Disastri naturali e cambiamenti climatici: il 2022 ci costa almeno 115 mld $

Per il secondo anno di fila la conta dei danni supera i 100 mld $. Confermata la tendenza di crescita del 5-7% che si registra nell’ultimo decennio. I numeri di Swiss Re sull’impatto degli eventi estremi

Uragano Ian: il climate change l’ha reso il 10% più piovoso
L’uragano Ian in una foto satellitare. By NASA/GOES-16 – https://www.cnn.com/us/live-news/hurricane-ian-florida-updates-09-28-22/index.html, Public Domain, https://en.wikipedia.org/w/index.php?curid=71865236

L’uragano Ian è responsabile da solo di circa la metà dei danni provocati dall’intreccio di disastri naturali e cambiamenti climatici

(Rinnovabili.it) – Quest’anno gli eventi climatici estremi hanno causato il 42% di danni in più rispetto alla media dell’ultimo decennio. Il 2022 si sta chiudendo con un livello quasi da record: il conto è già arrivato a 115 mld $ contro una media di 81 mld $. Una tendenza su cui pesa l’intreccio fra disastri naturali e cambiamenti climatici.

L’aumento di intensità e frequenza degli eventi estremi continua a far salire la conta dei danni in modo lineare. Il 2022 è il secondo anno consecutivo in cui le perdite stimate superano la soglia psicologica dei 100 mld $: una conferma della tendenza riscontrata negli ultimi dieci anni, che registra un aumento medio del 5-7% l’anno.

Leggi anche Frana a Ischia: la crisi climatica c’è, il Piano nazionale di adattamento no

È quanto emerge dal consueto rapporto annuale di Swiss Re, la società svizzera di riassicurazioni (il servizio che assicura gli agenti assicurativi stessi). Un mercato che da qualche tempo si trova di fronte a situazioni potenzialmente ingestibili, proprio a causa del nesso tra disastri naturali e cambiamenti climatici.

L’aumento degli episodi estremi, infatti, tende a far lievitare i costi delle assicurazioni. La conseguenza è che o una quota minore di persone si può permettere un’assicurazione sulla casa, o l’assicurazione stessa sceglie di non fornire servizi in una determinata zona se pensa che persino con premi maggiorati rischia di chiudere in rosso i conti.

Leggi anche C’è il climate change antropico dietro la furia dell’uragano Ian

È quello che si è visto in Florida quest’anno. L’uragano Ian, di categoria 4, ha toccato terra a fine settembre provocando almeno 50-65 mld $ di danni, il secondo evento più calamitoso dopo Katrina nel 2005. La stessa Swiss Re ha stimato che questo evento, da solo, avrebbe portato a una perdita di 500 mln $ nel Q3 nei suoi conti, visto la lievitazione delle richieste di copertura da parte dei vari assicuratori.

“Lo sviluppo urbano, l’accumulo di ricchezza in aree a rischio di calamità, l’inflazione e il cambiamento climatico sono fattori chiave che trasformano le condizioni meteorologiche estreme in perdite da catastrofi naturali in costante aumento. Quando 30 anni fa si abbatté l’uragano Andrew, non si era mai verificata una perdita di 20 miliardi di dollari, mentre ora si sono verificati sette uragani di questo tipo negli ultimi sei anni”, commenta Martin Bertogg, Head of Catastrophe Perils di Swiss Re.

Articolo precedenteNasce SolarWorks, lo sportello unico per il lavoro nel fotovoltaico
Articolo successivoEdilizia e Piano Nazionale Ripresa e Resilienza: assegnati 8 mld alle opere Indifferibili

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!