BloombergNEF “spacchetta il bagaglio” della normativa ESG

BNEF ha analizza il panorama normativo globale in materia di reporting dei processi d’investimento ESG e di politiche per la finanza sostenibile.

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La normativa ESG dei paesi G20 sotto la lente di BNEF

(Rinnovabili.it) – Le considerazioni ambientali, sociali e di governance in ambito economico-finanziario stanno lentamente risvegliando le coscienze verdi nazionali. E sempre più paesi iniziano a mettere ordine nel novero dei cosiddetti investimenti sostenibili. Per comprendere l’attuale portata, BloombergNEF (BNEF) ha voluto analizzare le politiche e gli strumenti nati in questo settore. Il risultato di tale lavoro è contenuto nell’Unpacking the Baggage of ESG Regulation, nuovo rapporto dedicato alla normativa ESG e alla politiche di finanza sostenibile.

Si scopre così che ad agosto 2021, 86 mercati avevano accolto tali regolamenti e linee guida, sulla misurazione e comunicazione dell’impatto climatico di aziende e settore finanziario. Strumenti a volte a volte obbligatori, altre volontari, creati da enti governativi, gruppi industriali e organizzazioni internazionali. Ma non tutti i mercati si comportano allo stesso modo: mentre i paesi europei hanno assunto un ruolo di leadership nello stabilire obiettivi verdi e politiche di divulgazione ESG, altre importanti economie sono in ritardo.

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BloombergNEF ha analizzato le misure vincolanti di finanza sostenibile e la normativa ESG nei paesi del G20, valutando ogni politica su una scala da zero a dieci in base alla portata (quanto copre), la robustezza (quanto è ambiziosa e guidata) e l’alleanza (il livello di coalizione internazionale che la influenza). 

L’Europa guida la classifica con un punteggio medio di 7,93. Le politiche dei paesi europei sono rafforzate dal fatto che ricevono pressioni normative da due fonti: i governi nazionali e l’agenda dUE. Stati come Francia, Germania e Paesi Bassi hanno emanato ilmaggior numero di misure dedicate politiche, comprese le misure dell’UE, di tutti gli altri nel G-20. 

Zoppicano le altre grandi economie. Stati Uniti (4,85), Cina (5,71) e India (3,74) ottengono risultati scarsi rispetto alle loro controparti europee. Non solo non sono stati veloci nel legiferare obiettivi net-zero, ma non si sono neppure uniti a tutte le grandicoalizioni nate per aumentare la responsabilità globale e la standardizzazione. In fondo alla classifica, Arabia Saudita (0), Turchia (1,69) e Russia (2,60), “anche se possono ancora invertire la tendenza”, spiega BNEF. 

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