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Ecco STIP, il piano d’investimento sui trasporti sostenibili per fare il pieno di e-fuel

Dalle risorse a sostegno degli investimenti ad un nuovo meccanismo d'asta. Questi i prossimi passi della Commissione che lasciano una porta aperta anche ai biocarburanti

Ecco STIP, il piano UE per i trasporti sostenibili per fare il pieno di e-fuel
Foto di Bogdan Hoyaux. Copyright: European Union, 2025

Trasporti più veloci e trasporti più puliti. È questo lo slogan che arriva oggi da Bruxelles in occasione della presentazione del nuovo Transport Package. La Commissione europea ha, infatti, adottato stamane un pacchetto di misure finalizzate da un lato a migliorare la rete ferroviaria ad alta velocità europea e dall’altro a stimolare gli investimenti in carburanti rinnovabili e a basse emissioni di carbonio per aerei e navi. L’obiettivo? “Rafforzare la competitività dell’Europa, muovendosi con decisione verso un futuro a zero emissioni nette”, ha spiegato Apostolos Tzitzikostas, Commissario per i trasporti e il turismo sostenibili.

Cosa è il Piano di investimenti per i trasporti sostenibili (STIP)?

Tema complesso quello della decarbonizzazione dei mezzi pesanti, su cui il nuovo pacchetto, e più precisamente il Piano di investimenti per i trasporti sostenibili (STIP) contenuto al suo interno, avrà un ruolo preciso.

Lo STIP definisce infatti per la prima volta una tabella di marcia fondamentale per accelerare rapidamente la transizione energetica dei settori dell’aviazione e del trasporto per vie navigabili. Uno strumento pensato per recuperare il ritardo finanziario che il Blocco ha accumulato rispetto agli obiettivi dei regolamenti ReFuelEU Aviation e FuelEU Maritime.

Le sfide a medio termine

I provvedimenti fissano obblighi minimi per tutti i fornitori di carburante dal 2025 fino al 2050 e mentre quelli a breve termine sembrano ormai sicuri, quelli dal 2030 si muovono in campo meno netto.

Nel dettaglio, entro il 2035 sarà necessario un volume significativo di circa 20 milioni di tonnellate di carburanti alternativi sostenibili, di cui 13,2 Mt di biocarburanti e 6,8 Mt di e-fuel (combustibili sintetici prodotti a partire dall’idrogeno verde e la CO2). Tuttavia, la pianificazione degli investimenti non è ancora sufficiente per conseguire gli obiettivi. In particolare, la produzione di e-fuel per il trasporto aereo e per vie navigabili non è aumentata: nessun grande progetto di “carburanti elettrici” nell’Unione Europea ha ancora raggiunto una decisione finale di investimento.

Perché? Essenzialmente per due motivi: gli elevati costi di capitale iniziali connessi all’alto rischio tecnologico di questo segmento e un disallineamento tra acquirenti e produttori sulla durata dei contratti di offtake.

Sfide a cui la Commissione europea è pronta a rispondere fornendo al comparto nuove certezze.

“La stabilità normativa è fondamentale per attrarre investimenti nei combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio. Con lo STIP, la Commissione invia un chiaro segnale agli investitori: i suoi obiettivi sono stabili e sosterrà il settore durante tutta la transizione.

I nuovi investimenti

Un sostegno che si concretizza nel Piano di investimenti per i trasporti sostenibili e nelle misure in esso contenute, tra cui la mobilitazione di fondi dedicati ai carburanti alternativi sostenibili attraverso InvestEU e la Banca europea dell’idrogeno. A ciò si aggiungeranno risorse riservate a progetti di ricerca e innovazione. Di seguito una tabella riassuntiva:

Fonte di FinanziamentoSettoreImporto
Fondo per l’InnovazioneCarburanti sintetici per l’aviazione€153 MilioniPrevisto nell’ambito del bando generale 2024.
Fondo per l’InnovazioneCarburanti marittimi€293 MilioniPrevisto nell’ambito del bando generale 2024.
Banca dell’Idrogeno Carburanti sostenibili per aviazione e navigazione€300 MilioniPrevisto per un bando specifico a dicembre 2025.
InvestEUCarburanti alternativi sostenibiliCirca €2 MiliardiImporto previsto da mobilitare in investimenti fino al 2027.
Horizon EuropeProgetti R&I (ricerca e innovazione)Circa €133 MilioniMobilitati nell’ambito del nuovo SET Plan e del prossimo bando 2026. L’obiettivo è minimizzare i rischi delle tecnologie per i carburanti rinnovabili.

Le nuove aste dello STIP

Non solo: l’Esecutivo comunitario collaborerà con gli Stati membri interessati per lanciare nel 2026 una coalizione di “early movers” per l’eSAF, mobilitando almeno 500 milioni di euro per finanziare diversi progetti su larga scala. Ciò avverrà attraverso l’organizzazione del primo progetto pilota di doppia asta congiunta per i SAF “elettrici”.

A partire dai risultati di questa gara, la Commissione si adopererà per istituire un meccanismo di aste bilaterali, che colleghi i produttori e gli acquirenti di combustibili, per tutti i carburanti per l’aviazione e la navigazione marittima, anche quelli “bio”.

L’obiettivo è garantire la certezza delle entrate e ridurre il rischio di investimento. Il piano si propone infine di rafforzare i partenariati internazionali per espandere la produzione mondiale di combustibili e attrarre importazioni che soddisfino i criteri di sostenibilità dell’UE, garantendo nel contempo una concorrenza leale per i produttori e gli utilizzatori dell’UE.

Tutte queste misure dovrebbero riuscire a mobilitare almeno 2,9 miliardi di euro entro la fine del 2027.

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Credits: Unione Europea, 2025

Le semplificazioni del piano UE per i trasporti sostenibili

Ma l’Esecutivo UE si muove anche sul piano burocratico, per cercare di snellire il più possibile gli iter e semplificare la rendicontazione, la certificazione e la tracciabilità. Nel dettaglio Bruxelles intende attivarsi per risolvere le difficoltà che le compagnie aeree incontrano nell’accedere alle informazioni sull’offerta di SAF, inclusi i dati su prezzi, volumi e ubicazione.

La futura strategia portuale dell’UE e la strategia industriale marittima promuoveranno gli investimenti rafforzando il ruolo dei porti nella transizione energetica e rafforzando la base industriale marittima europea. La Commissione valuterà inoltre opzioni progettuali per possibili sistemi di certificati di carburante negoziabili, incluso il sistema “book-and-claim” sia per il settore dell’aviazione che per quello del trasporto marittimo.

E per ridurre gli oneri amministrativi, valuterà le opzioni per sviluppare un sistema unico di monitoraggio, comunicazione e verifica (MRV) che copra sia l’ETS Maritime sia il FuelEU Maritime.

Verrà inoltre studiato l’utilizzo di accordi di acquisto di energia rinnovabile (PPA) per ridurre il rischio finanziario e valutato il potenziale degli accordi tripartiti per agevolare gli investimenti e migliorare il commercio di biometano a livello dell’UE per l’uso nel settore del trasporto via acqua.

La valutazione di T&E

La valutazione complessiva? Bene ma non benissimo. “L’impegno a istituire un’asta bilaterale a livello UE per i carburanti basata su un’asta pilota e-SAF, fornirà risorse concrete per avviare la produzione”, ha affermato T&E. “Ma questo dovrebbe essere limitato agli e-fuel.

Per l’associazione è preoccupante che lo STIP lasci la porta aperta all’inclusione dei biocarburanti nelle procedure d’asta, dal momento che, in virtù della loro maturità tecnologica, potrebbero monopolizzare le risorse limitate dell’intermediario di mercato.

Preoccupa anche il ricorso a breve termine a strumenti come la Banca dell’idrogeno e il Fondo per l’innovazione dal momento che “da soli non sono stati finora in grado di ridurre i rischi per la produzione di e-fuel su scala industriale. T&E sottolinea inoltre lacune importanti, come un eventuale supporto alle imbarcazioni elettriche o allo sviluppo del potenziale delle batterie per gli aerei.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori seguendo l'evoluzione dei primi sistemi incentivanti italiani e internazionali e intervistando i pionieri del settore, da Bertrand Piccard a Michael Gratzel. Nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili, le rassegne regionali e le newsletter tecniche. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa della copertura quotidiana delle novità normative sulle fonti rinnovabili, delle politiche energetiche nazionali, europee ed asiatiche, e dei grandi temi connessi all'innovazione e al mercato. Segue da vicino i brevetti e le ricerche scientifiche sulle tecnologie, con un focus su sistemi di accumulo, fotovoltaico, eolico e geotermia. Ha pubblicato articoli legati all'hi-tech e alle rinnovabili su Repubblica.it. Dal 2025 è Vice Direttrice della testata.