Acqua potabile dalle acque reflue, l’ultima magia della Silicon Valley

A Santa Clara County un nuovo impianto di depurazione è in grado di trattare efficacemente le acque reflue urbane per restituire acqua al 100% potabile

Acqua potabile dalle acque reflue, l’ultima magia della Silicon Valley(Rinnovabili.it) – Bere acqua estratta dalle proprie urine può sembrare un fantasioso espediente da narrativa fantascientifica, come insegna il romanzo Dune di Frank Herber, o nel migliore dei casi una tecnologia allettante per le missioni aerospaziali. Ma per i funzionari della Silicon Valley Advanced Water Purification Center si tratta invece solo del prossimo passo verso una fornitura di acqua potabile sicura agli abitanti di Santa Clara County. Il nuovo impianto hi-tech, attivato a luglio di quest’anno nel centro di depurazione, è in grado, infatti, di trattare efficacemente le acque reflue urbane per restituire acqua al 100% potabile. Costato ben 72 milioni di dollari, il nuovo impianto è il più avanzato del suo genere negli Stati Uniti grazie ad un sofisticato sistema multistep di microfiltrazione, osmosi inversa e raggi ultravioletti. L’acqua purificata risultante ha un tasso di STD (solidi totali disciolti) di 40 parti per milione, contro le 215 parti per milione riscontrate in media nell’acqua potabile dell’intera Contea (il limite massimo di contaminanti presenti consentito è 500 parti per milione).

 

Attualmente la centrale produce ogni giorno 8 milioni di litri d’acqua pura quasi come quella distillata, che viene quindi utilizzata per irrigare le colture e innaffiare campi da golf, parchi e prati in tutta la valle. Inoltre parte del quantitativo prodotto sarà presto destinato al sistema di raffreddamento degli edifici e data center nel nuovo Campus Apple che verrà realizzato a Cupertino entro la fine del 2016. Il piano prevede anche di portare l’acqua depurata nei rubinetti domestici entro il 2025, una volta ovviamente, riusciti ad ottenere il beneplacito dei cittadini.

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3 Commenti

  1. Porto a conoscenza che nel 2001 ho realizzato per SMAT Torino, tramite l’azienda Severn Trent Italia S.p.A. di Desenzano del Garda, un impianto da 500 mc/h che recupera l’acqua in uscita dal depuratore di Collegno (TO) e la restituisce dopo un passaggio su filtri misti sabbia/antracite, membrane di UF, filtri GAC alla distribuzione per utilizzi industriali, sarebbe bastato aggiungere uno stadio ad osmosi inversa per rendere l’acqua perfettamente potabile. Questo per dire che già in Italia questo sistema era possibile circa 15 anni fa.
    Tanto per precisare, distinti saluti

  2. Concordo con Richter; già una quindicina di anni fa e forse anche da prima era possibile realizzare l’impianto che ora viene proposto come innovativo. Il problema sono i costi di investimento e quelli gestionali che lo rendono antieconomico in Italia. Forse ha senso nel deserto dove lo hanno realizzato.

  3. Sulle righe di quanto detto da Pietropoli, ritengo sia interessante conoscere il quantitativo i energia consumata per mc depurato.

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