Combattere la povertà energetica anche per chi vive in affitto

Enea partecipa ad ENPOR, progetto finanziato dall’UE per quantificare le famiglie in difficoltà e gli ostacoli alla riqualificazione energetica negli alloggi residenziali in affitto

povertà energetica
Credits: depositphotos.com

Un nuovo strumento per quantificare la povertà energetica in Europa

(Rinnovabili.it) – I lenti progressi dell’efficienza e gli elevati costi dell’energia non stanno facendo procedere la lotta europea alla povertà energetica così speditamente come sarebbe necessario. Al punto che la stessa UE oggi stima vi siano tra i 50 e i 125 milioni di persone non in grado di permettersi un adeguato comfort termico interno. La grande discrepanza nelle cifre dipende dalla difficoltà di identificare e misurare questo problema. Basti pensare che ad oggi non esiste neppure una definizione europea comune

Per aiutare a rendere la povertà energetica maggiormente individuabile e misurabile, nasce il progetto ENPOR. L’iniziativa, finanziata da Horizon 2020 con quasi 2 milioni di euro, si concentra sugli alloggi residenziali in affitto, settore dove il problema sta crescendo maggiormente che altrove. Attraverso le competenze di 12 realtà di ricerca, tra cui l’italiana ENEA, ENPOR si propone di quantificare in 7 paesi membri, le famiglie in difficoltà. E di identificare le barriere strutturali e informative che impediscono il ricorso a misure di efficienza energetica da parte dei nuclei familiari. I Paesi in questione sono Italia, Austria, Croazia, Estonia, Germania, Grecia e Paesi Bassi

Leggi anche Efficienza energetica 2020, la crisi COVID-19 l’ha ritardata ulteriormente

“Nonostante le varie misure messe in campo, quello degli alloggi privati in affitto è un settore in cui la povertà energetica risulta in aumento”, sottolinea Edoardo Pandolfi del Dipartimento Unità Efficienza Energetica e responsabile del progetto per ENEA. “Intendiamo affrontare queste sfide anche testando misure di sostegno all’efficienza energetica che serviranno a implementare politiche innovative e linee guida comuni nei Paesi in cui il problema è maggiormente diffuso”.

Il progetto ha tre anni di tempo per quantificare la “fuel poverty” e testare programmi di sostegno. Tra i compiti in programma, anche quello di realizzare una mappa digitale della povertà energetica e di una piattaforma per lo scambio di conoscenze.

Per valutare le migliori pratiche da adottare a livello locale contro la povertà energetica, l’Ue ha tra gli obiettivi quello della raccolta dei dati sul raffrescamento degli ambienti e sul surriscaldamento estivo, includendo nella misurazione della povertà energetica e nelle politiche ad essa dedicate anche le differenze relative al genere, agli alloggi e alle zona geografica. “Vogliamo che tutti in Europa abbiano una casa che possano illuminare, riscaldare o rinfrescare senza svaligiare una banca o distruggere il pianeta”, ha affermato Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della Commissione europea per il Green Deal Europeo, in occasione della presentazione della Renovation Wave Strategy.

Articolo precedenteEV, colonnine, idrogeno e alta velocità: la bozza di strategia europea sulla mobilità sostenibile
Articolo successivoSnam e Linde: MoU per sviluppare progetti congiunti nell’idrogeno

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!