all’attuale Earth Day Network.

Nel 2000 la Giornata mondiale della Terra combinò lo spirito originale dei primi Earth Day con l’internazionalismo dell’evento del ’90. Il 2000 fu il primo anno in cui venne usato Internet come strumento principale di organizzazione: questo si rivelò prezioso a livello nazionale e internazionale. Kelly Evans direttore esecutivo, arruolò più di 5.000 gruppi ambientali al di fuori degli Stati Uniti, raggiungendo centinaia di milioni di persone con un record di 183 paesi. Leonardo DiCaprio fu l’ospite ufficiale dell’evento, e in circa 400.000 parteciparono all’evento principale non ostante la pioggia fredda di quel giorno.

Alcuni scatti dal Villaggio per la Terra 2018 (Earth Day – Giornata della Terra a Roma)

La Giornata Mondiale della Terra Oggi: Una Festa Globale

Grazie al crescente interesse per la manifestazione, oggi la Giornata mondiale della Terra è diventata la Settimana mondiale della Terra: nei giorni vicini al 22 aprile, numerose comunità festeggiano per un’intera settimana con attività incentrate sulle tematiche ambientali più attuali. Gli eventi vengono utilizzati per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche della sostenibilità, e dagli attivisti, per fare analisi degli scenari odierni e proporre soluzioni concrete. Nel 2017, durante la Settimana della Terra e in aperto contrasto con le nuove “politiche negazioniste” di Trump,  si è svolta in decine di città, la Marcia per la Scienza, seguita dalla mobilitazione popolare del clima (29 aprile 2017).

Nell’ambito dell’Earth Day Network, “Earth Day Italia” è considerato uno dei migliori comitati organizzativi, tanto che nel 2015 l’organizzazione italiana è divenuta sede europea del network internazionale. L’edizione del 2016 ha rappresentato un momento di straordinaria importanza per Earth Day Italia, grazie al succedersi di eventi importanti fra cui l’eccezionale visita a sorpresa di Papa Francesco e il collegamento in live streaming con il Ministro Galletti da New York, in occasione della storica firma del primo accordo universale sul cambiamento climatico (COP21).

Villaggio per la Terra – Roma 2017

Ogni anno a Roma, nella bella cornice di Villa Borghese, prende vita il Villaggio per la Terra: una settimana di eventi per tutte le età, che culminano con una serie di imperdibili concerti.

Nel 2017 tra la Terrazza del Pincio e il Galoppatoio di Villa Borghese, Earth Day Italia ha organizzato 5 giorni in cui si sono alternati eventi sportivi, concerti, esposizioni, mostre, convegni, spettacoli, laboratori, attività didattiche, giochi per bambini e ottimo cibo.

Tra i tanti eventi che hanno caratterizzato il Villaggio per la Terra 2017, il principale è stato il Concerto per la Terra. La serata gratuita, che ha preso il nome di “Over the Wall, Mecenati della Bellezza”, è stata presentata da Fabrizio Frizzi ed ha visto la partecipazione degli Zero Assoluto, Noemi, Sergio Sylvestre, Soul System, Ron e La Scelta.

Nel Galoppatoio di Villa Borghese il Villaggio dello Sport ha offerto a tanti la possibilità di praticare decine di discipline sportive differenti, di sperimentare simulatori sportivi virtuali, di assistere alle dimostrazioni di grandi campioni e di lanciarsi in gare, tornei e contest sempre divertenti e all’insegna della sostenibilità. In questo contesto il Coni, il Comitato Paralimpico e decine tra federazioni, associazioni e società sportive, club e campioni hanno offerto un importante contributo in difesa dei valori più autentici dello sport e dell’ambiente.

A caratterizzare maggiormente le attività per i giovani studenti romani è stato il premio “Io Ci Tengo” (#IoCiTengo). Nato per portare l’attenzione delle scolaresche sulle tematiche ambientali, il premio ha cercato di catalizzare progetti, lavori artistici e reportage che raccontassero in maniera innovativa e rivoluzionaria come trasformare il deserto di cemento delle nostre città in una foresta. Fu proprio Papa Francesco, con una partecipazione a sorpresa durante l’edizione 2016, a lanciare il messaggio “Voi trasformate deserti in foreste”. Le scuole hanno partecipato in tanti modi: foto, disegni, articoli, storie e video; con fantasia e immaginazione hanno conquistato l’attestato di Testimone della Terra 2017, mentre i vincitori sono stati nominati Ambasciatrici della Terra 2017.

Inoltre, durante il Villaggio per la Terra, sono state dedicate delle intere giornate sia alla mobilità sostenibile che ai libri, riconoscendo alla mobilità green e alla cultura ruoli fondamentali nel cambiamento verso una cultura della sostenibilità.

Villaggio per la Terra – Roma 2018

La Giornata Mondiale della Terra delle Nazioni Unite è stata celebrata anche nel 2018 con una grande partecipazione che ha portato a Villa Borghese oltre 150.000 persone. Questa 48ª edizione ha visto un Earth Day ricchissimo di iniziative ed venti. Cinque giornate (dal 20 al 25 aprile) dedicate alla tutela del Pianeta con un focus sui 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite con altrettante piazze multimediali dedicate agli obiettivi che hanno ospitato talk, laboratori e mostre.

Le attività per i giovani erano inquadrate dal Villaggio per lo Sport, dal Villaggio per Bambini e dal Villaggio per ragazzi.

Il Villaggio per lo Sport ha offerto tantissimi giochi gratuiti e assistiti, ma anche dimostrazioni e tornei. Il Villaggio per Bambini ha ospitato molte attività didattiche che hanno divertito i piccoli, dal grande Parco della Biodiversità dei Forestali, alla Pompieropoli dei Vigili del Fuoco, dagli esperimenti su vulcani e terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica, al Planetario dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Il Villaggio dei Ragazzi, dedicato ai più grandicelli e alla scuola è stato protagonista del Festival dell’Educazione alla Sostenibilità e degli Stati Generali dell’Ambiente dei Giovani. A completare i programma per gli adolescenti tanti workshop, iniziative e la staffetta planetaria per la pace #RUN4UNITY.

Durante tutte e cinque i giorni i bambini si sono potuti cimentare con l’Orienteering, il canottaggio simulato, pallavolo, cavalcata sui pony, scherma, ping pong, e-bike, pallamano, tennis, calcio, tiro a segno con la fionda, tiro con l’arco e una alta parete da arrampicata.

Giornata della Terra 2019, proteggiamo la nostre specie

Protect our species – Proteggi le nostre specie”. Questo il tema della Giornata della Terra 2019. Oggi gli scienziati parlano senza troppe remore di una sesta estinzione di massa, di un “annichilimento biologico” della fauna selvatica. E a differenza delle precedenti cinque estinzioni di massa, causate da catastrofi e disastri naturali, questo sarebbe il primo evento provocato dall’uomo. La distruzione e lo sfruttamento degli habitat unitamente agli effetti del cambiamento climatico stanno, infatti, guidando la perdita di metà della popolazione mondiale di animali selvatici.

Tutti gli esseri viventi hanno un valore intrinseco e ognuno gioca un ruolo unico nella complessa rete della vita – scrive Eart Day Network – Dobbiamo lavorare insieme per proteggere le specie minacciate e in via di estinzione: api,  barriere coralline, elefanti, giraffe, insetti, balene e altro ancora. La buona notizia è che il tasso di scomparsa può ancora essere rallentato e molte delle nostre specie in declino possono recuperare ma solo a patto di lavorare assieme per costruire un movimento globale di consumatori, elettori, educatori, leader religiosi e scienziati che pretendano un’azione immediata”.

L’appuntamento 2020 con la Giornata Mondiale della Terra diventa una maratona online

Nel 2020 la manifestazione ha celebrato il suo 50esimo anniversario in corrispondenza delle prime chiusure nazionali per arginare la pandemia di COVID-19. Ma la crisi del coronavirus non ha intaccato lo spirito della manifestazione che, in risposta ai lockdown e alle cancellazioni degli eventi in pubblico, si è trasformata in una gigantesca maratona virtuale. Una staffetta digitale che, per 24 ore, ha attraversato il globo raccogliendo azioni grandi e piccole, testimonianze e impegni a favore del Pianeta. “Il coronavirus può costringerci a mantenere le distanze, non ci costringerà a mantenere bassa la voce”, hanno spiegato gli organizzatori dell’Earth Day 2020. “L’unica cosa che cambierà il mondo è chiedere tutti assieme un nuovo modo di procedere. Potremmo essere separati, ma grazie al potere dei media digitali, siamo anche più connessi di prima”. Tema dell’edizione, l’azione per il clima. La pandemia virale ha sottolineato ancora una volta l’importanza di continuare a impegnarsi per contrastare i cambiamenti climatici. D’altra parte il riscaldamento globale è stato segnalato tra le concause della diffusione del Sars-Cov2, assieme all’intenso sfruttamento ambientale e alla distruzione della biodiversità e degli habitat naturali. Gli scienziati hanno avvertito che abbiamo poco più di un decennio per dimezzare le emissioni ed evitare gli impatti più devastanti su fornitura alimentare, sicurezza nazionale, salute globale, condizioni meteo e altro ancora. Tra le azioni da mettere in campo, la Giornata ha promosso la partecipazione all’Earth Challenge 2020, progetto dedicato alla creazione della più grande comunità di Citizen Science (Scienza dei cittadini). Grazie ad un app, disponibile in 11 lingue, è possibile divenire delle sentinelle ambientali, raccogliendo dati che saranno integrati in un’unica piattaforma su qualità dell’aria, l’inquinamento da plastica, qualità idrica, sicurezza alimentare e impatto sul clima locale.

Nel 2021 la maratona per la Giornata Mondiale della Terra era online con una lunga diretta multimediale.

Nel 2021 la Giornata Mondiale della Terra (Earth Day) è stata una maratona multimediale con 13 ore di diretta televisiva. La diretta televisiva è iniziata alle 7:30 del 22 aprile per proseguire fino alle 20:30: dagli studi televisivi di Via Asiago RaiPlay si è collegata con tanti programmi RAI durante tutta la giornata.

In diretta e on demand anche sulla piattaforma www.onepeopleoneplanet.it , numerosi sono stati i contributi, dalla galassia di partner, associazioni, istituzioni, testimonial, esponenti del mondo della scienza, della cultura, dell’arte, dello spettacolo e dello sport.

Nel 2022 la Giornata mondiale della Terra sarà una maratona caratterizzata dal Concerto per la Terra di Earth Day Italia, con la direzione artistica del Maestro Giovanni Allevi 

villaggio per la terraAllevi, compositore di fama internazionale, è stato nominato Ambassador dello Earth Day European Network durante la COP26 di Glasgow. Il concerto sarà uno spettacolo che il Maestro vuole dedicare alle nuove generazioni in vista della prossima Conferenza sul Clima dell’ONU. L’evento vuole mettere in collegamento tanti artisti provenienti da tante parti del mondo: un’unione artistica in grado di superare ogni confine e diversità, la “Voce della Terra”.

Come ogni anno Rinnovabili.it sarà media partner e trasmetterà parte della diretta sul sito e sui canali social. Segui la diretta visitando il sito OnePeopleOnePlanet

Segui gli hashtag ufficiali #OnePeopleOnePlanet #EarthDay2022 #OPOP22 #IoCiTengo

Earth Day Italia 2023: una staffetta di voci per il Pianeta

In occasione della Giornata Mondiale della Terra 2023, torna con la sua quarta edizione la Maratona Multimediale #OnePeopleOnePlanet (#OPOP) di Earth Day Italia. Una staffetta live che dalla Nuvola di Fuksas porterà in diretta su Rai Play dalle 8 di mattina talk show, collegamenti internazionali, testimonianze artistiche, scientifiche e istituzionali. Per culminare alle 21.00 nell’atteso Concerto per La Terra, con grandi cantanti del calibro di Leo Gassmann, Ermal Meta e Tommaso Paradiso.

Ma prima di arrivare alla maratona del 22 aprile, il Galoppatoio di Villa Borghese aprirà le porte il Villaggio per la Terra: 17 piazze multimediali guidate da giovani universitari di diversi atenei che dal 21 al 25 aprile approfondiranno 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Nel palco principale allestito sulla Terrazza del Pincio, invece, si daranno il cambio quotidianamente Talk Show e performance di street artist di fama internazionale che realizzeranno delle opere sul tema ambientale.

 “Le celebrazioni italiane della Giornata della Terra  – spiega Pierluigi Sassi, Presidente di Earth Day Italia – hanno caratteristiche uniche perché nascono da una storia unica. Storia d’incontro e di dialogo con centinaia di organizzazioni, che negli anni, insieme al Movimento dei Focolari, abbiamo imparato ad accogliere e valorizzare. Crediamo che il nostro vero lavoro sia proprio questo: creare ponti tra persone, tra organizzazioni, tra Paesi, che hanno davvero tanto da dire e da dare ma che a volte solo nel nostro evento trovano l’occasione giusta per iniziare a lavorare insieme”.

Giornata Mondiale della Terra 2024, Pianeta vs Plastica

“Pianeta contro Plastica”, questo il tema che contraddistingue la 54ma edizione della manifestazione. La Giornata Mondiale della Terra 2024 non poteva che affrontare uno dei problemi più sentiti a livello globale quando si parla di tutela amabientale. Riflettori puntati dunque sull’inquinamento dei rifiuti plastici, con l’obiettivo di sollecitare un’azione che riduca l’usa e getta, metta al bando il fast-fashion e investa in tecnologie e materiali alternativi ai polimeri di origine fossile. Chiedendo un riduzione del 60% della produzione di plastica entro il 2024.

In Italia il conto alla rovescia verso l’Earth Day 2024 sarà scandito quest’anno da due eventi:

  • il Villaggio per la Terra a Villa Borghese e sulla suggestiva Terrazza del Pincioa Roma: 600 eventi gratuiti e aperti a tutti, tra laboratori ludici e didattici, lezioni, incontri e dibattiti sui temi della sostenibilità ambientale, sociale e dell’innovazione, presentazioni di libri, proiezioni, giochi, dimostrazioni e pratiche sportive, spettacoli, esibizioni musicali e artistiche, e altri eventi culturali.
  • il Festival dell’Innovability presso la Casa del Cinema a Roma, pensato per celebrare anche la Giornata mondiale della Creatività e dell’Innovazione che le Nazioni Unite.

Entrambi si apriranno il 18 aprile per proseguire fino a domenica 21 per culminare il 22 aprile nella ormai consueta #OnePeopleOnePlanet, la maratona multimediale di 16 ore, dall’auditorium della Nuvola di Fuksas.

Giornata mondiale della terra 2021

Giornata mondiale della terra 2020

Giornata mondiale della terra 2019

Visita il sito di Earth Day Italia

Visita il sito del Villaggio per la Terra 2018

Visita la pagina dedicata al Villaggio per la Terra 2017

Visita la pagina dedicata alla Marcia per la Scienza 2017

Visita il sito di Earth Day Network

Leggi il nostro articolo sul Earth Day 2017

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Rinnovabili • Batterie al sodio allo stato solido

Batterie al sodio allo stato solido, verso la produzione di massa

Grazie ad un nuovo processo sintetico è stato creato un elettrolita di solfuro solido dotato della più alta conduttività per gli ioni di sodio più alta mai registrata. Circa 10 volte superiore a quella richiesta per l'uso pratico

Batterie al sodio allo stato solido
via Depositphotos

Batterie al Sodio allo Stato Solido più facili da Produrre

La batterie allo stato solido incarnano a tutti gli effetti il nuovo mega trend dell’accumulo elettrochimico. E mentre diverse aziende automobilistiche tentano di applicare questa tecnologia agli ioni di litio, c’è chi sta percorrendo strade parallele. É il caso di alcuni ingegneri dell’Università Metropolitana di Osaka, in Giappone. Qui i professori Osaka Atsushi Sakuda e Akitoshi Hayash hanno guidato un gruppo di ricerca nella realizzazione di batterie al sodio allo stato solido attraverso un innovativo processo di sintesi.

Batterie a Ioni Sodio, nuova Frontiera dell’Accumulo

Le batterie al sodio (conosciute erroneamente anche come batterie al sale) hanno conquistato negli ultimi anni parecchia attenzione da parte del mondo scientifico e industriale. L’abbondanza e la facilità di reperimento di questo metallo alcalino ne fanno un concorrente di primo livello dei confronti del litio. Inoltre l’impegno costante sul fronte delle prestazioni sta portando al superamento di alcuni svantaggi intrinseci, come la minore capacità. L’ultimo traguardo raggiunto in questo campo appartiene ad una ricerca cinese che ha realizzato un unità senza anodo con una densità di energia superiore ai 200 Wh/kg.

Integrare questa tecnologia con l’impiego di elettroliti solidi potrebbe teoricamente dare un’ulteriore boost alla densità energetica e migliorare i cicli di carica-scarica (nota dolente per le tradizionali batterie agli ioni di sodio). Quale elettrolita impiegare in questo caso? Quelli di solfuro rappresentano una scelta interessante grazie alla loro elevata conduttività ionica e lavorabilità. Peccato che la sintesi degli elettroliti solforati non sia così semplice e controllabile. Il che si traduce in un’elevata barriera per la produzione commerciale delle batterie al sodio allo stato solido.

Un Flusso di Polisolfuro reattivo

É qui che si inserisce il lavoro del team di Sakuda a Hayash. Gli ingegneri hanno messo a punto un processo sintetico che impiega sali fusi di polisolfuro reattivo per sviluppare elettroliti solidi solforati. Nel dettaglio utilizzando il flusso di polisolfuro Na2Sx come reagente stechiometrico, i ricercatori hanno sintetizzato due elettroliti di solfuri di sodio dalle caratteristiche distintive, uno dotato della conduttività degli ioni di sodio più alta al mondo (circa 10 volte superiore a quella richiesta per l’uso pratico) e uno vetroso con elevata resistenza alla riduzione.

Questo processo è utile per la produzione di quasi tutti i materiali solforati contenenti sodio, compresi elettroliti solidi e materiali attivi per elettrodi“, ha affermato il professor Sakuda. “Inoltre, rispetto ai metodi convenzionali, rende più semplice ottenere composti che mostrano prestazioni più elevate, quindi crediamo che diventerà una metodologia mainstream per il futuro sviluppo di materiali per batterie al sodio completamente allo stato solido“.  I risultati sono stati pubblicati su Energy Storage Materials and Inorganic Chemistry .

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.


Rinnovabili • fotovoltaico materiale quantistico

Fotovoltaico, ecco il materiale quantistico con un’efficienza del 190%

Un gruppo di scienziati della Lehigh University ha sviluppato un materiale dotato di una efficienza quantistica esterna di 90 punti percentuali sopra quella delle celle solari tradizionali

fotovoltaico materiale quantistico
via Depositphotos

Nuovo materiale quantistico con un assorbimento solare medio dell’80%

Atomi di rame inseriti tra strati bidimensionali di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. Questa la ricetta messa a punto dai fisici Srihari Kastuar e Chinedu Ekuma nei laboratori della Lehigh University, negli Stati Uniti, per dare una svecchiata alla prestazioni delle celle solari. Il duo di ricercatori ha così creato un nuovo materiale quantistico dalle interessanti proprietà fotovoltaiche. Impiegato come strato attivo in una cella prototipo, infatti, il nuovo materiale ha mostrato un assorbimento solare medio dell’80%, un alto tasso di generazione di portatori fotoeccitati e un’efficienza quantistica esterna (EQE) record del 190%. Secondo gli scienziati il risultato raggiunto supera di gran lunga il limite teorico di efficienza di Shockley-Queisser per i materiali a base di silicio e spinge il campo dei materiali quantistici per il fotovoltaico a nuovi livelli. 

leggi anche Fotovoltaico in perovskite, i punti quantici raggiungono un’efficienza record

L’efficienza quantistica esterna

Tocca fare una precisazione. L’efficienza quantistica esterna non va confusa con l’efficienza di conversione, il dato più celebre quando si parla di prestazioni solari. L’EQE rappresenta il rapporto tra il numero di elettroni che danno luogo a una corrente in un circuito esterno e il numero di fotoni incidenti ad una precisa lunghezza d’onda

Nelle celle solari tradizionali, l’EQE massimo è del 100%, tuttavia negli ultimi anni alcuni materiali e configurazioni avanzate hanno dimostrato la capacità di generare e raccogliere più di un elettrone da ogni fotone ad alta energia incidente, per un efficienza quantistica esterna superiore al 100%. Il risultato di Kastua e Ekuma, però, rappresenta un unicum nel settore.

Celle solari a banda intermedia

Per il loro lavoro due fisici sono partiti da un campo particolare della ricerca fotovoltaica. Parliamo delle celle solari a banda intermedia (IBSC – Intermediate Band Solar Cells), una tecnologia emergente che ha il potenziale per rivoluzionare la produzione di energia pulita. In questi sistemi la radiazione solare può eccitare i portatori dalla banda di valenza a quella di conduzione, oltre che direttamente, anche in maniera graduale. Come?  “Passando” per l’appunto attraverso stati di una banda intermedia, livelli energetici specifici posizionati all’interno della struttura elettronica di un materiale creato ad hoc. “Ciò consente a un singolo fotone di provocare generazioni multiple di eccitoni attraverso un processo di assorbimento in due fasi“, scrivono i due ricercatori sulla rivista Science Advances.

Nel nuovo materiale quantistico creato dagli scienziati della Lehigh University questi stati hanno livelli di energia all’interno dei gap di sottobanda ideali. Una volta testato all’interno di una cella fotovoltaica prototipale il materiale ha mostrato di poter migliorare l’assorbimento e la generazione di portatori nella gamma dello spettro dal vicino infrarosso alla luce visibile. 

La rivoluzione dei materiali quantistici

Il duo ha sviluppato il nuovo materiale sfruttando i “gap di van der Waals”, spazi atomicamente piccoli tra materiali bidimensionali stratificati. Questi spazi possono confinare molecole o ioni e gli scienziati dei materiali li usano comunemente per inserire, o “intercalare”, altri elementi per ottimizzare le proprietà dei materiali. Per la precisione hanno inserito atomi di rame tra strati di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. “Rappresenta un candidato promettente per lo sviluppo di celle solari ad alta efficienza di prossima generazione – ha sottolineato Ekuma – che svolgeranno un ruolo cruciale nell’affrontare il fabbisogno energetico globale“.

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Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.