Alla decima Conferenza globale annuale sull'efficienza energetica organizzata dall’International Energy Agency (IEA), ABB invita i decisori politici ad aumentare la collaborazione con il settore privato. E spiega come rimettere oltre il 10% della capacità energetica nella rete senza dover spendere migliaia di miliardi in nuovi costi infrastrutturali

Efficienza energetica industriale, enorme potenziale ancora da sfruttare
Nel 2024 la domanda mondiale di energia è cresciuta a un ritmo accelerato, inaugurando un trend che difficilmente verrà meno nel futuro prossimo. Quasi contemporaneamente, tuttavia, i miglioramenti dell’intensità energetica hanno rallentato. È in questo contesto che ABB ha lanciato la sua nuova call to action. Un invito ad accelerare gli investimenti di efficienza energetica nell’industria, a vantaggio delle imprese ma anche del futuro energetico e climatico dell’intero Pianeta.
L’occasione è stata quella fornita dalla decima Global Conference on Energy Efficiency, co-ospitata a Bruxelles dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) e dalla Commissione europea. Un appuntamento cruciale in cui Ministri, CEO e alti dirigenti si sono riuniti per tracciare un percorso verso l’obiettivo fissato alla COP28 sui cambiamenti climatici. Vale a dire raddoppiare il tasso dell’efficienza energetica annuale entro il 2030 al 4%.
In questo articolato percorso il contributo dell’industria non solo risulta importante ma anche decisivo. Basti pensare che quasi il 40% della crescita della domanda globale di energia nel 2024 è stato appannaggio del solo comparto industriale.
Ma quali tecnologie possono oggi generare un impatto significativo sui consumi migliorando anche competitività, resilienza e sicurezza energetica in generale?
In questo contesto di aumento vertiginoso della domanda di energia e dei consumi di elettricità, ABB Motion – leader globale nei motori e negli azionamenti – ha redatto un nuovo white paper, base concreta della chiamata all’azione. Il documento evidenzia i vantaggi derivanti dall’investimento in tecnologie energeticamente efficienti per l’industria, tra cui motori elettrici, azionamenti e tecnologie digitali. Evidenziando da un lato l’elevato e rapido ritorno sull’investimento di queste soluzioni e dall’altro i benefici rispetto agli obiettivi globali di efficienza energetica.
I dati sull’energia 2024 e gli obiettivi 2030
Gli ultimi dati pubblicati dalla IEA mostrano come, lo scorso anno, la domanda globale di energia sia cresciuta del 2,2%, a un ritmo superiore alla media dell’ultimo decennio. La principale leva di questo aumento è stato il fabbisogno elettrico, con un consumo che nel 2024 ha sfiorato i 1.000 TWh. Questo valore è più del doppio rispetto all’aumento medio annuale registrato nello scorso decennio ed equivale al consumo di elettricità del Giappone.
Dietro il trend ci sono una combinazione di fattori che vanno dal progressivo processo di elettrificazione ai nuovi input della digitalizzazione, dall’aumento delle temperature globali alla produzione ad alta intensità energetica. Parallelamente il miglioramento dell’intensità energetica primaria dell’economia – ossia la quantità di energia primaria necessaria per produrre un’unità di PIL – è passato da un tasso medio di circa il 2% annuo dal 2010 al 2019, all’1,2% nel 2019-2023, ad appena l’1% nel 2024.
“In tutto il mondo, l’aumento della domanda di energia, la pressione climatica e l’instabilità geopolitica stanno convergendo per creare un’urgente necessità di un uso più intelligente dell’energia”, ha spiegato Erich Labuda, Presidente della divisione Motion Services di ABB. “L’efficienza energetica è uno degli strumenti più potenti, eppure sottoutilizzati, che abbiamo per affrontare queste sfide globali. Riduce le emissioni, rafforza la sicurezza energetica e aumenta la resilienza industriale, il tutto con tecnologie che sono disponibili oggi”.
Nello specifico raddoppiare l’attuale tasso di miglioramento dell’efficienza globale dal 2% al 4% all’anno entro il 2030 – l’impegno preso alla COP28 – allenterebbe la pressione sulla domanda offrendo al contempo un terzo delle riduzioni emissive totali necessarie al target net zero, l’equivalente del consumo energetico della Cina in un anno.
La buona notizia? La tecnologia di cui il mondo ha bisogno per migliorare drasticamente l’efficienza energetica è già disponibile e uno degli ambiti a più alto potenziale di miglioramento è proprio quello delle imprese. Una nozione particolarmente cara al Gruppo da sempre impegnato a mettere a disposizione il proprio know-how e domain expertise a clienti e partner per aiutarli nel ridurre il loro fabbisogno energetico, a incrementare la produttività e alleggerire il proprio peso ambientale.
Il punto da cui iniziare lo mostra il nuovo whitepaper di ABB, intitolato “Realizzare il COP28 UAE Consensus – Il ruolo vitale di motori e azionamenti ad alta efficienza per l’aumento netto dell’energia e la riduzione delle emissioni a livello globale”.
Il documento mette a fuoco 4 aree di intervento, evidenziando i risparmi energetici ed economici diretti offerti dall’adozione delle tecnologie efficienti. Quali sono queste aree? L’adozione rapida di motori ad alta efficienza, l’accoppiamento dei motori ad azionamenti, la raccolta dei dati e le analisi energetiche e l’ottimizzazione della digitalizzazione e della connettività.
Come migliorare l’efficienza energetica industriale
I motori elettrici industriali sono onnipresenti. Oggi se ne contano oltre 300 milioni in uso a livello globale, di cui più della metà con oltre 20 anni alle spalle. E la maggior parte (75%) impiega pompe, ventole e compressori, ossia macchinari ad alto potenziale di miglioramento in termini di gestione dell’energia.
Gli standard di efficienza IE (International Efficiency) che classificano questi componenti vanno da IE1 a IE5 (ultra-premium efficiency). A questi si aggiunge lo speciale IE6, livello di efficienza record (ma non ancora standardizzato ufficialmente) che ABB ha raggiunto nel 2024 e che garantisce una riduzione del 20% delle perdite di energia rispetto ai motori IE5.
Puntare allo standard più elevato permetterebbe di ottenere notevoli guadagni di efficienza ma non è l’unico fattore da prendere in considerazione.
Risparmi ancora maggiori si possono ottenere con gli “azionamenti a velocità variabile” (variable-speed drives), attualmente impiegati solo dal 25% dei motori industriali.
Attraverso la variazione della frequenza e la tensione di ingresso, questi sistemi regolano la velocità del motore in base al fabbisogno effettivo del processo; contribuendo a risparmiare grandi quantità di energia richieste dal processo. La giusta combinazione tra motori ad alta efficienza e azionamenti, spiega ABB, può tagliare la domanda energetica globale del 10%.
Non solo. Ridurre gli sprechi significa per le aziende poter contare su un elevato ritorno sull’investimento, grazie a bollette più leggere.
“Soluzioni collaudate come motori ad alta efficienza e azionamenti stanno già producendo risparmi di energia a due cifre”, ha aggiunto Labuda. “Con tempi di recupero dell’investimento di soli sette mesi, l’efficacia di queste misure è chiara”.
Tutto questo non può prescindere dagli audit energetici. Individuare e misurare le opportunità di efficientamento deve essere il primo passo. E non a caso è anche ciò che mantiene ABB all’avanguardia nella promozione dell’innovazione su tutti i sistemi.
Un aiuto al miglioramento dell’efficienza energetica industriale arriva ovviamente anche dai nuovi trend 5.0, come la digitalizzazione e la connettività. Sensori, intelligenza artificiale, Internet of Things (IoT), Big Data e cloud sono oggi tecnologie in grado di raccogliere enormi quantità di dati ed elaborarli aprendo nuove opportunità per il mondo produttivo. Equipaggiare i motori elettrici esistenti con soluzioni intelligenti permette di migliorarne il controllo, monitorando le prestazioni in modo trasparente e da remoto.
La Call-to-Action di ABB alla Energy Efficiency Conference
“Ora è il momento di fare un passo in avanti. Il nostro whitepaper spiega come, raddoppiando il tasso di efficientamento energetico annuale portandolo al 4% fino al 2030, potremmo già raggiungere un terzo della riduzione di emissioni richiesta per l’obiettivo Net Zero”.
Proprio a partire da dati riportati nel documento i manager di ABB hanno deciso di lanciare un invito all’azione nel corso dell’Energy Efficiency Conference organizzata dalla International Energy Agency. Come spiega il Gruppo, è necessario che i governi indichino il cammino con leggi chiare ed ambiziose, imponendo elevati standard di efficientamento energetico a livello nazionale e sovranazionale. Il Gruppo invita i decisori politici ad aumentare la collaborazione con il settore privato e a incoraggiare l’adozione di tecnologie come motori e azionamenti ad alta efficienza mediante incentivi, sussidi e sgravi fiscali.
Leggi QUI il whitepaper di ABB
Articolo in collaborazione con ABB