Più rinnovabili e meno nucleare nell’Energy Bill francese

Arriva al Senato le misure per la transizione energetica. Prevedono un tetto al nucleare e una spinta per le rinnovabili

Più rinnovabili e meno nucleare nell’Energy Bill francese.(Rinnovabili.it) – Un tetto al nucleare e sussidi per le rinnovabili. La Francia prova a dare una spinta al settore delle energie pulite con l’ultimo decreto governativo approdato in Senato dopo aver passato fra le polemiche una prima lettura. Il tetto alla produzione di energia nucleare, che dovrebbe diminuire dal 75% al 50% della produzione di elettricità entro il 2025, è il principale punto di scontro nell’Energy Bill difeso dal ministro dell’Energia francese, Segolene Royal. Una vittoria per l’ex compagna del presidente Hollande, quarto ministro dell’Energia in tre anni nel governo d’oltralpe. Insieme ad esso, tuttavia, il testo propone anche altre misure che sembrano faticosamente far volgere la testa della Francia verso un futuro rinnovabile. O quantomeno non ostacolarlo.

 

Le avvisaglie vengono dal taglio della burocrazia nei progetti di eolico offshore, nel settore del biogas e in quello dei piccoli impianti idroelettrici. Le lobby delle rinnovabili possono esultare, finalmente libere da lacci e lacciuoli. Da questa primavera in poi, se il decreto verrà approvato anche dal Senato, potranno usufruire di una razionalizzazione del processo autorizzativo che accelera i tempi per l’avvio dei lavori. La produzione di energia rinnovabile, infatti, finora ha stagnato rispetto ai vicini tedeschi o spagnoli. La causa era un complesso sistema amministrativo, cornici normative poco chiare, e vertenze infinite con i gruppi contrari agli impianti eolici. Con il nuovo sistema, queste ultime potranno essere avviate solo nei due mesi successivi al rilascio di un’autorizzazione, un tempo molto minore rispetto ai sei mesi precedenti. La speranza è che queste misure riducano il gap con la Germania, che al momento è letteralmente impietoso: la Francia ha 8.500 megawatt di installazioni eoliche onshore, e 5.000 di fotovoltaico al 30 giugno di quest’anno. Cifre che valgono rispettivamente il 3,8% e l’1% del consumo di energia francese nella prima metà del 2014. In Germania i numeri sono tutt’altri: 35.000 MW di eolico e 37.000 di fotovoltaico.

 

Ma i francesi guardano con fiducia ai progressi che faranno da qui a qualche anno: è cambiato anche il sistema di incentivi alle rinnovabili, più in linea adesso con le direttive europee. Adesso si è passati ad un sistema che non prevede più prezzi fissi per la vendita, ma funziona con prezzi di mercato. Il nuovo meccanismo, che dovrebbe entrare in vigore nel 2016, stimola tramite incentivi a produrre nei momenti in cui i prezzi sono alti, mentre modula la produzione quando si verifica un calo del costo dell’energia. Così si dovrebbe arginare la sovrapproduzione.

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