Milano: entro fine 2011, 114 km di teleriscaldamento

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(Rinnovabili.it) – Quest’inverno anche il Tribunale di Milano potrà dire addio alle tradizionali centrali termiche affidandosi alla fitta infrastruttura di teleriscaldamento che corre nel sottosuolo urbano. Con la posa di 2 km di nuova rete a doppia tubazione – che raggiunge, oltre al palazzo di Giustizia, altri edifici di tipo residenziale e terziario del centro cittadino – salgono a 80mila gli appartamenti equivalenti serviti dalla centrale di cogenerazione Canavese di A2A. Il piano di sviluppo è stato definito e attuato dalla società in collaborazione con il Comune di Milano e prevede ulteriori interventi di ampliamento di lungo termine, finalizzati a raggiungere entro la fine del 2011, nuovi 13 km rispetto all’anno precedente in cui sono stati posati 101 km di doppia tubazione. “Il teleriscaldamento di Milano – ha detto il Presidente del Consiglio di Gestione di A2A Giuliano Zuccoliè un sistema che impiega, per il riscaldamento della città, principalmente fonti rinnovabili, in particolare attraverso la termovalorizzazione e le pompe di calore, fornendo un servizio con elevati standard di qualità e sicurezza a costi competitivi”.

Un sistema di interconnessioni con le centrali di produzione ne ottimizza, infatti, il risparmio energetico e la gestione delle reti, mentre tecnologie avanzate e scelte mirate hanno consentito di minimizzarne l’impatto a livello urbanistico.  “Il teleriscaldamento consente un risparmio di energia primaria (in generale idrocarburi ed energia elettrica) fino al 70% che consente un considerevole miglioramento dell’aria che respiriamo”, continua Zuccoli. Ma l’aspetto più interessante rimane l’impatto ambientale. E nel dettaglio,  la sola eliminazione delle quattro grandi centrali termiche a gasolio che riscaldavano il Tribunale, comporta una diminuzione del 99% di SO2 (biossido di zolfo), del 95% di PM10 (polveri sottili), del 45% di CO2 (anidride carbonica) e del 30% di NOx (ossido d’azoto).

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