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Regolamento sullo Stoccaggio gas, accordo Ue sulla proroga fino al 2027

Raggiunto un accordo informale tra Europarlamento e Consiglio dell'Unione per prorogare il programma di stoccaggio del gas fino al 31 dicembre 2027

Regolamento sullo Stoccaggio gas, accordo Ue sulla proroga fino al 2027

Accordo sulla flessibilità di rifornimento per abbassare i prezzi

Per un negoziato che va male – quello sulla direttiva Green Claims – ce n’è un altro che colpisce il segno. Ieri il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla proposta di modifica per il regolamento sullo stoccaggio gas del 2022; proposta che introduce una proroga di due anni ai vincoli nazionali in materia di stoccaggi, riconfermando l’obbligo di riempimento al 90%. Ma con l’aggiunta di alcune clausole di flessibilità per contenere gli aumenti dei prezzi.

Una decisione frutto dei tempi incerti ma anche della nuova tabella di marcia comunitaria per l’abbandono definitivo dell’energia russa.

“L’accordo odierno rappresenta una vittoria strategica per la nostra sovranità energetica e per la resilienza europea alle manipolazioni dei prezzi sul mercato del gas”, ha commentato Marzena Czarnecka, ministro all’Industria della Polonia a cui spetta la presidenza semestrale del Consiglio. “Garantendo sufficienti scorte di gas prima dell’inverno, non solo proteggiamo i nostri cittadini e le nostre imprese dagli shock dei prezzi e dalle interruzioni dell’approvvigionamento, ma mandiamo anche un messaggio chiaro: non saremo ostaggio di pressioni energetiche esterne”.

Le fa eco l’europarlamentare e relatore per la proposta Borys Budka (PPE, Polonia): “Questa revisione garantirà maggiore flessibilità e meno burocrazia, ma soprattutto ridurrà i prezzi del gas in Europa, mentre proseguiamo verso l’indipendenza energetica da fornitori inaffidabili”.

Il Regolamento Stoccaggio del 2022

La crisi energetica del 2022, aggravata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e dalla successiva militarizzazione delle forniture di gas, ha imposto al Blocco una serie di contromisure per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e attutire i rincari in bolletta. Il regolamento sullo stoccaggio del gas (2017/1938/CE) è stato uno di questi.

Il provvedimento ha imposto fino al 31 dicembre 2025 degli obblighi per le riserve sotterranee di gas sul territorio comunitario. Per la precisione:

  • un livello di riempimento all’80% della capacità entro l’inverno 2022/2023;
  • un livello di riempimento al 90% da raggiungere per entro il 1° novembre per i periodi invernali successivi.

Il regolamento ha anche inserito una serie di target di riempimento intermedi e vincolanti da raggiungere 1° febbraio, 1° maggio, 1° luglio e 1° settembre di ogni anno. A titolo esemplificativo l’Italia nel 2024 ha dovuto garantire riserve piene al 45% il 1° febbraio, al 36% il 1° maggio, al 54% entro il 1° luglio e al 72% il 1° settembre 2024.

Da norma il provvedimento avrebbe dovuto esaurirsi quest’anno. Tuttavia la Commissione europea, preoccupata dalle nuove tensioni sul mercato del gas, ha proposto un’estensione fino al 31 dicembre 2027. Proposta su cui i co-legislatori UE non hanno fatto fatica a trovare un accordo.

Regolamento sullo stoccaggio del gas, cosa cambia?

L’accordo raggiunto mantiene l’attuale obiettivo vincolante del 90% di stoccaggio del gas, ma alenta i cardini nel percorso. La deadline non sarà più il 1° novembre, bensì un qualsiasi momento tra il 1° ottobre e il 1° dicembre. E soprattutto, una volta raggiunto l’obiettivo, non sarà più necessario mantenere tale livello fino al 1° dicembre.

Gli Stati membri avranno anche la possibilità di discostarsi fino a dieci punti percentuali dall’obiettivo di riempimento in caso di condizioni di mercato difficili, come ad esempio in caso di speculazioni in grado di innescare forti rincari.

La Commissione europea, con atto delegato, potrà aumentare ulteriormente tale deviazione per una stagione di riempimento, se tali condizioni di mercato dovessero persistere.

Il Consiglio e il Parlamento hanno anche convenuto di rendere i target intermedi “indicativi” anziché vincolanti per dare sufficiente flessibilità ai partecipanti al mercato per acquistare il carburante quando è più conveniente.

La modifica al Regolamento sullo Stoccaggio gas prevede anche che l’autorità di monitoraggio nazionale  riporti eventuali informazioni sulla quota di gas russo immagazzinato nel singolo Stato membro.

Perché le modifiche entrino in vigore, l’accordo provvisorio raggiunto tra Consiglio e Parlamento europeo dovrà essere approvato e adottato formalmente da entrambe le istituzioni.

Quante e dove sono le riserve di gas in Europa?

Gli impianti di stoccaggio del gas coprono il 30% del consumo di gas dell’Unione durante i mesi invernali e sono dislocati nella maggior parte degli Stati membri. Attualmente solo 6 paesi sono privi di impianti: Irlanda, Finlandia, Lituania, Estonia, Grecia, Lussemburgo e Slovenia.

E due terzi della capacità totale dell’UE – ossia 1.133,9 TWh – si trovano invece in appena 5 Stati membri: 

  • Germania – 247 TWh;
  • Italia – 202 TWh;
  • Francia – 125,7 TWh;
  • Paesi Bassi – 144 TWh;
  • Austria – 100 TWh.

Guarda qui i dati aggiornati sui livelli di riempimento.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.