Pneumatici: come ridurne l’impronta ambientale

Grazie all’accordo tra il MATTM ed Ecopneus sarà possibile calcolare e quindi neutralizzare l’impronta di carbonio derivante dal settore del recupero degli Pneumatici Fuori Uso

Calcolare l’impatto sul clima dei materiali prodotti dal riciclo degli Pneumatici Fuori Uso (PFU) e migliorarlo. È questo l’obiettivo dell’accordo volontario di carbon footprint, firmato ieri dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed Ecopneus per abbattere l’impronta di carbonio derivante dalla realizzazione di prodotti a base di gomma recuperata. L’accordo firmato da MATTM ed Ecopneus rientra in quelle iniziative di collaborazione tra pubblico e privato sostenute dal Ministero per rendere i comparti industriali più green e nei prossimi 12 mesi porterà alla definizione di una metodologia ad hoc con cui poter calcolare quanto la produzione di oggetti realizzati con la gomma proveniente dal recupero di PFU impatti effettivamente sull’ambiente; nello specifico, poi, sarà quantificata la carbon footprint dei vari prodotti in ogni fase del loro ciclo di vita e successivamente individuate le misure da attuare per ridurre e neutralizzare le emissioni dell’intero settore.

 

D’altra parte si tratta di una mission che, come ha spiegato il Direttore Generale del Consorzio, Giovanni Corbetta, Ecopneus ha sposato nel momento in cui si è costituito come consorzio, impegnandosi in attività di ricerca e sperimentazione per valorizzare i PFU e creare le condizioni affinché in Italia possa crearsi un comparto industriale “moderno”.

 

«Crediamo fermamente – ha dichiarato Corbetta – che proprio l’utilizzo di materie prime seconde recuperate dal trattamento dei PFU in prodotti destinati a diversi settori industriali potrebbe essere il volano per lo sviluppo di un mercato “green” in Italia che utilizzi al meglio le materie provenienti da processi di recupero e riciclo».

 

Sull’adesione al programma Carbon Footprint del primo consorzio tra i protagonisti del segmento rifiuti, il Ministro Corrado Clini ha espresso la sua soddisfazione, ribadendo la sua convinzione che “il recupero degli pneumatici usati e il loro riutilizzo sotto forma di materia o di energia dia un contributo importante al miglioramento dell’ambiente”.

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