IEA: l’intensità energetica mondiale migliora troppo lentamente

L’efficienza energetica del sistema economico mondiale è cresciuta dell’1,8% per cento nel 2015. Ma i progressi non tengono il ritmo con le scadenze climatiche

IEA: l'intensità energetica mondiale migliora troppo lentamente

 

(Rinnovabili.it) – Inquinare meno significa anche saper essere più efficienti in termini energetici: fare di più con meno, risparmiare dove possibile e ridurre a zero gli sprechi. Una lezione che l’economia globale sta lentamente imparando, come dimostra l’ultimo rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia – IEA. Il documento si focalizza su una questione elementare: l’andamento dell’intensità energetica globale, ossia la quantità di energia utilizzata per unità di prodotto interno lordo. La condizione migliore è quella per molti versi rappresentata su scala nazionale dall’Italia, che possiede una bassa intensità energetica rispetto ad un PIL elevato e che ci rende uno dei paesi  energeticamente più efficienti nel mondo industrializzato,

 

Nel suo nuovo Energy Efficiency Market Report 2016, la IEA mostra come, in tal senso, l’efficienza energetica mondiale sia cresciuta del 1,8% per cento lo scorso anno, il che significa che l’economia a livello globale ha avuto bisogno di meno energia per crescere. Il miglioramento ha superato il guadagno dell’1,5% registrato nel 2014, ed è stato addirittura il triplo del tasso medio visto negli ultimi dieci anni. E tutto ciò è stato possibile nonostante i bassi prezzi che hanno caratterizzato l’energia nel 2015, fattore che normalmente disincentiva il risparmio energetico.

 

“L’efficienza è la risorsa energetica che tutti i paesi possiedono in abbondanza”, ha commentato Fatih Birol, direttore esecutivo della IEA. “Accolgo con favore i miglioramenti registrati, in particolare in un momento di prezzi energetici più bassi. Questo è un segno che molti governi stanno spingendo su politiche di efficienza energetica, e che sta funzionando”.

 

A voler fare dei paragoni, potremmo dire che, rispetto ai livelli del 2000, solo i Paesi IEA hanno risparmiato tanta energia quanta ne servirebbe al Giappone per un anno interno.

 

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Bene, bravi, ma non basta. I progressi raggiunti sono troppo lenti e, per poter incardinare il Pianeta su un percorso di decarbonizzazione, i miglioramenti devono essere nell’ordine di almeno il 2,6% l’anno. L’analisi IEA mostra che oltre un terzo di tutte le riduzioni di emissioni necessarie per raggiungere gli obiettivi climatici entro il 2040 deve venire da politiche di efficienza energetica.
E il potenziale su cui lavorare è grande: attualmente ben il 70% del consumo globale di energia non è soggetto ad alcun obbligo normativo in termini di risparmio o efficienza.

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