L’obiettivo è “portare benefici sia ai consumatori gas che a quelli elettrici”, spiega il ministro dell'Ambiente durante un question time al Senato

Confermata l’intenzione di eliminare lo Spread tra TTF e PSV italiano
Per ridurre il peso del gas sulla produzione elettrica e, dunque, sulle bollette, il governo italiano è al lavoro per eliminare la differenza di prezzo tra i due principali mercati di riferimento in Europa e in Italia. Lo ha rivelato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica durante l’ultimo question time in Senato.
La questione su cui è intervenuto il numero uno del MASE appare oggi quanto mai urgente. Nel momento in cui stiamo scrivendo, il PUN Index GME, l’indice di riferimento per il prezzo all’ingrosso dell’elettricità sul mercato del giorno prima, segna 116,85 euro/MWh; nonostante il valore sia ormai lontano dai picchi record del 2022, la distanza con i prezzi pre-crisi (50−60 euro/MWh) sembra ormai incolmabile.
Per analisti ed esperti del settore questa deve essere considerata la nuova normalità del mercato elettrico, ma è indubbio che l’assetto generale del sistema offra ancora il fianco a una volatilità insostenibile per famiglie e imprese.
Spread TTF – PSV italiano, da cosa dipende?
E mentre da un lato il governo tenta di mettere in campo misure per il decoupling – vale a dire il disaccoppiamento dei prezzi dell’energia elettrica da quelli del gas – con strumenti come i CfD e i PPA, dall’altro alza gli occhi verso l’altro problema a monte: lo spread tra l’indice di prezzo del gas naturale sul TTF (Title Transfer Facility) di Amsterdam, mercato di riferimento in Europa, e quello al PVS (Punto di Scambio Virtuale) italiano.
Parliamo di un divario che ha raggiunto anche i 3 euro nel corso dell’anno e che non trova giustificazioni nei soli costi del trasporto del carburante sulla rete nazionale. Nel valore finale del PSV rientrano infatti diversi fattori, compresa la domanda degli stoccaggi italiani e una serie di dinamiche finanziarie e speculative.
È proprio sulla possibile speculazione che Roma ha messo l’accento cercando un modo per ridurre tale differenza. L’idea di cancellare tale differenza del prezzo del gas naturale era già stata anticipata dal ministro dell’Ambiente nelle scorse settimane. Oggi arriva l’ultima conferma.
“Per ridurre il peso del gas sulla generazione elettrica, stiamo predisponendo una misura che elimina lo spread tra il TTF e il PSV italiano in modo da portare benefici sia ai consumatori gas che a quelli elettrici”, ha dichiarato Pichetto in Senato. “Vorrei ricordare che questo è un raddoppio di quello che è lo spread tra il gas e il prezzo dell’energia elettrica a causa del peso del gas e del termoelettrico nella determinazione del prezzo finale”.
L’intervento dovrebbe essere contenuto nell’atteso DL Energia 2025, il provvedimento creato per contrastare la saturazione virtuale della rete. E proprio su quest’ultimo tema il ministro ha aggiunto: “Non solo serve a sbloccare un coacervo di richieste stratificatesi nel tempo, che non consentirebbero lo sviluppo dei progetti di fonti rinnovabili, ma garantisce pro-futuro la razionalizzazione e la minimizzazione degli interventi sulla rete elettrica, con evidente riduzione degli oneri sulle bollette”.











