ETS, crediti in eccesso minacciano gli obiettivi al 2020

Un surplus di crediti di emissioni alle aziende ha determinato il crollo dei prezzi del carbonio, scesi a 7 € la tonnellata. Per risollevare il mercato l’UE pensa di interrompere il rilascio dei permessi

(Rinnovabili.it) – Il regime di scambio di emissioni, conosciuto anche come ETS, potrebbe arrivare al 2024 con un eccesso di permessi a disposizione. A farlo notare i numeri del rapporto di WWF e Greenpeace nel quale viene sottolineata l’importanza di una riduzione ulteriore delle emissioni inquinanti a cui deve essere fatta seguire l’esclusione dal sistema dei crediti in eccesso. Un surplus di circa 1.420 milioni di quote di emissione, prevista entro la fine del decennio, è quanto dichiarato nel rapporto preparato dalla Oko-Institut per la campagna dei due gruppi ambientalisti e pubblicato ieri in coincidenza con una riunione dei ministri dell’Ambiente dell’Unione europea a Lussemburgo. Lasciando alle aziende troppi permessi, hanno evidenziato le società, è stato registrato un rallentamento dell’economia e la riduzione del prezzo dei crediti di carbonio che hanno perso circa il 60% del proprio valore negli ultimi 12 mesi arrivando a valere 7 euro per tonnellate di CO2 emessa.

“Il mercato del carbonio dell’UE è stato ideato per premiare la produzione più pulita, [ma] la realtà è che non taglierà l’inquinamento per almeno il prossimo decennio”, ha detto Joris den Blanken, direttore delle politiche del clima di Greenpeace UE. “Questo rapporto dimostra che abbiamo semplicemente bisogno di tagli più profondi alle emissioni, non solo di una correzione a breve termine, se vogliamo continuare a premiare gli investimenti verdi in Europa”.

Le aziende sono preoccupate che gli stimoli attuali non siano in grado di supportare la crescita del mercato né tantomeno lo sviluppo tecnologico, situazione che potrebbe compromettere anche il raggiungimento degli obiettivi al 2020.

L’Europa nel frattempo sta pensando alla possibilità di accantonare i permessi riservati alla prossima fase del regime ETS con decorrenza al 2020. Di contro però c’è chi sostiene che l’effetto di una tale manovra sarebbe trascurabile in termini di riduzione dell’anidride carbonica emessa. Jason Anderson, responsabile del Clima e dell’Energia presso la sede politica europea del WWF, ha infatti dichiarato che a breve termine l’eliminazione dei crediti dovrebbe essere integrata da altre misure, in modo da far alzare i prezzi del carbonio.

“La futura proposta della Commissione UE di ritardare o ritirare le quote di emissione deve essere accompagnata da idee che annullino efficacemente tali indennità e il più presto possibile”, ha aggiunto. “Gli Stati membri devono aumentare le politiche climatiche dell’UE e adottare un obiettivo più elevato.”

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