L’Italia in 10 selfie 2021, immagine di un Paese green

L’Italia in 10 selfie 2021 curato dalla Fondazione Symbola restituisce un’immagine dell’Italia che stupisce positivamente. La crisi esiste, ed è grave, ma il nostro Paese parte avvantaggiato in molti settori: partiamo dai nostri pregi per correggere i nostri difetti, è il suggerimento del rapporto

L'Italia in 10 selfie 2021

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – La Fondazione Symbola, come spiega il presidente Ermete Realacci, non nasconde i difetti dell’Italia, ma cerca sempre i suoi punti di forza che sono molto più numerosi di quanto siamo portati a pensare. L’Italia in 10 selfie illustra il bello dell’Italia prendendo in esame 10 settori del Paese.

La pandemia ha messo il mondo davanti a una crisi senza precedenti, «una sfida di enorme portata che richiede il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali» che non deve lasciare indietro nessuno. C’è un sentire nuovo, anche tra le tante difficoltà: è la nuova posizione dell’Europa, che ha mobilitato energie e finanziamenti su temi come la coesione, la transizione verde, l’economia digitale, l’innovazione e ha fissato un obiettivo importante che è stato recepito al di là dei suoi confini: azzerare le emissioni di CO2 entro il 2050.

L’economia green è più forte e competitiva

Il Green New Deal apre scenari futuri a partire dalla crisi globale, e in questo contesto anche l’Italia deve far leva sui propri punti di forza per muoversi in linea con l’Europa. La transizione verde non è un’operazione in perdita: ha dei costi, ma pure tanti benefici. Le aziende che hanno intrapreso il cammino verso il green sono quelle che innovano di più, sono più resilienti e offrono maggiori opportunità di occupazione. Lavorare e produrre nel rispetto dell’ambiente rende l’economia più forte e competitiva: «un’economia a misura d’uomo che si nutre di bellezza e di comunità», in piena coincidenza con i principi enunciati nel Manifesto di Assisi. 

Quota di riciclo sulla totalità dei rifiuti, big Ue, 2018, ultimo dato disponibile (valori percentuali). Credits: Symbola

L’Italia in 10 selfie rappresenta la fiducia nelle capacità italiane e in un’economia generatrice di futuro. Passiamo brevemente in rassegna L’Italia in 10 selfie.

  1. L’Italia è campione europeo dell’economia circolare grazie alla costruzione di filiere efficienti. Avvia a riciclo il 79,3% dei rifiuti, contro una media europea del 39,2%. La sostituzione di materia prima seconda porta un risparmio annuale pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 milioni di tonnellate di CO2.
  2. Enel, con la controllata Green Power, è il più grande operatore privato al mondo nel settore delle rinnovabili con 47 GW di capacità gestita al terzo trimestre del 2020 proveniente da impianti solari, eolici, geotermici e idroelettrici localizzati in tutto il mondo. Che il green sia un proficuo investimento lo dimostra anche il fatto che Enel si è confermata prima azienda nel settore utilities in Europa con un record di capitalizzazione di mercato che ha superato i 90 miliardi di euro di valore.
  3. Il Made in Italy è sempre più green. 432.000 imprese hanno investito nel green negli ultimi cinque anni (circa una su tre). Interessante notare che sono in crescita le imprese guidate da under 35 e donne (47%), e gli occupati nel settore sono 3,1 milioni. Investono in efficienza energetica, fonti rinnovabili, taglio dei consumi di acqua e rifiuti, riduzione delle sostanze inquinanti, aumento dell’utilizzo di materie prime seconde. Le aziende green fanno più innovazione di processo e di prodotto e creano più occupazione.
  4. L’Italia è al secondo posto nel Green Complexity Index come esportatore di prodotti green tecnologicamente avanzati. Sostenibilità e innovazione tecnologica si confermano un asset strategico per l’Italia per raggiungere gli obiettivi della transizione verde.
  5. L’Italia è al primo posto in Europa per numero di imprese di design: 34.000 imprese che occupano 64.551 lavoratori.
  6. La nautica da diporto mondiale parla italiano. Un fatturato globale di 4,78 miliardi di euro con 23.510 addetti impiegati. L’export degli apprezzatissimi yacht di lusso italiani supera i 2 miliardi di euro.
  7. L’industria italiana del legno arredo è prima in Europa in economia circolare: il 93% dei pannelli truciolari prodotti in Italia è fatto con legno riciclato e produciamo meno emissioni climalteranti.
  8. L’agricoltura italiana è leader in Europa per sostenibilità con una quantità di emissioni pari a 30 mln di tonnellate di CO2 equivalenti. Il settore ha ridotto l’uso dei pesticidi del 20%, ha aumentato l’uso delle energie rinnovabili e ridotto i consumi di acqua. 305 specialità Dop/Igp e 525 vini Doc, 5.155 prodotti tradizionali regionali, record di esportazioni fanno dell’agroalimentare un settore economico strategico. L’agricoltura piace ai giovani (oltre 56mila guidano un’impresa agricola) e alle donne (210mila imprenditrici, circa il 28% del totale).
  9. La farmaceutica italiana è leader in Europa per produzione con 32,2 miliardi di euro (è seconda solo alla Germania, 32,9 miliardi di euro) e l’export è in crescita costante. Negli ultimi dieci anni il settore ha ridotto del 50% i consumi energetici e le emissioni di gas climalteranti.
  10. L’ultimo selfie, ma non per importanza, ci dice che siamo i più grandi esportatori di biciclette d’Europa, con una crescita del 15,2% nell’ultimo anno: è italiano il 16,6% del totale dell’export europeo. Analogo successo riscuotono le selle dove siamo i primi nell’export con il 53,9% a livello mondiale.

La prevenzione è una soluzione

Anche Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, riconosce nell’Italia in 10 selfie una fotografia migliore di quello che conosciamo a livello superficiale. La transizione seguirà percorsi diversi a seconda dei paesi. Anche se l’Italia parte avvantaggiata in molte aree, c’è un lavoro enorme da fare sulla fragilità idrogeologica, sul ciclo dei rifiuti, sulle infrastrutture, sulla perdita di biodiversità. La filiera agrifood, apprezzata a livello mondiale, deve investire in circolarità e in tecnologia

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I cambiamenti del clima generano processi irreversibili, a fine secolo si avrà un impatto enorme sulla Terra e sull’uomo, i nostri figli ne subiranno le conseguenze in un futuro vicino. Anche per questo, sottolinea Cingolani, dobbiamo fare passi avanti nella prevenzione che è già metà della soluzione. Si spendono miliardi per riparare i danni, la messa in sicurezza costerebbe la metà e si potrebbe investire il resto in molti settori, a cominciare dalla cultura delle persone, dai programmi scolastici per formare gli adulti di domani

L’economia a misura d’uomo è intrinseca nel concetto di sostenibilità, è un compromesso fra diverse istanze: preservare l’ambiente consentendo di vivere bene. Potremo consegnare ai figli un futuro vivibile fidandoci della scienza, investendo in ricerca e sviluppo ed essendo aperti al cambiamento e all’innovazione

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