Sole e vento per l’indipendenza energetica di IKEA

Le energie rinnovabili assicureranno al colosso svedese l’indipendenza energetica al 2020. Mentre un programma di riduzione delle emissioni alleggerirà l’impronta ecologica

(Rinnovabili.it) – Il re del mobile low cost non smentisce il suo impegno nei confronti della sostenibilità. E dopo aver annunciato la messa al bando dai suoi negozi di qualsiasi luce che non sia a LED entro i 2016, Ikea rilascia la propria strategia energetica al 2020, vero e proprio percorso verso l’indipendenza elettrica. La multinazionale svedese ha intenzione di fare di sole e vento le fonti principali per raggiungere l’obiettivo, ovvero produrre tutta l’energia di cui ha bisogno nel segmento della vendita in maniera sostenibile.

 

Il piano prevede innanzitutto di incrementare il programma di solarizzazione di magazzini ed edifici già avviato dalla società. “Ogni tetto è una centrale elettrica in divenire“, ha commentato Steve Howard, responsabile Sostenibilità del Gruppo, aggiungendo che Ikea, solo negli Stati Uniti, ha già istallato moduli fotovoltaici su 34 dei suoi 38 negozi e centri di distribuzione. La strategia aziendale, battezzata “People & Planet Positive”, prevede l’investimento di 1,5 miliardi di euro sul periodo 2009 -2015 per rimpolpare il numero di istallazioni solari ed eoliche, al fine di riuscire a produrre almeno il 70 per cento dell’energia del gruppo. Se a ciò si aggiunge la strategia di risparmio energetico già avviata da Ikea, la società dovrebbe arrivare al 2020 producendo più energia di quanta effettivamente ne consumi.

 

“Siamo un po’ meno che a metà strada, in termini di investimenti” per l’obiettivo 2015, ha aggiunto Howard, rivelando anche l’intenzione del colosso svedese di dimezzare le emissioni di gas a effetto serra dalle sue attività entro il 2015, a partire dai livelli del 2010. Per centrare il target si propone, tra le altre cose, di piantumare un quantitativo di alberi pari a quello impiegato nella produzione.

Articolo precedenteL’origine della pioggia nascosta nella siccità
Articolo successivoNucleare: in Giappone i conti non tornano