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Schneider Electric guida le Utility verso reti a prova di futuro

Per supportare la crescita della domanda energetica, gestire gli impatti climatici e accogliere nuova capacità rinnovabile le aziende energetiche devono poter contare su reti elettriche moderne e resilienti, supportate da soluzioni avanzate che migliorino la pianificazione, la flessibilità e la sicurezza dell'infrastruttura stessa. Ne abbiamo parlato con Lorenzo Mineo, VP Power Systems di Schneider Electric, multinazionale con oltre 30 anni di esperienza nel settore

Schneider Electric guida le Utility verso reti a prova di futuro

Schneider Electric aiuta a rendere le reti elettriche più moderne, resilienti e flessibili

Rappresentano la spina dorsale dei sistemi energetici e sono destinate ad acquisire sempre più importanza con l’avanzare della transizione ecologica e dell’elettrificazione dei consumi. Eppure il loro futuro non è privo di sfide. Parliamo delle reti elettriche, vero e proprio nodo dello sviluppo energetico a breve e lungo termine. 

L’Agenzia Internazionale dell’Energia stima che a livello globale vi siano oltre 3.000 GW di progetti di energia rinnovabile – di cui 1.650 GW in fase avanzata  – in attesa di connessione. Una capacità 5 volte superiore a quella di eolico e fotovoltaico, aggiunta nel 2024. Alla rapida crescita degli impianti non corrisponde però un altrettanto veloce sviluppo infrastrutturale, con il rischio che i sistemi di trasmissione e distribuzione diventino un collo di bottiglia per la transizione verso le zero emissioni nette. 

Il problema risulta complesso soprattutto a livello delle utility energetiche. Molte aziende si affidano ancora a senescenti sistemi di rete, incapaci di tenere il passo con la crescente domanda elettrica e la rapida espansione delle risorse energetiche distribuite.

Sistemi, soprattutto, impreparati al clima che cambia. In una recente comunicazione la Commissione europea ha sottolineato che, senza soluzioni di adattamento, i danni causati da eventi meteorologici estremi a cavi, cabine e sottostazioni potrebbero aumentare di sei volte entro la metà del secolo.

Come uscirne? Il primo passo è ovviamente pianificare nelle reti i giusti investimenti in ragione del fabbisogno futuro e degli obiettivi della transizione energetica. Il secondo è ottimizzare tale spesa con la tecnologia, attraverso innovazioni che rendano il sistema infrastrutturale non solo moderno e adeguato alla domanda ma anche più affidabile, resiliente e flessibile. Soluzioni come One Digital Grid, la piattaforma lanciata da Schneider Electric, azienda leader nella digitalizzazione della gestione dell’energia e dell’automazione.

Non un semplice strumento ma un vero ecosistema di soluzioni avanzate, progettate per migliorare la resilienza, l’affidabilità e l’efficienza dei sistemi di rete. 

La piattaforma sfrutta l’Intelligenza Artificiale e algoritmi proprietari per aiutare le utility energetiche ad ottimizzare gli investimenti, integrando strumenti per la pianificazione infrastrutturale e gestione delle risorse. Al tempo stesso possiede funzionalità in grado di migliorare la risposta agli eventi meteo estremi, facilitare l’integrazione di nuove risorse rinnovabili e aumentare la protezione dalle minacce informatiche.

Per saperne di più e avere un quadro puntuale dell’innovazione tecnologica al servizio della rete del futuro, abbiamo incontrato Lorenzo Mineo, VP Power Systems di Schneider Electric.

Dott. Mineo, le reti elettriche sono l’infrastruttura portante della transizione energetica, ma il loro sviluppo fatica a tenere il passo con la crescita delle rinnovabili e le nuove esigenze di consumo. Quali sono, a suo avviso, le sfide più urgenti che le utility devono affrontare oggi e nel prossimo futuro?

L’infrastruttura elettrica sta affrontando un’evoluzione che può essere chiamata rivoluzione. Da un punto di vista tecnologico, le sfide più urgenti riguardano l’orchestrazione delle risorse energetiche distribuite (DERS), la flessibilità e resilienza agli eventi climatici estremi, la digitalizzazione e l’interoperabilità

Sicuramente non si può dimenticare poi l’aspetto umano, legato al personale, perché nel settore delle utility serve una capacità di adattamento al cambiamento e sulla propensione all’innovazione, in coerenza allo sviluppo tecnologico, pur mantenendo e trasferendo le conoscenze alle nuove generazioni che entrano in azienda. 

L’innovazione delle reti è un tema centrale per Schneider Electric, come dimostra il recente lancio della piattaforma One Digital Grid. Da quale visione strategica nasce questa soluzione e, concretamente, quali problemi specifici intende risolvere?

La piattaforma One Digital Grid nasce dal posizionamento di Schneider Electric come leader mondiale di mercato per i software di gestione della rete elettrica, come testimoniato anche da Guidehouse nel 2023.

La ricerca verso l’innovazione continua ha portato a concepire una soluzione a piattaforma interoperabile, modulare, “cloud-ready” e sicura, capace di affrontare le sfide della transizione energetica. Con un’architettura ibrida e l’integrazione nativa di soluzioni AI, la piattaforma mira a rendere più efficiente la pianificazione e la gestione degli asset di rete; consente di migliorare l’operatività e la resilienza della rete, grazie a funzionalità avanzate di SCADA, sistemi di gestione della distribuzione dell’energia (DMS – Distribution Management System), sistemi per gestire le interruzioni nelle forniture di energia (OMS – Outage Management System e funzioni di simulazione. Infine, la piattaforma aiuta a  favorire l’interazione con i clienti, abilitando nuovi modelli di business e servizi energetici.

Con la crescita esponenziale delle risorse energetiche distribuite, come fotovoltaico e accumuli, la gestione della rete diventa sempre più complessa. Quali soluzioni e approcci propone Schneider Electric per semplificare l’integrazione e la gestione di queste risorse, garantendo maggiore flessibilità e sicurezza per l’intero sistema?

All’interno della One Digital Grid Platform, il modulo DERMS consente di massimizzare l’integrazione risorse energetiche distribuite in rete e di gestire al meglio il loro dispacciamento.

Per fare un esempio, la funzionalità chiamata “Hosting Capacity” offre un “gemello digitale” della rete elettrica che mette in evidenza le aree congestionate (heat map) e quelle in cui è ancora possibile connettere nuove risorse distribuite. Partendo da questa mappa, è possibile comparare diverse strategie per connettere una nuova risorsa in un’area critica, ad esempio rinforzando la rete o attivando risorse di flessibilità.

Tutto questo è supportato da un modello digitale di rete aggiornato in tempo reale, grazie all’integrazione con il modulo SCADA della piattaforma.

Gli eventi meteorologici estremi stanno mettendo a dura prova i sistemi elettrici. Penso, ad esempio, all’estate 2023 quando un’intensa ondata di calore in Sicilia ha causato interruzioni di corrente per oltre 24 ore. Come One Digital Grid può migliorare la resilienza della rete e la capacità di risposta alle catastrofi? E quali altre soluzioni o progetti SE sta curando per rendere le infrastrutture a prova di futuro?

Anche in questo senso la piattaforma One Digital Grid ci mostra la strada da seguire. Per le sue caratteristiche, infatti, essa aumenta la resilienza della rete contro eventi climatici e cyber-attacchi, grazie ad una serie di funzionalità avanzate.

Per esempio, permette di gestire in modo automatico i piani di lavoro e le emergenze, in accordo con le specifiche procedure operative di ogni utility; consente di sfruttare simulazioni predittive e di creare ambienti di formazione nei quali gli operatori possono prepararsi a gestire scenari critici.

Dal punto di vista informatico, offre una sicurezza “end-to-end certificata secondo gli standard IEC 62443 e NERC CIP. Ci sono poi altri ambiti in cui Schneider Electric sta investendo che riguardano in particolare l’automazione delle sottostazioni, la gestione predittiva degli asset e lo sviluppo di piattaforme software per il coinvolgimento di altri soggetti che producono energia (“prosumer”, clienti finali) al mercato energetico. 

Guardando al mercato italiano, quali sono le altre tecnologie o aree di intervento strategico su cui Schneider Electric sta puntando per accelerare l’innovazione delle reti e supportare le utility nel loro percorso di trasformazione?

Nel contesto italiano, Schneider Electric sta puntando moltissimo sull’offerta di quadri di media tensione privi di SF6, gas dal potere climalterante ca. 23.500 volte superiore a quello della CO₂, in accordo con il regolamento europeo 2024/573 che ne prevede il divieto di utilizzo dopo il 31/12/2025.

Un altro elemento fondamentale è la cabina secondaria interrata, sviluppata in collaborazione con A2A, che abilita una distribuzione MT/BT digitale, affidabile e resistente ai purtroppo sempre più frequenti eventi atmosferici come le ondate di calore e gli allagamenti, quindi perfetta per i moderni agglomerati urbani.

C’è infine un ultimo aspetto che per noi è cruciale: l’azione di ecosistema. Per facilitare la trasformazione delle utility italiane in un contesto così complesso come quello odierno è necessario il coinvolgimento attivo di tutta la filiera dell’energia. Attraverso le nostre partnership locali, che coinvolgono anche società di consulenza specializzate nel settore, ed in particolare con il nostro programma partner EcoXpert, garantiamo supporto tecnico e prossimità territoriale ai clienti per accompagnarli nelle sfide presenti e future.  

In collaborazione con Schneider Electric

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