Stati Generali delle Rinnovabili: le proposte di modifica

Oltre 20 associazioni di settore si sono riunite oggi per presentare le loro proposte di modifica ai Decreti Rinnovabili e al V Conto Energia

(Rinnovabili.it) – Mentre il tempo continua a scorrere drammaticamente verso la possibile scelta di un quadro normativo che, attraverso i nuovi decreti sulle FER e il V Conto Energia, metterà duramente a repentaglio l’intero comparto delle energie rinnovabili, più di 20 associazioni di settore, si sono incontrate oggi a Roma per presentare le loro contro-proposte in vista della prossima Conferenza Stato-Regioni.

Tanto per essere chiari: ridefinendo le modalità di incentivazione alle rinnovabili, si rischierà, molto probabilmente, di affossare un settore che, in controtendenza con la crisi, conta 100.000 posti di lavoro e che ha coperto il 26% della produzione elettrica nazionale nel 2011. Secondo fonti dell’Adnkronos, gli Stati Generali delle Rinnovabili hanno quindi esposto con urgenza le seguenti richieste:

  1. Una rapida emanazione da parte del Governo, (previa consultazione con le parti interessate), di un nuovo decreto sulle rinnovabili termiche, insieme alla definizione degli obiettivi dei certificati bianchi al 2020 e delle norme per l’immissione in rete con incentivazioni sul biometano.
  2. Produzione elettrica da FER: abbandono del sistema dei registri e dei limiti annui allo sviluppo delle diverse tecnologie, da sostituire con un meccanismo di riduzione della tariffa che si autoregoli in funzione del volume di installazioni. Per il fotovoltaico in particolare, la richiesta è quella di tornare al limite di 7 miliardi (già indicato nel IV conto energia).
  3. Introduzione di un “periodo transitorio” di 3 mesi, prima dell’attuazione del nuovo quadro regolatorio,  dalla data di raggiungimento del tetto di spesa previsto e possibilità di usufruire, per il FV, dello scambio sul posto anche agli impianti sopra i 200 kW come percorso alternativo agli incentivi.
  4. Produzione elettrica da FER non fotovoltaiche: innalzamento delle soglie per l’accesso alle aste ad almeno 10 MW (e 50 MW per l’eolico) ed  aumento del tempo consentito per la costruzione degli impianti più complessi.

Per Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, intervenuto oggi durante l’assemblea degli Stati Generali: – “Quella di oggi è una giornata importante perché l’intero mondo delle rinnovabili termiche, elettriche e dell’efficienza energetica, ha parlato con una sola voce, per esprimere proposte precise che verranno consegnate alla conferenza Stato-Regioni che si apre domani”.


Articolo precedenteIl water management in un sondaggio Onu
Articolo successivoLuce e gas per creare energia