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L’Italia tra i migliori nel taglio dei gas serra europei: -6,6% nell’autunno 2022

I dati Eurostat fotografano un’Europa che riprende la marcia verso la diminuzione delle emissioni dopo il periodo di rimbalzo seguito alla pandemia. L’Italia tra i paesi più virtuosi

Gas serra europei: autunno 2022 segna -4%
Foto di Benita Welter da Pixabay

Rispetto al 2021, i gas serra europei sono passati da 978 a 938 MtCO2eq

(Rinnovabili.it) – Negli ultimi 3 mesi del 2022, i gas serra europei sono calati del 4,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In valori assoluti, le emissioni sono passate da 978 a 938 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (MtCO2eq). Rispetto all’anno di picco emissivo, il 2019, il calo è del 6%. Una flessione che si accompagna ad un prodotto interno lordo con segno positivo, a +1,5% a livello comunitario.

Quali sono i settori più virtuosi? Nell’autunno 2022, secondo i dati pubblicati da Eurostat, il servizio statistico dell’UE, ben 6 settori economici su 9 hanno il segno meno. Si va dal -0,3% nell’ambito delle forniture idriche, fognature e gestione dei rifiuti, al -9,7% del settore elettricità e gas. In aumento invece i gas serra europei nei settori trasporti e stoccaggio (+7%), servizi (+1,6%) e attività minerarie (+1%).

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Buone notizie per l’Italia: tra i Ventisette, il Belpaese registra una performance migliore della media. Nell’ultimo trimestre dell’anno scorso, i gas serra in Italia sono scesi del 6,6% a fronte di un aumento del Pil dell’1%. Meglio di Roma soltanto la Lettonia (-6,8% e +1,2%), la Slovacchia (-6,9% e +1,2%), l’Olanda (-9,9% e +3,2%) e la Slovenia (-15,3% e +0,2%).

Fanalini di coda una pattuglia di quattro paesi in cui le emissioni sono aumentate, anche in modo significativo: dalla Danimarca (+1,9%) a Lettonia e Malta (+6,8 e +6,4%) fino all’Irlanda che registra un +12,3% (con una crescita del Pil del 12%).

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Sono dati incoraggianti, soprattutto alla luce dei risultati dei trimestri precedenti. Durante l’estate del 2022, infatti, i gas serra europei erano aumentati del 2%, proseguendo il rimbalzo post-Covid che si era iniziato a registrare nel 2021. Ad ogni modo, rispetto al periodo di picco prima della pandemia nel (2019), le emissioni generate dai Ventisette avevano segnato ancora un calo di quattro punti percentuali.