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Agrifood Future Award, giovani e ricerca per la transizione dei sistemi alimentari

Agrifood Future Award premia l’agricoltura che innova. Protagonisti assoluti la ricerca, i giovani e il sistema agroalimentare, uno dei principali motori di cambiamento dell’ecosistema globale. Saranno i giovani e la ricerca a guidare la transizione dei sistemi alimentari globali

Agrifood Future Award, giovani e ricerca per la transizione dei sistemi alimentari
Image by Daniel Mota O Argonauta from Pixabay

Premiate le tesi innovative sull’agroalimentare

Agrifood Future Award premia l’agricoltura che innova, quella che mette la scienza e la tecnologia al servizio della sostenibilità alimentare.

Protagonisti assoluti la ricerca, i giovani e il sistema agroalimentare. Se questo è uno dei principali motori di cambiamento dell’ecosistema globale – che richiede una radicale revisione dei sistemi di produzione, trasformazione, trasporto, confezionamento e consumo – i giovani e la ricerca sono i principali protagonisti della transizione dei sistemi alimentari globali.

Gli organizzatori

Il premio, dedicato alle tesi di laurea più innovative nel campo dell’agroalimentare, è stato assegnato nel corso di Agrifood Future Research.

L’evento è stato organizzato da:

  • Camera di Commercio di Salerno
  • Unioncamere
  • Rural Hack (un programma di ricerca-azione e trasferimento tecnologico per il settore agroalimentare nato nell’ambito dell’ecosistema dell’innovazione dell’Università degli Studi di Napoli Federico II)
  • Image Line (una PMI che da oltre 35 anni crea servizi digitali innovativi per il settore agroalimentare).

Alla prima edizione di questa competizione sono state esaminate più di 100 tesi di laurea magistrale provenienti da 22 università italiane ed europee focalizzate sull’innovazione sostenibile nei sistemi agroalimentari.

La giuria – con la direzione scientifica di Alex Giordano, docente dell’Università Federico II di Napoli e autore di FoodSystem 5.0 – ha selezionato tre elaborati provenienti da un percorso agrario, tre derivanti da percorsi non agrari, e un premio speciale riservato ad agricoltura ed energie rinnovabili.

I criteri di valutazione

La valutazione ha tenuto conto di cinque criteri principali:

  • chiarezza espositiva
  • metodo scientifico
  • innovazione tecnologica e/o di processo
  • impatto e ricaduta sui food system
  • valorizzazione della cooperazione.

Ha spiegato Giordano: «Abbiamo selezionato i vincitori premiando tesi che offrono soluzioni concrete e replicabili. Si tratta di ricerche e soluzioni già pronte per essere adottate dalle imprese per rispondere alle sfide agronomiche, organizzative e gestionali del presente.

L’obiettivo dell’iniziativa è infatti valorizzare progetti non solo ad alto impatto ambientale, economico e sociale, ma anche capaci di attivare cooperazione tra imprese, comunità, istituzioni e attori territoriali».

I vincitori di Agrifood Future Award

Tesi agrarie

  1. Enrico Giovanella (Università di Modena e Reggio Emilia): tesi sull’utilizzo di immagini iperspettrali per identificare danni invisibili da cimice asiatica alle pere.
  2. Michele Gullino (Università di Bologna): tesi sull’accessibilità delle tecnologie, dimostrando che si può fare agricoltura di precisione anche con strumenti low-cost e intelligenza artificiale open source. 
  3. Beatrice Danesi (Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza): tesi che dimostra il valore della differenziazione, usando la vendemmia selettiva per rispettare la biodiversità interna dei vigneti e migliorare la qualità del vino.

Tesi non agrarie

  1. Leonardo Nitti (Politecnico di Milano): tesi sugli algoritmi di machine learning che leggono precocemente i segnali di malattia della vite.
  2. Federica Amato (Università di Padova): tesi sull’uso dell’intelligenza artificiale per lasicurezza alimentare.
  3. Secondo premio ex-aequo a Chiara Tezza (Università di Verona): tesi sullo sviluppo di strategie di lotta biologica con batteri autoctoni.

Premio “Agricoltura ed energie rinnovabili”

Lamiaa Chab (Università della Tuscia) per aver dimostrato l’importanza di un approccio integrato per l’agricoltura, la silvicoltura e le energie rinnovabili in un quadro internazionale. 

Qualche vincitore di Agrifood Future Award visto da vicino

Tutte le tesi sono ad alto tasso di innovazione. Per capire quanto incide sulla sostenibilità dell’agricoltura, guardiamo un paio di esempi.

Nella tesi di Federica Amato, l’IA rileva precocemente le muffe nei pomodori: se minacciano la qualità del prodotto, possono rappresentare un rischio per la salute ed essere causa di sprechi alimentari consistenti.

La velocità di diagnosi permette di separare i pomodori colpiti dalle muffe dagli altri, evitando così di contaminare l’intero lotto.

Alle soluzioni proposte da Federica Amato possono essere interessate le aziende di trasformazione del pomodoro, le aziende per la sicurezza alimentare, i produttori di tecnologie per le analisi alimentari.

Chiara Tezza ha studiato gli approcci biologici per fronteggiare gli stress biotici e abiotici nella produzione vinicola sfruttando il potenziale dei microrganismi autoctoni del suolo.

La tesi di Chiara Tezza è di potenziale interesse per cantine produttori di vino attenti alla sostenibilità, aziende produttrici di biostimolanti e prodotti per l’agricoltura biologica, enti di ricerca in microbiologia e biotecnologie agrarie.

Grazie a nuovi strumenti di monitoraggio, macchie agricole 4.0 e sistemi di supporto decisionale, l’obiettivo di Leonardo Nitti è sviluppare un sistema innovativo per diagnosticare le patologie della vite con l’impiego di sensori ottici.

La tesi di Leonardo Nitti è rivolta ad aziende vinicole e viticoltori, produttori di tecnologie per l’agricoltura digitale e la viticoltura di precisione, enti di ricerca in viticoltura e fitopatologia.

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