I senatori Girotto e Castaldi chiedono al Governo di conoscere quali siano i reali costi sostenuti per il servizio di interrompibilità
Nel sistema elettrico italiano, tale servizio – che per l’anno 2011 è costato 650 milioni di euro – prevede la possibilità che alcuni clienti finali considerati “energivori” si rendano volontariamente disponibili a interruzioni non programmate della fornitura di energia. Dal momento che il costo sostenuto per tale servizio riguarda la sola disponibilità all’interruzione e non l’interruzione effettiva e considerata anche l’eccessiva capacità di produzione energetica di cui il sistema gode, i senatori chiedono di capire quanto effettivamente sia ancora necessario e quanto concretamente possa costare. “Solamente con un quadro chiaro e certo del costo degli oneri di sistema e della relativa incidenza sui diversi clienti finali si potranno valutare gli interventi di politica energetica nazionale volta al riequilibrio degli oneri generali e alla riduzione dei costi in bolletta. Siamo sicuri che la risposta evidenzierà la presenza di sprechi da tagliare con il quale si potranno liberare risorse impiegabili sicuramente per ridurre i costi della bolletta energetica”.