Cibus 2021, vetrina internazionale per l’agroalimentare italiano

La fiera europea dell’alimentazione riparte in presenza. Una grande vetrina che offre l’occasione di riportare al centro l’agroalimentare Made in Italy nel segno dell’innovazione e della sostenibilità

Cibus 2021
Credits: Cibus

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – Dopo un anno di interruzione a causa della pandemia, dal 31 agosto a 3 settembre ritorna a Parma Cibus, la fiera europea dell’alimentazione. Cibus ripartirà nel rispetto delle norme vigenti in materia di controllo e contenimento della diffusione del Covid-19.

Il 2020 è stato un anno difficile per l’agroalimentare a causa della chiusura del canale HoReCa (hotel, ristoranti, caffè), importante canale di sbocco per tutti i produttori. Le esportazioni di prodotti come pasta, pomodoro, olio d’oliva, formaggi, ha comunque confermato la posizione leader dell’agroalimentare italiano di qualità.

Sono un po’ cambiate le abitudini degli italiani, il consumo domestico ha consentito di contenere le perdite del comparto, ma serve una sferzata per tornare a livelli soddisfacenti. Nello stesso periodo è cresciuto l’interesse per il biologico, che soddisfa il desiderio di cibo sano e di diete più equilibrate e sostenibili. «Cibus sarà l’occasione per riaffermare la qualità e la salubrità della dieta mediterranea, combinata alla biodiversità del territorio, all’eccellenza dell’intera filiera agroalimentare e all’unicità dello stile di vita italiano. Fattori di eccellenza del Made in Italy che vogliamo promuovere sui mercati internazionali, per accompagnare le imprese italiane nella ripartenza già in atto», ha dichiarato Carlo Ferro, presidente di Agenzia ICE.

Il Made in Italy torna al centro

Cibus rappresenta un importante appuntamento B2B, una vetrina di importanza internazionale in grado di promuovere il nostro migliore agroalimentare: dai salumi ai formaggi, dalla pasta al pomodoro, dall’olio d’oliva ai prodotti da forno, dal beverage al grocery, dai surgelati ai prodotti locali. In questa edizione di Cibus ci sarà una nuova area dedicata al canale dell’HoReCa – “Ho.Re.Ca. The HUB” – in collaborazione con Dolcitalia, una società di servizi per il mondo della distribuzione alimentare, dolciaria, d’impulso e beverage. Sarà presente anche nuovo spazio di Unionbirrai e Birra Nostra dedicato alle birre artigianali e quello di Bellavita Expo, la manifestazione B2B che da alcuni anni organizza nelle capitali estere eventi promozionali del Food & Beverage italiano (il prossimo evento si terrà a Londra il 25 e 26 ottobre 2021).

Speranze per la ripresa son quelle espresse da Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, che vede in Cibus un segnale importante: «Dopo avere assicurato le forniture ai mercati in un anno difficilissimo come il 2020, la prima parte del 2021 non mostra grandi segnali di ripresa. La fine dell’estate dovrebbe segnare un momento di svolta. Con la ripresa dell’HoReCa e il ritorno a pieno regime delle esportazioni, l’industria alimentare potrà riportare, nella seconda metà dell’anno, i numeri del 2021 quantomeno a quelli registrati nel 2019, sperando di superarli. A suggello di questi auspici, Cibus sarà l’occasione per lanciare un segnale forte: il Made in Italy torna al centro ed è pronto ad affacciarsi sui mercati esteri per riprendere, più veloce di prima, l’autostrada dell’export».

Innovazione e voglia di sostenibilità

Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma, esprime un certo ottimismo: «Fare Cibus a settembre 2021 era una sfida, ma anche un dovere. Mettiamo in campo la nostra reputazione a livello internazionale, costruita in 40 anni insieme a Federalimentare. Saremo i primi nello scenario fieristico europeo per offrire, insieme al Governo Italiano, un vantaggio competitivo ai nostri espositori e quindi al Made in Italy alimentare». 

Se il ritorno in presenza di Cibus è un atto di coraggio che testimonia l’impegno e la tenacia degli organizzatori e delle imprese, è anche una dimostrazione dell’innovazione di processo e di prodotto che contraddistingue l’agroalimentare italiano con prodotti di nuova ispirazione: pasta di vario formato con lenticchie rosse o con piselli o perfino con la frutta, spaghetti superfood al ginseng, couscous biologico alla barbabietola, yogurt di avena, fette sottili di pecorino toscano, pecorino con pesto o zafferano, aceto derivato da birra artigianale, farine di legumi precotte, ricotta al Parmigiano Reggiano. L’attenzione all’ambiente si segnala per le cialde di caffè compostabile riciclabili con la carta, insalate in busta di bioplastica biodegradabile e compostabile da smaltire con l’umido. Talmente tante novità che è impossibile menzionarle tutte.

Dopo il successo della prima edizione, ritorna Cibus Forum. Per individuare le migliori strategie per promuovere i nostri prodotti, offrirà numerose occasioni di confronto agli attori della filiera agroalimentare su temi che vanno dalla denominazione d’origine all’alfabetizzazione del gusto, dai prodotti certificati ai processi di distribuzione, dalla valorizzazione del cibo italiano in tutte le fasi della filiera al cambiamento dei consumi. Due temi saranno sempre al centro: innovazione e sostenibilità, perché l’agroalimentare italiano è pronto ad accogliere le sfide poste dalla strategia Farm to Fork, parte significativa del Green Deal europeo.

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