IRENA: il target dei 2°C? Possibile solo con efficienza e rinnovabili

Raggiungendo, entro il 2030, il 36% di rinnovabili nel mix energetico mondiale, si otterrebbe la metà del taglio emissioni necessario per salvare il clima

 

IRENA: il target dei 2°C? Possibile solo con efficienza e rinnovabili

 

(Rinnovabili.it) – Non esiste una sola ricetta per mantenere l’aumento della temperatura mondiale sotto i due gradi centigradi, ma secondo l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili esiste un’unica strada se si vuole la certezza a priori di non sbagliare: quella che punta sull’energia senza emissioni e sull’efficienza energetica. In vista della COP 21 di Parigi, IRENA ha predisposto il rapporto REthinking Energy – Renewable Energy and Climate, documento che spiega come il raggiungimento di una quota del 36 per cento di rinnovabili nel mix mondiale, entro il 2030, permetterebbe di compiere almeno la metà del lavoro necessario per controllare la temperatura mondiale. E l’efficienza energetica farebbe il resto.

 

“Il settore energetico è responsabile per più di due terzi delle emissioni globali di gas serra, e quindi deve essere al centro dell’azione per il clima”, ha spiegato Adnan Z. Amin, direttore generale di IRENA. “La transizione rapida verso un futuro alimentato da rinnovabili, accompagnata da un aumento dell’efficienza energetica, è il modo più efficace per limitare l’aumento della temperatura globale. Questo cambiamento è già in corso, ma deve essere accelerato se vogliamo riuscire a raggiungere l’obiettivo”.

 

Secondo il rapporto, la diffusione delle rinnovabili permetterebbe anche di raggiungere 12 dei 17 Obiettivi di Sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite e di creare più posti di lavoro per unità di energia prodotta rispetto a carbone e gas naturale. In altre parole, raggiungendo l’obiettivo del 36% di rinnovabili nel mix, i livelli di occupazione potrebbero superare i 24 milioni di posti di lavoro entro il 2030.

 

“Il forte interesse commerciale per le energie rinnovabili ha reso la transizione energetica inevitabile”, ha aggiunto Amin. “E ora la questione non è più se il mondo debba o meno passare all’energia pulita verso un futuro di energia rinnovabile, ma piuttosto se lo farà abbastanza in fretta. Ai prossimi colloqui sul clima a Parigi, spetterà ai paesi impegnarsi per obiettivi forti, e, dare un segnale politico forte per catalizzare ulteriori investimenti nelle fonti rinnovabili”.

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