La grande industria ha deciso di fare pressioni sui governi degli Stati Uniti e dell'Unione affinché cambino le quote imposte per legge nella produzione e utilizzo dei biocombustibili di I generazione
Uno dei big del settore alimentare a livello mondiale aggiunge il peso delle proprie richieste a quanto avanzato in questi giorni dalle nazioni Unite nei confronti delle politiche statunitensi ed europee, chiedendo alle due potenze di cambiare gli obiettivi concernenti la produzione e consumo di biofuel. “[L’uso di biocarburanti] è partito da una buona intenzione, ma una volta che si ha in mano un’informazione migliore si deve essere coerenti”, ha insistito Bulcke. “Bisogna sapere quando dire: ‘Ci fermiamo qui’. Soprattutto ora che sappiamo che il potenziale di riduzione delle emissioni di carbonio non è chiaro come si credeva”.
Secondo quanto ha riferito il CEO, la Nestlé ha fatto pressioni ai governi degli Stati Uniti e dell’Unione europea affinché modifichino i rispettivi target: in base alle leggi volte a ridurre le importazioni petrolifere straniere, il 40% del mais americano raccolto deve essere utilizzato per la produzione di biocarburanti mentre i paesi dell’UE sono tenuti a raggiungere l’obiettivo del 10-20% del loro approvvigionamento energetico per i trasporti da biocarburanti.