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Microcosmo, simulatore hi-tech per studiare lo stress idrico della vite

Microcosmo, simulatore hi-tech per studiare lo stress idrico della vite, è un’innovazione che costituisce un vero salto di qualità nella ricerca. Ma è anche un esempio dei risultati che derivano dalla partnership tra industria e ricerca

Microcosmo, simulatore hi-tech per studiare lo stress idrico della vite
Foto ENEA

La nuova visione dell’innovazione di Microcosmo

Microcosmo – The Smart Field Simulator è un simulatore hi-tech di campo coltivato che permette di studiare gli effetti dello stress da carenza di acqua sulla vite.

La sperimentazione con sensori e LED

Con Microcosmo si possono coltivare al chiuso (ma usando la terra) e in ambienti estremi alcuni prodotti come olivo, patata, pomodoro, lattuga e basilico.

In cosa si differenzia Microcosmo dalle serre tradizionali? La sua particolarità sta nell’uso di sensori di controllo dei parametri ambientali – ovvero ciò che influenza la crescita, lo sviluppo e la riproduzione delle piante ­– e di luci a LED per una illuminazione di precisione grazie a lunghezze d’onda selezionate al posto dell’intero spettro solare.

Cosa cambia, quindi, con Microcosmo? Come spiega Luigi d’Aquino, inventore di Microcosmo e ricercatore della Divisione Sistemi agroalimentari sostenibili dell’ENEA, «le sue caratteristiche innovative e tecnicamente avanzate lo rendono uno strumento d’elezione per la ricerca avanzata in diversi campi del sapere, che includono la fisiologia vegetale, l’agronomia, l’agroecologia e l’ecofisiologia».

Microcosmo, partnership vincente tra industria e ricerca

Il simulatore è stato ideato da Piano Green, la startup di ENEA e FOS SpAche sviluppa soluzioni di smart agriculture e opera in modo verticale in ambito agritech.

Microcosmo è un brevetto di ENEA e FOS SpA, una PMI che progetta e realizza percorsi di alta formazione e di specializzazione tecnica orientata a progetti di innovazione.

Il Santa Chiara Lab dell’Università di Siena (punto di connessione tra imprese, università e cittadini che promuove modelli di innovazione sostenibile) ha deciso di usare Microcosmo per sperimentare in campo cosa comporta la scarsità di acqua sulla vite.

Tale sperimentazione rientra nell’ambito delle attività del progetto METROFOOD – PNRR.

METROFOOD è un consorzio di cui fanno parte istituti di ricerca (ENEA, INRIM) e università italiane (Napoli Federico II, Siena, Parma, Roma Sapienza, Bari, Università del Molise) che si occupa di supportare la ricerca e l’innovazione nel settore agroalimentare.

Sviluppare tecniche agricole resilienti e sostenibili

Con i simulatori Micorocosmo, si potranno replicare le condizioni ambientali estreme per studiare come i portainnesti di vite reagiscano a tali sollecitazioni: un vero salto di qualità nella ricerca.

«Prima di essere studiati nei Microcosmi, i portainnesti subiscono una selezione accurata nel nostro impianto aeroponico.

Questa ricerca è fondamentale per sviluppare tecniche agricole più resilienti, garantendo una produzione vitivinicola sostenibile e fornendo alle aziende tecnologie avanzate e ricerche di eccellenza che possono migliorare l’efficienza produttiva, ridurre i costi operativi e mitigare i rischi associati alle variazioni climatiche», spiega il responsabile scientifico del Santa Chiara Lab, Giampiero Cai.

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