O&M fotovoltaico, fino a 9mld di spese in manutenzione entro il 2025

Secondo Wood Mackenzie quest’anno 4,2 GW di impianti fotovoltaici dovranno fare conti con guasti prematuri, un totale annuo che salirà a 36 GW nel 2025

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Credits: pxfuel.com

Nuova analisi sui costi dell’O&M fotovoltaico a livello globale

(Rinnovabili.it) – L’energia solare svolgerà un ruolo chiave nella transizione energetica. Le stime della Wood Mackenzie prevedono che il comparto installerà circa 135 GW tra il 2022 e il 2025: un picco di crescita che offrirà importati opportunità anche agli operatori del mercato O&M fotovoltaico (Operation and Maintenance). Con l’aumento delle nuove installazioni mondiali e il progressivo invecchiamento degli impianti più datati, cresceranno inevitabilmente anche gli interventi di manutenzione, revamping (ammodernamento) e repowering (potenziamento).

Attualmente la maggior parte dei lavori di sostituzione riguardano l’inverter, responsabile di norma del 69 per cento dei guasti all’impianto. La società d’analisi stima che nel 2020 circa 4,2 GW di installazioni si imbatteranno in danneggiamenti e problemi, un totale annuo che salirà a 36 GW nel 2025. “Sebbene meno dell’1% dei sistemi subisca guasti prematuri, tra il 10% e il 12% dei costi di O&M sono dedicati alla sostituzione degli inverter”, ha affermato l’analista Leila Garcia da Fonseca.

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Anche il tempo che passa richiede una particolare attenzione sul fronte O&M fotovoltaico. Secondo i calcoli della società oggi il 5% delle installazioni solari mondiali possiede inverter prossimi alla loro fine vita. Questo numero toccherà quota 16% – ossia 227 GW di tutto il parco solare – entro il 2025. Gli interventi di sostituzione, spiega Daniel Liu, analista di Wood Mackenzie, sono particolarmente importanti in Europa, dove più di 16 GW di sistemi solari hanno attualmente oltre 10 anni di vita. “Ed entro il 2025, questo numero crescerà fino a 100 GW”. 

Nel complesso si prevede che il mercato globale dell’O&M fotovoltaico (non residenziale)  raggiungerà un totale annuo di 9,4 miliardi di dollari entro il 2025. Quasi metà della spesa (4,1 mld) va solo alla regione dell’Asia Pacifico; segue l’EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) con 3,5 miliardi e i mercati americani con 1,8 miliardi totali.

Uno degli elementi evidenziati dalla ricerca è come il passaggio dagli incentivi FiT al meccanismo delle aste stia abbassando ulteriormente l’LCOE solare, e facendo pressione sui costi di operatività e manutenzione. Un altro fattore che influisce sui costi dell’O&M fotovoltaico risiede nel contenuto dei contratti firmati da sviluppatori e proprietari di asset.

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A lungo termine, è probabile che i contratti di assistenza “tutto incluso” siano molto più convenienti di quelli che limitano gli interventi ad attività specifiche. “L’ambito tipico incluso negli attuali contratti O&M copre pochissime attività di manutenzione base. Senza sistemi a portafoglio completo, la gestione della vegetazione, i lavori di manutenzione correttiva e il lavaggio dei moduli sono spesso esclusi dal campo di applicazione, nonostante siano fondamentali per mantenere le prestazioni delle centrali solari”.

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