ANIE/GIFI: il fotovoltaico e il paradosso del riciclo

L’associazione ha inviato alle Istituzioni competenti una serie di proposte per risolvere il problema del riciclo dei moduli, ancora oggi non normato dai requisiti specifici da rispettare

(Rinnovabili.it) – Secondo quanto stabilito dal V Conto Energia, i produttori di moduli fotovoltaici devono obbligatoriamente essere iscritti a un consorzio dedicato allo smaltimento dei moduli giunti a fine vita: una garanzia sul corretto riciclo di questi materiali, che rischia però di diventare l’ennesima barriera allo sviluppo del settore. L’operazione di riciclo dovrebbe infatti soddisfare una serie di requisiti specifici, sui quali chiede conto anche il Gestore dei Servizi Energetici prima del rilascio degli incentivi, che però ad oggi non sono stati pubblicati. Per ANIE/GIFI, si tratta dell’ennesimo paradosso a causa del quale gli operatori e il mercato del fotovoltaico continuano a perdere credibilità. Per l’associazione, il problema va risolto quanto prima e, nella ricerca di un dialogo costruttivo, ha inviato alle Istituzioni competenti una serie di proposte, che riportiamo integralmente così come sono state diffuse:

 

  • Obbligo per i produttori di adesione a Consorzi/Sistemi per lo smaltimento dei moduli a fine vita a decorrere da almeno 30 giorni dopo la data di pubblicazione della lista degli stessi sul sito GSE, senza alcuna retroattività;
  • Identificazione in maniera inequivocabile ed esemplificativa del “produttore” dei moduli fotovoltaici;
  • Definizione delle operazioni che devono essere effettuate ai fini di un corretto smaltimento e riciclo;
  • Sospensione della creazione di un database per la tracciabilità del prodotto poiché comporta particolari difficoltà gestionali e aumenti di costo;
  • Redazione di un fac-simile di lettera che i Consorzi devono rilasciare ai propri consorziati affinché il soggetto responsabile non incorra nel rischio di rigetto della tariffa incentivante.

Per il Presidente ANIE/GIFI, Valerio Natalizia, la definizione di un percorso virtuoso fatto di regole chiare e certe è un dovere, soprattutto in virtù di quei 6 miliardi di euro all’anno investiti dai cittadini italiani per lo sviluppo del settore. «Ancora una volta – ha commentato – ci siamo rivolti alle Istituzioni in maniera propositiva e costruttiva cercando il dialogo allo scopo di dare continuità al mercato fotovoltaico, certezze agli operatori ma anche ai clienti finali.

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