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Riparte il progetto del parco eolico offshore a New York

Il compromesso raggiunto potrebbe portare a rivedere il piano per la costruzione di un gasdotto nel Nordest.

Eolico Offshore new york
Credits: Foto di Dennis Schroeder / NREL via Flickr (CC BY-NC-ND 2.0 DEED)

di Erminia Voccia

Torna in pista il maxi progetto eolico offshore di New York

L’amministrazione Trump ha dato il via libera al mega progetto per un parco eolico offshore a New York. I lavori di costruzione di Empire Wind a sud di Long Island erano già iniziati ma lo scorso mese il presidente statunitense li aveva fermati provocando un’onda d’urto molto pericolosa per l’intero settore. Il Dipartimento dell’Interno ha revocato l’ordinanza di sospensione a seguito delle pressioni esercitate da Equinor, azienda norvegese costruttrice, e da Kathy Hochul, governatrice dello Stato di New York.

Molly Morris, presidente di Equinor Renewables Americas, aveva dichiarato ai media a inizio maggio che, a seguito dell’ordinanza di sospensione, l’azienda sarebbe stata presto costretta a annullare del tutto il progetto multimiliardario. La cancellazione sarebbe costata 50 milioni di dollari a settimana al colosso norvegese, secondo Morris.

Empire Wind 1 è un progetto da 5 miliardi di dollari e 810 megawatt di potenza. Realizzarlo significa salvare migliaia di posti di lavoro e fornire energia a 500mila abitazioni, secondo le stime di Equinor.

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Il compromesso sul gas

Bella notizia? Non proprio. Il compromesso raggiunto con lo Stato di New York potrebbe portare a rivedere il piano per la costruzione del gasdotto Constitution nel Nordest, riporta Reuters. Il gasdotto dovrebbe trasportare il gas dalla Pennsylvania a New York. Nel 2020, tuttavia, il progetto era stato abbandonato a seguito della ferma opposizione di politici e ambientalisti di New York.

Constitution sta vivendo ora un nuovo momento di gloria a causa anche dei democratici, prima contrari, in cerca di voti delle comunità a basso reddito colpite dai prezzi dell’energia. Quest’ultima pare essere diventata una questione in grado di orientare i voti in particolare delle comunità a maggioranza nera dell’area di Boston, dove a novembre 2024 Trump ha guadagnato diversi punti.

Trump contro l’eolico

Trump a gennaio aveva vietato le aste di locazione e i permessi a nuovi progetti di parchi eolici e aveva imposto una revisione di quelli esistenti. Quando, ad aprile, il Dipartimento dell’Interno aveva emesso l’ordinanza di sospensione, Equinor aveva già investito 2,7 miliardi nel progetto e terminato la costruzione di metà della struttura operativa onshore a Brooklyn. Equinor, gigante norvegese del petrolio, ha risentito della crisi pandemica e della guerra in Ucraina e sta da tempo provando a diversificare la propria offerta. I lavori per l’installazione delle 54 turbine nelle acque costiere newyorkesi dovevano cominciare questo mese.

Trump sin dall’insediamento si era opposto agli impianti eolici ma il provvedimento contro Empire Wind era il primo diretto a bloccare uno dei pochi progetti su larga scala in già corso d’opera. Fermare il progetto avrebbe significato compromettere il futuro dell’eolico negli Stati Uniti. Anche prima del provvedimento di sospensione del parco eolico offshore a New York, gli ostacoli finanziari ai nuovi progetti erano molti. Procedendo su questa strada sarebbe stato impossibile raggiungere l’obiettivo dell’era Biden di 30 GW installati negli Usa entro il 2030.

Soprattutto, lo stop a Empire Wind implicava che l’amministrazione Trump avrebbe potuto in qualsiasi momento bloccare i progetti già esistenti. Le aziende che avevano investito nell’eolico offshore erano già sul punto di rottamare i loro piani a causa delle possibili e pesanti battute d’arresto su progetti già avviati.

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