Stop reti elettriche, Emrod testa la trasmissione elettrica wireless

La startup neozelandese sta lavorando con Powerco, il secondo distributore di energia del paese, per implementare il suo sistema senza fili

trasmissione elettrica wireless

Entro ottobre 2020 sarà pronto il secondo prototipo da testare sul campo

(Rinnovabili.it) – Il sogno di Tesla di realizzare speciali antenne per trasmettere energia in tutto il mondo senza bisogno di reti e fili potrebbe resto divenire realtà. A cercare di concretizzarlo è oggi una startup della Nuova Zelanda, Emrod, con il suo innovativo sistema di trasmissione elettrica wireless. La società ha progettato un impianto che converte l’energia elettrica in onde nella banda ISM (Industrial, Scientific and Medical), banda che racchiude quelle porzioni dello spettro elettromagnetico riservate alle applicazioni di radiocomunicazioni non commerciali. Nella pratica la tecnologia richiede un’antenna trasmittente, stazioni di ripetizione per estendere la distanza percorsa e un’antenna ricevente (o rectenna) che riceva il raggio, riconvertendolo in elettricità.

Il concetto, ovviamente, non è nuovo. Le reti transcontinentali a microonde hanno aperto le comunicazioni telefoniche tra Europa e America negli anni ’50; e negli ultimi decenni la banda ISM ha visto l’avvento delle reti wifi e di tecnologie di comunicazione satellitare sempre più efficienti.

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Ciò che renderebbe differente la trasmissione elettrica wireless di Emrod è il suo alto grado di efficienza e la quasi totale assenza di perdita di energia. “L’efficienza di tutti i componenti che abbiamo sviluppato è piuttosto buona, quasi il 100 per cento”, ha affermato Greg Kushnir, fondatore della startup. Kushnir afferma che la sua tecnologia utilizza molti degli elementi del comune forno a microonde domestico e che, ad oggi, riesce a coprire circa una quarantina di metri. “Non siamo i primi [ad applicare questa tecnologia], ma siamo i primi ad avere una soluzione commercialmente valida”. Valida al punto da aver convinto l’utility neozelandese Powerco- il secondo più grande distributore di energia nel paese, ad entrare nel progetto.

La società energetica ha finanziato il primo prototipo e Emrod ne costruirà un secondo appositamente per Powerco, consegnadolo entro ottobre 2020. Il dispositivo prototipale sarà in grado di fornire “solo pochi kilowatt” di potenza, ma si presta ad essere facilmente scalato in futuro prossimo. “Possiamo utilizzare la stessa identica tecnologia per trasmettere una potenza 100 volte maggiore su distanze molto più lunghe”, ha affermato Kushnir.

La startup ha collaborato con le autorità di gestione dello spettro radio in Nuova Zelanda durante l’intero processo di sviluppo, al fine di soddisfare tutti gli standard di settore, anche quando la tecnologia raggiunge livelli di potenza elevati. Per garantire una piena sicurezza, è stata progettata una cortina laser a bassa potenza che assicura che il raggio di trasmissione si spenga immediatamente prima che qualsiasi oggetto transitorio (come un uccello o un elicottero) possa raggiungerlo.

Le interruzioni momentanee – sottolinea la società – non dovrebbero influire sulla trasmissione energetica complessiva. Ma le strutture che utilizzano apparecchiature sensibili come ad esempio i dispositivi medici, dovrebbero disporre di batterie di backup per le interruzioni di alimentazione occasionali.

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1 commento

  1. Scusate ma non erano le onde radio, come quelle prodotte dalle antenne dei cellulari a causare il cancro? Le antenne per i cellulari trasmettono con un campo di 6Volt/metro. Il cellulare, che ci mettiamo all’orecchio trasmette con 33Volt/metro.
    Ora vorrei capire, ma per fare quello che descrivete nell’articolo, richiede campi di 2000Volt/metro, come un forno a micro-onde. Perchè se questa cosa brutta e perisolosa, la si chiama con un nome che colpisce l’mmaginazione dell’utente medio, ahi me privo di competenza, diventa una cosa bella?

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