L’Indonesia cerca lo scontro sull’olio di palma

Il Presidente indonesiano Widodo afferma di voler valutare la permanenza dell’Indonesia negli accordi di Parigi, in quello che suona come un ricatto nei confronti delle ultime decisioni europee sui biofuel

olio di palma

 

Il Presidente Widodo minaccia di uscire dall’accordo sul clima, annuncio su cui pesa lo scontro Indonesia-UE sull’olio di palma

(Rinnovabili.it) – Le elezioni presidenziali che si sono tenute il 17 aprile in Indonesia hanno riacceso il dibattito attorno all’olio di palma e gli accordi di Parigi sul clima. Durante la campagna elettorale il candidato Joko ‘Jokowi’ Widodo, risultato nuovamente vincitore dunque rieletto Presidente, aveva più volte dichiarato: «Se Stati Uniti e Brasile possono uscire dall’accordo sul clima, valuteremo anche noi nell’interesse della popolazione». Un’affermazione che oggi suona molto come un ricatto nei confronti dello stop, voluto da Bruxelles, all’import comunitario di olio di palma. L’Unione Europea ha, infatti, deciso di mettere al bando questa risorsa dalla produzione di biocarburanti (anche se con alcune eccezioni) a causa dei legami tra l’industria e la deforestazione.

 

 

>>leggi anche Commissione Ue vieta l’utilizzo dell’olio di palma nella produzione di biodiesel<<

 

Nel dettaglio, la Commissione Europea ha approvato degli atti che classificano l’olio di palma come «prodotto non sostenibile» e già nel marzo di quest’anno l’Indonesia era corsa ai ripari cercando di limitare gli effetti del provvedimento europeo. Come? Certificando oltre un terzo delle terre coltivate come “sostenibili” e aggirando in questo modo il divieto.

Il Governo indonesiano appena insediatosi intende, però, dare seguito alle dichiarazioni del neo eletto Widodo. Il Ministro indonesiano per gli affari marittimi Luhut Binsar Pandjaitan, infatti, ha recentemente affermato che il governo valuterà se rimanere ancorato all’accordo di Parigi sul clima: la produzione dell’olio di palma «è troppo importante per l’Indonesia», ha dichiarato in conferenza stampa. Alla base della radicale posizione di ‘Jokowi’ e del governo ci sarebbe il prezzo dell’olio grezzo, su cui più di venti milioni di indonesiani basano la propria sopravvivenza, crollato durante lo scorso anno: dai 700 dollari a tonnellata si è passati ai 539 dollari di settembre, assestandosi a 570 dollari nel corso dei primi mesi del 2019.

 

>>Leggi anche: L’Indonesia certifica come “sostenibile” il 33% delle coltivazioni di olio di palma<<

 

 

L’Indonesia, insieme alla Malesia, d’altra parte, rappresenta uno dei maggiori produttori del Mondo: la produzione dei due paesi rappresenta l’85% di quella globale e il ricavato delle esportazioni indonesiane ha raggiunto 18,5 miliardi di dollari nel 2017, secondo uno studio di TrendEconomy. Nel 2017 le maggiori esportazioni di olio di palma indonesiano si sono rivolte maggiormente verso l’India (26% del totale, pari a 4,89 miliardi di dollari statunitensi) e verso la Cina (11,1%, pari a 2,06 miliardi di dollari): cifre in calo nel 2018 il cui export è sceso dell’11%.

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