Eco grattacieli di batteri, la ricetta di Villanueva per la vita su Marte

    Alberto Villanueva, pensando a Marte come al più estremo degli ambienti, ha progettato gli eco grattacieli di batteri per portare ossigeno sul pianeta rosso

    Courtesy of Alberto Villanueva
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    (Rinnovabili.it) – Le previsioni per il nostro pianeta non sono così rosee. Tra sovraffollamento globale, cambiamento climatico e scioglimento dei ghiacci, sempre più spesso si parla di spostare la vita su altri pianeti. Per questo Alberto Villanueva, dello studio IDEA Architecture Office, ha progettato gli eco grattacieli di batteri per rendere il pianeta rosso la nostra nuova casa.

     

    “Mi sono reso conto che il 30% dei territori del pianeta sono considerati ambienti estremi e volevo capire come, con la mia responsabilità di architetto, potessi costruire in queste aree.” Spiega Villanueva, che parla di Marte come del più estremo degli ambienti.

     

    Courtesy of Alberto Villanueva
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    La ricetta per gli eco grattacieli di batteri

    La ricetta per portare la vita su Marte dell’architetto spagnolo che insegna al Ravensbourne College di Londra, come prima operazione prevede la selezione di crateri che sorgono sopra riserve di acqua ghiacciata, adatti ad ospitare enormi stampanti 3D. Queste macchine dovranno impastare l’acqua con il suolo del pianeta rosso, per costruire le fondamenta degli eco grattacieli. La base di queste torri aliene avrebbe una durata di circa sei mesi, per poi venire sostituita da strutture bioluminescenti a base di funghi e batteri, intrappolati nell’acqua appena sciolta. La crescita delle torri e la vita di funghi e micro vegetazione convertirebbe l’anidride carbonica in ossigeno e già dopo due mesi si inizierebbe a riconoscere il sottile strato atmosferico del pianeta. Quando la percentuale di ossigeno sarà idonea, i primi colonizzatori potranno trasferirsi negli eco grattacieli e fondare una nuova civiltà.

     

    “Sarà il momento giusto per creare una nuova architettura di colonizzazione. Come si vede il progetto offre un’alternativa alle “bombe” di Elon Musk, agli edifici in superficie ed alla costruzione di cupole con ambienti controllati”, ha affermato Alberto Villanueva.

     

    Courtesy of Alberto Villanueva
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    1 commento

    1. sarebbe fatica sprecata visto che il vento solare stà lentamente erodendo l’atmosfera marziana. In ogni caso anche se si producesse ossigeno, su marte la pressione atmosferica è troppo bassa per respirare normalmente

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