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La pacciamatura fatta con i capelli salverà l’agricoltura in Cile?

La pacciamatura fatta con i capelli, compattati in piccoli tappeti posti alla base delle piante, si sta rivelando una soluzione contro la grave siccità del Cile. Oltre a contenere sostanze nutritive preziose per il terreno, questa soluzione riduce l’evaporazione diretta del 71% e fa risparmiare il 48% dell’acqua di irrigazione

La pacciamatura fatta con i capelli salverà l’agricoltura in Cile?
Immagine di aleksandarlittlewolf su Freepik

Economia circolare naturale

La pacciamatura fatta con i capelli, compattati in piccoli tappeti posti alla base delle piante, riesce a trattenere l’umidità del terreno nei frutteti del Cile. Una soluzione contro la siccità, che rende i terreni sempre più aridi: il 72% del Cile soffre la siccità, che impedisce agli agricoltori di aumentare la produzione agricola.

Le qualità della pacciamatura fatta con i capelli

L’idea è venuta a Mattia Carenini, CEO della Fondazione Matter of Trust Chile che produce questi tappeti fatti di capelli.

Oltre a trattenere l’umidità, i capelli hanno anche altre interessanti qualità: contengono sostanze nutritive, azoto, calcio, zolfo e materia organica che penetrano nel suolo e ne migliorano la qualità. In questo modo, le piante crescono meglio e la produzione agricola aumenta di almeno il 30%.

Le prove fatte sul campo dimostrano che i tappeti di capelli sono molto utili per affrontare uno stress idrico che continua a peggiorare: ombreggiano il terreno, lo mantengono umido e impediscono ai raggi del sole di far evaporare la poca acqua disponibile.

3 diverse soluzioni basate sul riciclo dei capelli

La Fondazione Matter of Trust Chile, nata nel 2020, ha sviluppato soluzioni ambientali con funzioni diverse, ma sempre basate sui capelli riciclati.

In particolare, Agropelo è un pacciame compostabile che permette di recuperare l’acqua e rigenerare il terreno; Fertipelo è invece un fertilizzante liquido ricavato dai capelli. Con Petropelo, invece, si recuperano i contaminanti nei corpi idrici.

La scarsità di acqua impone agli agricoltori di limitare la produzione perché le risorse idriche sono insufficienti per una coltivazione più estesa.  

Tra pochi anni il Cile avrà il 50% di acqua in meno

La disponibilità di acqua continua a diminuire. È già un problema in molte parti del mondo, e nei prossimi anni continuerà a peggiorare.

In Cile, in particolare, tra il 2050 e il 2060 la disponibilità di acqua nel centro e nel nord del Paese diminuirà del 50%.

La pacciamatura fatta con i capelli riduce l’evaporazione diretta del 71% e fa risparmiare il 48% dell’acqua di irrigazione.

Questa rigenerazione del suolo fa aumentare la produzione agricola, migliora il reddito degli agricoltori e permette di iniziare a coltivare nelle zone aride.

Pacciamatura circolare

Il riutilizzo dei capelli tagliati, e di peli di animali domestici, oltre ad essere una soluzione geniale per l’agricoltura, è anche una forma di economia circolare. Tra l’altro, si tratta di un materiale comune, disponibile in grandi quantità, che nessuno tratta in Cile.

La pacciamatura è una pratica usata in agricoltura, la differenza in questo caso è nella totale circolarità del materiale, con un tasso di ritenzione dell’umidità molto elevato.

I capelli sono un tipo di rifiuto praticamente inesauribile. Al momento, Matter of Trust Chile ha 14 punti di raccolta in tre regioni del Cile che ricevono i capelli da oltre 250 saloni.

La Fondazione ha iniziato a replicare questo modello in Argentina e in Spagna, l’obiettivo è diventare operativi in 10 Paesi.

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About Author / Isabella Ceccarini

Lavora da più di trent’anni nel campo editoriale e giornalistico. Di formazione umanistica, è curiosa delle novità e affascinata dalla contaminazione tra saperi diversi. Non ama i confini mentali e geografici, è un’europeista sostenitrice dell’Italia, convinta che le sue grandi qualità – bellezza, arte, cultura, creatività – che il mondo ci invidia dovrebbero essere più apprezzate per primi dagli italiani. Promuove e sviluppa iniziative di comunicazione della scienza, di formazione giornalistica professionale e di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità, ricerca, innovazione e formazione, nuove tecnologie, economia circolare. Organizza e modera tavole rotonde per mettere a confronto opinioni diverse.