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Greenpeace contro i nuovi “dinosauri”

Per l’associazione ambientalista i leader dei 3 partiti che dovrebbero guidare il Paese sarebbero il simbolo di una politica vecchia e incapace di abbandonare le fonti fossili

(Rinnovabili.it) – “I dinosauri sono estinti da tempo, il Bersanodonte, il Tirannosilvio e il Montisauro invece sono ancora qui e si candidano a guidare il Paese”. È dura l’accusa di Greenpeace contro Bersani, Berlusconi e Monti, i tre politici che, a detta dell’associazione ambientalista, sarebbero incapaci di ascoltare e interloquire con la società civile e di abbandonare le fonti fossili. «Per la loro inclinazione verso le fonti energetiche sporche – ha detto il responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace, Andrea BoraschiMonti, Bersani e Berlusconi sono “fossili” come i dinosauri. 46mila cittadini chiedono ai politici cosa intendono fare per garantire un futuro energetico sostenibile per il Paese. Da questi tre leader solo un silenzio che dura oramai da mesi».

 

L’obiettivo al centro della campagna online “Iononvivoto” di Greenpeace è quello di innescare una svolta radicale nel settore energetico per contrastare l’impiego di petrolio e carbone, favorendo invece fonti rinnovabili ed efficienza energetica. Si tratta di un tema centrale per lo sviluppo del Paese, sostiene l’associazione, che però ha un ruolo marginale all’interno dei programmi presentati dai tre leader in questione. “In una congiuntura sfavorevole, che vede protrarsi la crisi da oramai alcuni anni, è incredibile come nella campagna elettorale nessuno ricordi che negli ultimi anni, in Italia, le fonti rinnovabili hanno garantito un risparmio compreso tra gli 8 e i 10 miliardi di euro annui, dovuto alle minori importazioni di fonti fossili”, ribadisce Greenpeace, ricordandoci come Berlusconi abbia sponsorizzato nucleare e carbone, Monti lo sfruttamento del petrolio “nostrano” e Bersani sia “a capo di un partito che accetta supinamente l’aumento dell’uso del carbone in Italia”.