Secondo i dati ESTIF, nel 2012 l’Italia, come ha presentato un forte calo rispetto all’anno precedente, con 241 MWth pur confermandosi ancora come il secondo mercato europeo
Il difficile clima economico sembra pertanto non risparmiare neppure l’industria solare termica sebbene questa oggi rappresenti ancora un fatturato complessivo di 2,4 miliardi di euro (dato 2012) e sostenga 32.000 posti di lavoro a tempo pieno. Alcuni segmenti di mercato tradizionali hanno ovviamente sentito di più l’impatto della recessione, mentre altri, come la produzione di calore solare per processi industriali, mostrano netti miglioramenti. I più colpiti dalla crisi risultano essere i sistemi di produzione di acqua calda sanitaria per le abitazioni unifamiliari, che hanno lasciato spazio agli impianti di maggiori dimensioni (oltre 35 kWth) per usi commerciali e industriali e per il teleriscaldamento (oltre 350 kWth). In prima fila in questo settore la Danimarca che conta per il 65% dell’installato si può oggi aggiudicare la palma di “terra del teleriscaldamento solare”. L’Italia, come la Germania, la Spagna e l’Austria, ha presentato nel 2012 un forte calo rispetto all’anno precedente, con 241 MWth pur confermandosi ancora come il secondo mercato europeo.