Cala in Cina il mercato dell’eolico offshore

Con istallazioni inferiori del 7% la Cina quest’anno segna un calo nel settore eolico fuori costa, con difficoltà che potrebbero ripercuotersi sul mercato nazionale e sui propri produttori di turbine

(Rinnovabili.it) – Per la prima volta da dieci anni a questa parte, la Cina, leader mondiale dell’energia eolica, sta registrando un rallentamento dell’espansione di mercato.

Nel 2012, rivelano le stime di Bloomberg New Energy Finance, gli sviluppatori hanno istallato 18,6 gigawatt di potenza, il 7% in meno rispetto allo scorso anno. La mancata costruzione di parchi offshore frenerà quindi la corsa della Cina, intenzionata a raggiungere i livelli europei in quanto a programmi di crescita fuori costa. “Vedo questi obiettivi come non realistici”, ha detto Caitlin Pollock, analista, a IHS Emerging Energy Research. La battuta d’arresto della Cina nei progetti eolici in mare potrebbe limitare le vendite delle società nazionali come Sinovel e Goldwind “che si stanno sforzando per entrare nel maggior numero di nuovi mercati possibile”.

Sinovel e Goldwind, i più grandi costruttori turbine eoliche della nazione, stanno inseguendo progetti oceanici ritenendoli un modo per guadagnare credibilità e competere finalmente con i principali fornitori europei in un mercato globale off-shore che la ricerca della IHS Emerging indica come destinato a crescere di nove volte fino al 2025, raggiungendo un valore di circa 52 miliardi di dollari l’anno.

 

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