E’ terminata la costruzione della White Tower, la torre stampata in 3D più alta al mondo realizzata dall’ETH grazie a 102 colonne tortili dettagliatamente decorate

Nella remota località alpina di Mulegns, che conta appena 11 abitanti, è stata inaugurata Tor Alva, la torre stampata in 3D più alta del mondo. Con i suoi 30 metri di altezza, la “White Tower” il monumento vuol essere un simbolo di innovazione architettonica, sostenibilità ambientale e rinascita culturale delle aree montane.
Il progetto, voluto dalla Fundaziun Origen e sviluppato in collaborazione con l’ETH di Zurigo, è stato presentato al pubblico il 20 maggio e apre ufficialmente alle visite guidate dal 23 maggio. A partire da luglio, la torre ospiterà anche eventi teatrali e musicali al suo interno.
L’evoluzione della stampa 3D
Tor Alva è frutto di un processo di stampa 3D robotizzata che ha permesso la realizzazione di 32 colonne cave, organiche e intrecciate, senza necessità di casseri tradizionali. Ogni colonna è stata stampata strato dopo strato con un calcestruzzo morbido, poi rinforzato da anelli in acciaio inseriti da un secondo robot ogni 26 centimetri di altezza. Il risultato è una struttura autoportante, leggera e allo stesso tempo resistente, completamente modulare e facilmente smontabile.
Dietro il progetto ci sono gli architetti Michael Hansmeyer e Benjamin Dillenburger dell’ETH in sinergia con il gruppo Digital Building Technologies, l’istituto di analisi strutturale (CSBD), il laboratorio materiali da costruzione (PCBM), lo spin-off ETH Mesh e la società Zindel United. “La particolarità di Tor Alva è che gli elementi stampati in 3D sono portanti”, sottolinea il team di progetto.
La struttura si sviluppa su quattro livelli accessibili tramite una scala a spirale. L’ultimo piano ospita uno spazio performativo con vista panoramica sulla Val Giuliera. L’interno, senza finestre, è pensato per ospitare concerti, mostre artistiche e performance teatrali, rendendo Tor Alva non solo un’opera ingegneristica, ma anche uno spazio vivo e funzionale.
Innovazione e sostenibilità al centro del progetto
L’uso della stampa 3D ha permesso di ridurre significativamente il consumo di cemento e materiali da costruzione, abbattendo le emissioni di CO2 rispetto ai metodi tradizionali. Inoltre, l’assenza di collanti o saldature permanenti,sostituiti da viti removibili e cavi post-tesi, garantisce che l’intera struttura possa essere smontata e ricollocata in un altro sito una volta terminato il suo ciclo di vita nella prima location.
La Torre stampata in 3D sarà non solo un simbolo delle potenzialità offerte da questa innovativa tecnica, ma anche un elemento di rilancio per questo paese montano altrimenti in declino.