Il Kenya culla dell’eolico africano

Grazie al lavoro di un consorzio composto da aziende africane ed europee dovrebbe presto sorgere in Kenya l’impianto eolico dei record

(Rinnovabili.it) – Il Kenya sarà probabilmente sede del più grande progetto eolico dell’intera Africa. Un consorzio di aziende europee e africane sta progettando l’istallazione di turbine eoliche in un’area di oltre 365mila km quadrati in una zona abitata esclusivamente da pastori nomadi.  L’area costeggia il lago Turkana dove la costante presenza di vento, che soffia ad una velocità media di 11 metri al secondo, ha stimolato la progettazione di quello che un giorno sarà l’impianto dei record per il continente.

“In Turkana, la velocità del vento e anche la sua costanza, segnano le condizioni ottimali per l’energia eolica – i numeri sono infatti addirittura meglio dei livelli di vento offshore registrati nel Mare del Nord”, ha detto Achim Steiner, executive director della sede Unep a Nairobi. “Qui è possibile produrre energia eolica ad un costo interessante, senza sovvenzioni,” a differenza dell’Europa, ha specificato Carlo Van Wageningen, presidente del consorzio Lake Turkana Wind Power (LTWP. Il LTWP ha peraltro già stipulato un contratto per vendere l’energia prodotta alla società di rete elettrica in Kenya con un contratto ventennale al costo di 7.52 centesimi di euro / kWh, un prezzo molto inferiore a quello pagato per l’energia idroelettrica utilizzato prevalentemente oggi.

“Tutti i contratti sono a posto. Siamo pronti per iniziare”, ha detto Van Wageningen. Il primo passo sarà quello di costruire 204 chilometri di strade per consentire ai camion di fare i 12.000 viaggi di andata e ritorno necessari per fornire tutti i materiali necessari portandoli da Mombasa a Turkana. Le turbine saranno erette in un anno, al ritmo di una al giorno, ed i primi kilowatt di energia elettrica dovranno essere allacciati nella rete entro la fine del 2013. Con il tempo la centrale raggiungerà la sua piena capacità, per la fine del 2014.

Articolo precedenteLa “foto” del MIT sulla pianificazione urbana contro il global warming
Articolo successivoNasce HUMUS, la piattaforma e-commerce di WWF e UniCredit