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Fv e storage, l’indagine UniVerde in partnership con Cobat

Per l’87% degli italiani il riciclo del fv è un elemento importante e il 64% è a favore di un sostegno pubblico a queste attività

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(Rinnovabili.it) – Quanto ne sanno gli italiani quando si parla di riciclo del fotovoltaico? Quanti, con le giuste condizioni economiche, sarebbero interessati a dotarsi di un impianto solare domestico o ad acquistare un’auto elettrica? Alle domande risponde il XVI Rapporto “Gli italiani, il solare e la green economy”, realizzato da Osservatorio sul solare della Fondazione UniVerde e IPR Marketing con l’obiettivo di indagare il grado di consapevolezza nel Belpaese in merito alle principali tematiche della transizione energetica. L’indagine è stata pubblicata in partnership Cobat, il consorzio nazionale che offre servizi integrati e personalizzati per la raccolta, il trattamento e il riciclo di pile e accumulatori esausti, RAEE, moduli fotovoltaici a fine vita e pneumatici fuori uso. Non poteva dunque mancare nel report un focus espressamente dedicato ai capisaldi del Consorzio, che facesse incursione nel mondo dell’energy storage, della mobilità elettrica e del fotovoltaico domestico.

 

Le interviste sono state realizzate lo scorso ottobre su un campione rappresentativo della popolazione italiana, disaggregato per sesso, età e area di residenza. Quello che emerge dall’indagine, oltre ad una maggiore attenzione e consapevolezza verso i temi delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, una rinnovata voglia di cambiamento. La maggioranza degli intervistati si è, infatti, detta pronta ad installare pannelli fotovoltaici se si facilitasse l’autoconsumo e si eliminasse la burocrazia. E il 71% del campione è a favore di incentivi per l’installazione di sistemi di accumulo dedicati sia a famiglie che a imprese.

I vantaggi derivanti dall’accoppiata batterie-fotovoltaico iniziano dunque a farsi strada anche tra i non addetti. Al punto che l’81% degli intervistati investirebbe in un sistema combinato moduli più storage, se dovesse installare a casa un impianto combinato. Meno informati risultano invece gli italiani sulla seconda vita dei pannelli solari: nonostante per l’87% il riciclo del fv sia un elemento importante e il 64% sia a favore di un sostegno pubblico a queste attività, solo il 265 del campione è realmente informato su cosa accade ai vecchi moduli.

 

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“In un futuro prossimo ogni casa sarà dotata non solo di moduli fotovoltaici, ma anche di una batteria in grado di accumulare l’energia prodotta e renderla utilizzabile in qualsiasi momento della giornata – ha affermato Giancarlo Morandi, Presidente CobatAffinché questa rivoluzione sia davvero ecosostenibile dobbiamo essere in grado di assicurare una nuova vita a questi prodotti, trasformandoli in nuove materie prime quando non saranno più utilizzabili. Il nostro consorzio è già pronto per queste nuove sfide”. Il consorzio, che da 30 anni si occupa di raccolta e riciclo di prodotti tecnologici, leader nel settore delle batterie, è stato il primo in Italia ad avviare una filiera del riciclo dei moduli fotovoltaici (Leggi anche Riciclo fotovoltaico, cosa succede ai pannelli a fine vita?).