L’assalto dei premi Nobel a Greenpeace: dite sì agli OGM

Salute contro profitto, l’interesse dei più contro i vantaggi per pochi: la lotta tra questi ideali va in scena nello scontro fra premi Nobel pro-OGM e Greenpeace

L’assalto dei premi Nobel a Greenpeace: dite sì agli OGM

 

(Rinnovabili.it) – Un terzo dei premi Nobel viventi lancia un appello a Greenpeace e alle Ong che si oppongono agli OGM: smettetela di fare campagne contro gli organismi geneticamente modificati. Tra le 108 firme raccolte figurano oltre 60 Nobel per la medicina e c’è pure il nome di James Watson, lo scienziato che svelò più di 50 anni fa la struttura del DNA. La lettera aperta è indirizzata all’organizzazione ambientalista, alle Nazioni Unite e ai governi. Sotto accusa una campagna di Greenpeace in particolare, quella contro il Golden Rice – riso OGM che sintetizza in modo artificiale il beta-carotene, precursore della vitamina A.

 

La lettera dei Nobel pro-OGM

“L’opposizione basata su emozioni e dogma contraddetti dai dati deve essere fermata”. Questa la netta presa di posizione degli scienziati, che accusano Greenpeace di presentare in modo errato i rischi, i benefici e gli impatti delle piante geneticamente modificate.

“Le agenzie scientifiche e di controllo di tutto il mondo hanno ripetutamente e coerentemente riconosciuto gli OGM sicuri tanto quanto gli alimenti naturali, se non più sicurisi legge nella letteraNon c’è mai stato un singolo caso confermato di esito dannoso per la salute umana o animale. È stato dimostrato più volte che il loro impatto danneggia l’ambiente meno delle colture tradizionali”.

Secondo gli scienziati, l’uso massiccio di OGM – in particolare di Golden Rice – potrebbe avere enormi effetti benefici sulla salute e sarebbe fondamentale per salvare molte vite nei paesi meno sviluppati. L’Organizzazione mondiale della sanità stima che siano 250 milioni le persone che soffrono di carenza di vitamina A, le cui conseguenze sono stimate in 2 milioni di morti premature e 500mila casi di cecità infantile l’anno.

L’assalto dei premi Nobel a Greenpeace: dite sì agli OGMLa risposta di Greenpeace

Non si è fatta attendere la replica degli ambientalisti, che negli anni hanno sempre tenuto la barra dritta: no agli OGM, sia piante che animali, perché “la vita non è una merce industriale”.

Le accuse vengono respinte al mittente, prima di tutto perché “stiamo parlando di qualcosa che non esiste”: il Golden Rice, infatti, pur dopo 20 anni di ricerche, non è ancora stato commercializzato né i test ne hanno dimostrato i benefici per chi ha carenza di vitamina A. Insomma, solo una tempesta in un bicchier d’acqua.

Secondo Greenpeace, però, questa “spallata” sugli OGM ha anche un altro significato: “Le corporation sfruttano il Golden Rice per ottenere approvazione a livello globale per altri OGM da cui ricavare più profitti”. Poi la stoccata finale: in pratica, il polverone appena sollevato non è altro che un “costoso esercizio di pubbliche relazioni”.

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3 Commenti

  1. Purtroppo sugli OGM ci sono tanti pregiudizi, la selezione delle colture effettuata con l’incrocio fa esattamente la stessa cosa, gli OGM riescono semplicemente ad essere più precisi. Capisco la paura verso una modifica di quello che mangiamo, ma di fatto è una cosa che succede già, solo attraverso altri mezzi.

  2. Forse sarebbe necessario lo sforzo mentale di pensare che quando si parla di OGM non si tratta solo delle quattro commodities di proprietà delle multinazionali (di cui peraltro più o meno consapevolmente tutti fruiamo) ma pure delle centinaia di OGM che potrebbero salvare o migliorare la vita di milioni di persone e che l’ostracismo pubblico impedisce di sviluppare.

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