New Delhi si affida ancora a metodi a carbone ad alte emissioni. Australia e Brasile nella migliore posizione per controllare la produzione di acciaio verde

di Erminia Voccia
La transizione verde del settore siderurgico è in ritardo a causa della dominanza mondiale di India nella produzione di acciaio. Il settore potrebbe arrivare appena sotto l’obiettivo del 37% fissato al 2030 di capacità globale basata su forni ad arco elettrico a basse emissioni (EAF). Giungere a questo dipenderà in massima parte dall’India, a meno che il governo indiano non cambi direzione.
New Delhi dispone del più ampia capacità di produzione a livello globale ma si affida ancora a metodi a carbone ad alte emissioni. Australia e Brasile sono nella migliore posizione per controllare la produzione di acciaio verde grazie alle ingenti riserve di minerali e al grande potenziale offerto dalle rinnovabili. Sono queste le conclusioni di un rapporto del think tank Global Energy Monitor.
La produzione di acciaio è responsabile di quasi l’11% delle emissioni di gas a effetto serra. La domanda mondiale di acciaio dovrebbe arrivare a 2 milioni di tonnellate entro il 2030, sostiene ancora lo studio. Entro quella data, però, la percentuale di acciaio a basse emissioni prodotto nel mondo dovrebbe arrivare al 36%, o a 868 milioni di tonnellate annuali, appena sotto il target del 37% fisato dall’Agenzia internazionale dell’energia. L’utilizzo di forni ad arco elettrico a basse emissioni è gradualmente aumentato dall’inizio di questo decennio ma gli impianti a carbone continuano a essere i più diffusi.
L’india, in particolare, da sola rappresenta il 57% di tutta la nuova capacità di altiforni a carbone e prevede di raddoppiare la produzione di acciaio entro il 2030. L’industria siderurgica indiana, dunque, resta fermamente al primo posto per emissioni di CO2. Le emissioni del comparto sono quasi un quinto di quelle del settore siderurgico cinese. Fino a questo momento, quindi, le promesse indiane di decarbonizzare il settore non si sono avverate.
Quasi il 98% dei minerali di ferro estratti dalle miniere vanno all’industria siderurgica. Per tale regione è fondamentare investire nella produzione di acciaio verde per poter arrivare all’obiettivo delle emissioni zero.
Australia e Brasile rappresentando rispettivamente il 43 e il 21% della produzione mondiale di minerali ferrosi. Significa che possono influenzare positivamente lo sviluppo dell’acciaio verde. Non solo, grazie al maggiore apporto delle rinnovabili, in particolare di idrogeno verde, potrebbero arrivare a guidare lo sviluppo dell’acciaio a basse emissioni.