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Opere incompiute e ritardi, l’ANAC avvia una fase di vigilanza straordinaria

Vigilanza straordinaria per monitorare le opere incompiute e i ritardi nelle gare d'appalto con focus su dighe, edilizia scolastica e residenziale, interventi anti-dissesto idrogeologico, ribassi eccessivi e lavori Pnrr

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Opere incompiute, ritardi nei lavori pubblici, interventi per il dissesto idrogeologico bloccati, edilizia scolastica ferma al palo, impianti per lo smaltimento dei rifiuti condotti fuori dal rispetto della normativa. Sono solo alcune delle voci della lista che hanno spinto l’ANAC, l’Autorità Anticorruzione ad avviare una direttiva programmatica per la vigilanza su alcuni ambiti ad alta criticità.

Monitoraggio, ritardi e strategie per accelerare i lavori

I ritardi nell’aggiudicazione delle gare d’appalto non sono l’unico fattore a frenare la realizzazione delle opere pubbliche. La fase esecutiva molto spesso genera criticità anche più rilevanti. L’obiettivo dell’intervento di vigilanza avviato dall’ANAC è duplice: individuare i responsabili dei rallentamenti tra stazioni appaltanti ed operatori economici, ma anche superare gli ostacoli che frenano la corretta realizzazione delle opere.

Gli ambiti di intervento principali dell’attività di vigilanza saranno:

  • Opere in ritardo o incompiute: Focus su dighe, dissesto idrogeologico, impianti di smaltimento rifiuti e edilizia residenziale pubblica.
  • Controlli rafforzati: Verifica della programmazione, progettazione, affidamento e esecuzione degli appalti, con attenzione a frazionamenti artificiosi e mancata pianificazione.
  • Affidamenti urgenti: Monitoraggio sull’uso dell’articolo 140 del Codice dei contratti pubblici per evitare abusi.
  • PNRR: Utilizzo di strumenti digitali per monitorare gli interventi strategici nelle missioni di transizione ecologica, digitalizzazione, cultura e istruzione

Abbiamo voluto concentrarci in modo particolare sulle opere bloccate o in ritardo, così da far accelerare la realizzazione di quei lavori di cui si ha particolare bisogno, evitando sprechi inutili di denaro pubblico”, spiega il Presidente di Anac Giuseppe Busìa

“Inoltre, abbiamo voluto puntare l’attenzione sul lavoro delle stazioni appaltanti, verificando specialmente i casi in cui le amministrazioni, dopo aver aggiudicato la gara, tralasciano di controllare adeguatamente l’esecuzione, trovandosi conseguentemente con ritardi dei lavori, insoddisfazione dei cittadini, mancanza di risultati concreti del loro operato per gli enti stessi. In tal modo, l’attività di vigilanza non serve solo ad evidenziare mancanze, che purtroppo ci sono, ma aiuta a correggerle, a ridurre i tempi di realizzazione delle opere e a garantire che le risorse pubbliche siano utilizzate al meglio”.

Dissesto idrogeologico e smaltimento rifiuti sotto la lente

Nella lunga lista delle opere incompiute o gravemente rallentate al vaglio di ANAC occupano i primi posti gli interventi di  contrasto al dissesto idrogeologico, gli impianti per lo smaltimento dei rifiuti, l’edilizia residenziale pubblica e più in generale tutto il ciclo dell’appalto. Sotto la lente:

  • il rispetto delle soglie, 
  • gli affidamenti effettuati mediante ricorso all’istituto della somma urgenza
  • la generalizzata difficoltà di gestione degli appalti nella fase esecutiva,
  • la frammentarietà degli affidamenti ed i contenziosi generati di conseguenza.

PNRR sotto stretta osservazione sul fronte delle frodi

Sotto esame anche le opere incompiute del Pnrr con i suoi contratti di esecuzione soprattutto sul fronte delle frodi. 

Per garantire la corretta attuazione delle misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e l’impiego regolare dei finanziamenti nel rispetto della normativa vigente, l’Autorità procederà ad individuare gli interventi strategici a maggior impatto nazionale. L’attività sarà svolta mediante l’utilizzo degli applicativi in uso e la consultazione del sistema ReGiS, con particolare attenzione alle missioni del Piano ritenute più rilevanti, come, ad esempio, “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo” e “Istruzione e ricerca”.

La selezione dei contratti da sottoporre a monitoraggio seguirà un approccio basato sull’analisi del rischio.

In particolare, saranno considerati:

  • Rischi di frode e irregolarità: la scelta non si limiterà al valore economico del contratto, ma terrà conto anche del rischio intrinseco legato alla natura dell’intervento, come nel caso di progetti infrastrutturali complessi o ambiti tradizionalmente esposti a fenomeni corruttivi;
  • Impatto sociale o strategico: avranno priorità i contratti relativi a opere, servizi e forniture con rilevanza strategica per l’interesse pubblico e la collettività nazionale.

Qualificazione SOA e digitalizzazione appalti 

L’ANAC proseguirà l’attività di vigilanza sulla verifica della qualificazione delle stazioni appaltanti con SOA. requisito normativo richiesto per l’esercizio della loro attività. Anche il fattore digitalizzazione, attraverso l’uso delle piattaforme dedicate, sarà un elemento di indagine. 

L’Autorità continuerà a monitorare:

  • SOA: Verifica del rispetto dei requisiti per operare e degli obblighi di comunicazione su cambiamenti in soci, amministratori e organico. Sarà esaminata la qualificazione con particolare attenzione alla disponibilità di impianti industriali per la produzione dei beni necessari.
  • Digitalizzazione: Controllo sull’utilizzo delle piattaforme di approvvigionamento digitale (P.A.D.) certificate dall’AGID da parte delle stazioni appaltanti e centrali di committenza, per garantire la corretta gestione e trasmissione dei dati del processo acquisitivo.

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