Generazione distribuita: adeguare gli impianti per evitare incidenti

L’Autorità per l’energia ha definito condizioni e modalità per l’adeguamento ai fini di sicurezza degli impianti di generazione distribuita che al 31 marzo 2012 erano connessi in bassa tensione

Generazione distribuita: adeguare gli impianti per evitare incidenti(Rinnovabili.it) – Crescono gli impianti di generazione distribuita (GD) sul territorio italiano e si aggiornano le regole per il settore. L’Autorità per l’Energia e il Gas fa sapere, infatti, di aver definito le scadenze entro le quali i proprietari di istallazioni GD dovranno provvedere all’adeguamento delle stesse al fine di evitare incidente e quindi possibili blackout.

Stando a quanto riportato da un recente report dell’associazione dei gestori di rete ENTSO-e,  la potenza massima di generazione distribuita non adeguata, tollerabile  dall’intero sistema elettrico europeo è di circa 3 GW; in questo contesto gli impianti italiani connessi a reti di bassa tensione e ancora da adeguare risultano avere una potenza complessiva pari a 3,5 GW. Pertanto, ai fini della sicurezza, l’Aeeg ha deliberato che:

 

• entro il 30 giugno 2014, gli impianti di potenza superiore a 20 kW già connessi alla rete di bassa tensione ed entrati in esercizio al 31 marzo 2012 e gli impianti di potenza fino a 50 kW già connessi alla rete di media tensione ed entrati in esercizio alla medesima data;

• entro il 30 aprile 2015, gli impianti di potenza superiore a 6 kW e fino a 20 kW già connessi alla rete di bassa tensione ed entrati in esercizio al 31 marzo 2012

 

 

Nell’adeguamento non rientreranno le istallazioni fino a 6 kW dal momento che rappresentano ancora un numero esiguo e che, in termini di potenza, sono poco rappresentativi; “nel medio termine – spiega l’Authority – tali impianti  saranno comunque oggetto di adeguamento automatico alla Norma CEI 0-21 per effetto delle progressive sostituzioni degli inverter e dei sistemi di protezione d’interfaccia”. La delibera prevede inoltre che “le imprese distributrici possano chiedere a Terna alcune deroghe a fini precauzionali, sulla base di dati ed elementi quantitativi che evidenzino la probabilità di problemi o pericoli per persone o cose”.

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