G7 Canada: si discuterà anche di ambiente e cambiamenti climatici

Il G7 che si terrà 8 e 9 giugno a Charlevoix (Quebec), e che riunirà i capi di stato e di governo dei 7 paesi più industrializzati al mondo, metterà sul tavolo anche la discussione su un futuro più sostenibile

G7 Canada

In attesa dell’incontro previsto per ottobre 2018 dei Ministri dell’ambiente e dell’energia del G7 Canada, a Charlevoix si discuterà delle soluzioni per la lotta contro i cambiamenti climatici

(Rinnovabili.it) – Lotta ai cambiamenti climatici, strategie per mari liberi dalla plastica ed energia più pulita. Il G7 Canada 2018 che si terrà venerdì 8 e sabato 9 giugno a Charlevoix (Quebec), e che riunirà i capi di stato e di governo di Canada, Italia, Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania e Giappone, metterà sul tavolo anche la discussione su un futuro più sostenibile e sulle soluzioni da mettere in campo. In attesa di ottobre 2018, data in cui i Ministri dell’ambiente e dell’energia del G7 si incontreranno, vediamo i temi che saranno affrontati a Charlevoix.

“Il Canada e i suoi partner del G7 riconoscono l’urgente necessità di accelerare la transizione verso un futuro sostenibile, resiliente e a basse emissioni di carbonio”, cita così il Documento pubblico del G7 “Lavorare insieme sui cambiamenti climatici, gli oceani e le energie pulite”.

Il testo, partendo dall’assunto che i cambiamenti climatici non sono più una minaccia lontana ma sono reali e presenti, ne delinea gli effetti: siccità e inondazioni che si verificano con maggiore frequenza e con effetti sempre più devastanti; innalzamento del livello del mare, acidificazione degli oceani e inquinamento dilagante, sopratutto a causa della plastica; pesca eccessiva distruzione della biodiversità marina. Gli sforzi su cui i paesi del G7 dovranno puntare andranno nella direzione dell’innovazione, della ricerca e dello sviluppo nel campo delle energie pulite, per investire in sistemi energetici resilienti che comprendano anche nuove soluzioni per l’estrazione di combustibili fossili. Si dovrà pensare anche a modalità che garantiscano l’uguaglianza di genere. Se infatti le donne in contesti sociali deboli e nei paesi in via di sviluppo sono le prime ad essere minacciate dai cambiamenti climatici, una ulteriore causa di disuguaglianza, risulta importante sostenere la  leadership femminile.

 

Environment and Energy Working Group, il gruppo di lavoro per il clima e l’energia che comprende oltre 40 organizzazioni della società civile dei paesi del G7 e di tutto il mondo ha tracciato le priorità che i capi delle nazioni più industrializzate al mondo dovranno affrontare. Il 2018 è un anno cruciale per limitare l’aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2 ° C rispetto ai livelli pre-industriali. Proprio per questa ragione il G7 Canada dovrà mandare chiari segnali in direzione dell’Accordo di Parigi con l’obiettivo di raggiungere la decarbonizzazione dell’economia globale entro il 2050. Per farlo dovrà sostenere il completamento del Programma di lavoro di Parigi al COP24, accogliere il “Dialogo di Talanoa” (quindi lo strumento di condivisione e inclusione per rafforzare le politiche climatiche dei vari paesi prima del 2020), ed impegnarsi ad accelerare la trasformazione del settore energetico. Tra le altre priorità c’è la mobilitazione di 100 miliardi di dollari da reperire tra fonti pubbliche e private entro il 2020 e uno sforzo per garantire l’efficacia degli investimenti green per far seguito all’impegno di eliminare gradualmente i sussidi per i combustibili fossili entro il 2025 (Leggi anche Gli investitori fanno pressione al G7: basta soldi al carbone). Infine si dovrà lavorare con le comunità locali per migliorare la loro capacità di gestione dei rifiuti, utilizzando strategie di economia circolare, riciclando per ridurre l’impatto della plastica sull’ambiente.

 

https://www.youtube.com/watch?time_continue=29&v=qUJ5Txx5uOY&ab_channel=GlobalAffairsCanada

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