Grazie a due giovani studenti universitari sta lentamente prendendo piede il 1° sistema di condivisione di bici dell’intero paese. A renderlo unico due caratteristiche su tutte: è low cost e a prova di ladri
“E’ abbastanza frustrante andare a caccia di un pousse-pousse, quando non si vuole fare tardi a lavoro. Cycle Chalao offre solo un approccio più conveniente”, spiega Rui. Per mettere a punto il progetto c’è voluto un anno e mezzo di ricerche e due mesi di fase pilota nella periferia orientale di Mumbai per valutare la risposta del pubblico. Sono state messe a disposizione 30 biciclette presso la stazione ferroviaria cittadina ad un prezzo basso e accessibile a tutti: 3 rupie, meno di un centesimo di euro. Cycle Chalao si è rivelato da subito un successo, nonostante la mancanza di circuiti urbani dedicati alle due ruote. Il progetto sta già ampliando la portata, pronto ad approdare, nel giro di pochi mesi, anche nella vicina Pune – l’unica città del paese con piste ciclabili dedicate – come parte dell’iniziativa del consiglio comunale per ridurre il numero di veicoli sulla strada.
La principale differenza tra Cycle Chalao e i programmi di condivisone bici stranieri è nel modo in cui le stazioni di bike sharing vengono gestite: un addetto è impiegato presso ogni stand, sia per garantire la sicurezza che per sorvegliare la manutenzione delle unità e le singole transazioni. I giovani studenti stanno anche lavorando con il ministero dello sviluppo urbano nella progettazione e implementazione di sistemi ad alto impatto condivisione per l’intera nazione. Obiettivo: diffondere il programma in dieci città nei prossimi cinque anni.